Abba – Bosh (ore 21.00) è uno spettacolo di fantascienza; un modo per parlare di quello che non conosciamo, nel tentativo di fare un discorso infinito, inarrestabile, indeterminato. Il nostro punto di partenza è il futuro. Che è nero. Vuoto e scarsamente illuminato.
È così che lo immaginiamo. Difficile, vero? Non proprio. Il nulla, se non altro, non ha nulla di sbagliato. Nel niente, il viaggiatore del tempo non troverà alcun ostacolo e potrà andare e venire dalla realtà a suo piacimento.
Abba-Bosch è uno schietto susseguirsi di ipotesi sul mondo che ci attende, raccolte e rilanciate al pubblico da un singolare esploratore che, facendo pochi passi avanti e indietro sulla scena, dirà di aver viaggiato nel tempo. Il testo, una drammaturgia di Andrea Falcone, propone con ironia sottile un ritratto di quel che oggi siamo, a partire dalle ambizioni, i sogni e le paure che condividiamo su questo mostro assurdo che è il futuro.
inQuanto teatro è una giovane compagnia toscana, affacciata dal 2010 sulla scena nazionale, due volte finalista al Premio Scenario, Menzione speciale della Giuria nel 2011.
A seguire, alle ore 22.00, per la prima volta sul palcoscenico del Teatro Studio, la compagnia Biancofango, nata nel 2005 dall’incontro tra Francesca Macrì e Andrea Trapani, presenta Porco mondo.
In scena un uomo, una donna. Una coppia, una stanza, un mese. Dicembre. Una notte, quella di Natale. Un uomo (Andrea Trapani) e una donna (Aida Talliente) che non hanno nome, calamitano l’attenzione del pubblico con la loro bravura.
Potrebbero chiamarsi in ogni modo. Nascondono, loro malgrado, nostro malgrado, qualche cosa di ancestrale, di atavico. A volte non basta più essere come si è. E per dire cose che, forse, altrimenti, rimarrebbero serrate in gola, lei indossa, maldestramente, abiti da Marilyn Monroe. Nessun nome dunque e, apparentemente, una casa che potrebbe essere ovunque. Ovunque, in questo porco mondo di periferie. Una finestra, come in un quadro di Hopper, divide gli spazi. Lì si guarda, lì si aspetta. Dentro, fuori. Fuori, dentro. Non si è mai veramente dove si è.
Gli occhi scorgono, oltre il vetro, una sopraelevata, i binari del tram e case, case, case. Case ovunque. Caldo dentro e freddo fuori. E non si sa quanto sia vero l’uno e finto l’altro.
Chiusi in questa stanza-gabbia-tomba, questa Marilyn da quattro soldi celebra per il suo uomo la festa di Natale. Ha organizzato tutto o forse segue solo l’istinto di una notte. Una notte senza grazia. E Lui la segue perché non riuscirebbe a fare nient’altro. La segue perché di questo porco mondo, di questa porca città, è il primo degli abitanti.
Dopo tanto strepitare, finalmente, il silenzio. La neve scende. Nessuno sembra essersi accorto di niente. Noi li guardiamo da lontano e pensiamo: quanto è feroce, quanto è accecante la sensualità delle vite disperate.
“La mollezza della provincia si pianta di traverso negli angoli sporchi e dannati di questa casa abitata da due anime in pena. Come mosche, come cani randagi, come resti di esseri umani, quest’uomo e questa donna si umiliano nel ritmo breve delle ore che non passano mai” (Katia Ippaso – Gli altri).
TEATRO STUDIO Via Donizetti, 58 – Scandicci (FI)info e prenotazioni 055 7591591 – biglietteria@teatrostudiokrypton.it – www.teatrostudiokrypton.itBIGLIETTI 7.00 euro; 12.00 euro due spettacoli la stessa sera