Sarà presentata mercoledì 20 novembre, alle 11.30, la nuova stagione di teatro dello spazio Start (SanbiagioTheatreandperformingART) di Napoli, in via San Biagio dei Librai 121, gestito e diretto da Interno 5. Una programmazione che, richiamandosi alla consolidata offerta dell’associazione guidata da Hilenia De Falco, ovvero la ricerca e la promozione della drammaturgia di innovazione del territorio nazionale, da quest’anno si associa alla Rete dei Piccoli Teatri Metropolitani nell’ambito dell’iniziativa Politeatro che unisce cinque spazi napoletani nella formazione di un cartellone unico.Amori di scarto, felicità difficili, lotte irriducibili per sprazzi di gioia si avvicenderanno nei dieci spettacoli in programma. Se si volesse trovare un leit motiv della stagione lo si potrebbe identificare proprio in un sentimento di margine che accomuna le trame proposte. Dal cuore all’arte il passo è breve: perché anche il teatro è in sostanza una complessa vicenda d’amore, da condurre anche nelle condizioni più contrastate. Si inizia il 23 novembre con la compagnia Carullo-Minasi in “Due passi sono”, dialogo sull’esistenza attraverso “l’immaginario dei bimbi in fase febbricitante”, come scrivono gli interpreti. Poi sarà la volta, 13 e 14 dicembre, di “Walking No Tav”,monologo in cui Dario Muratore sarà alle prese con un percorso da militante per caso, coadiuvato da disegni creati in presa diretta dalla scenografa Petra Trombini; il 19 e 20 dicembre c’è il primo dei due spettacoli della compagnia Idiot Savant/Ludwig (coprodotto dal Teatro Libero di Palermo), “Il marito smarrito”, adattamento dal “George Dandin” di Molière diretto da Filippo Renda e animato da un gruppo di personaggi eccentrici. A gennaio, il 24 e 25, con “Mio padre era come un figlio per me”, i fratelli Dalla Via mettono in scena un ‘atto terroristico 2.0’; dal 31 gennaio al primo febbraio Valerio Molorni co-dirige con Simone Amendola “L’uomo nel diluvio”, interrogandosi sulle possibilità di salvezza in un’epoca feroce; l’8 e 9 febbraio “Cantare all’amore” de La ballata dei Lenna racconta una parabola di riscatto, attraverso l’incrocio di storie di emarginazione e ascesa sociale. A marzo saranno protagonisti Maniaci D’Amore con due lavori, il primo, il 15 e 16, “Il nostro amore schifo” e “Morsi d’amore a vuoto”, il 27, esito di una residenza di tre settimane coprodotta da Interno 5. “Alice, Cara Grazia”, monologo tra una donna e i parti della sua mente, è il secondo appuntamento di Idiot Savant/Ludwig, in scena il 18 e il 19 aprile; a maggio, dal 9 al 31, l’atto conclusivo della stagione con la rassegna/osservatorio delle nuove produzioni campane dal significativo titolo “Nun maggio scurdat’e te”: “Vorrei fare il postino” di Federico Longo e con Giulio Barbato e Fulvio Gombos, “OPS! One Parent Show” di Alessandro Errico per la regia di Ettore Nigro ed Errico, “Tentata memoria” di e con Edoardo Ammendola per la regia Nicola Laieta e “Luna park – studio sulla provincia” di e con Domenico Ingenito e Maria Sole Dimodio.Hilenia De Falco: “Negli anni, con la gestione di questo spazio e le esperienze precedenti di direzione ed organizzazione di festival a Napoli e in tutta Italia, siamo diventati un punto di riferimento costante per le compagnie italiane che operano nella nuova drammaturgia e nella ricerca performativa. Questo, paradossalmente, ci ha investito di una responsabilità pubblica pur essendo un’associazione privata che non gode di alcun finanziamento. Nonostante le difficoltà economiche e strutturali, nostre e di un intero settore, ci siamo impegnati ancora una volta a realizzare una stagione ispirata da una precisa linea artistica. Assolvendo ad un compito che altri non sembrano disposti ad affrontare”.
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