Arriva a Scandicci lo spettacolo di Fibre Parallele che ha ottenuto grandi consensi di stampa e di pubblico, confermando l’originalità drammaturgica e interpretativa degli artisti pugliesi Riccardo Spagnulo e Licia Lanera. Uno spettacolo modulare composto da quattro segmenti autonomi, quattro castighi esemplari su quattro figure del nostro presente: la coppia, il giocatore, la badante, il vegano.
“Nelle piazze delle città d’Europa, in un tempo non troppo lontano, si mandavano a morte attraverso un percorso di sofferenze crescenti, migliaia di criminali, i quali giungevano alla loro fine in maniera lenta e dolorosa. Lo spettacolo della punizione andava in scena seguendo un cerimoniale preciso, in cui il pubblico partecipava attivamente con sputi, spintonamenti e insulti.
Lo scopo del supplizio era quello di raggiungere la verità, attraverso confessioni fatte a mezza voce tra le pene della tortura, parole estorte in fin di vita, che celebravano il trionfo del potere giudiziario e quindi, di riflesso, del re. Giudichiamo ancora i crimini e i delitti, ma ancora di più istinti, passioni, anomalie, infermità, disadattamenti, effetti dell’ambiente o dell’eredità, le aggressività, le perversioni, le pulsazioni e i desideri. Siamo il pubblico del supplizio del nostro vicino di casa e il suo boia potrebbe vivere con lui sotto lo stesso tetto. Ma cos’è l’autorità adesso? Ognuno si può fare giustizia da solo.
Per il nostro povero vicino, le cose si sono messe in una maniera tale che la vita assomiglia ad un castigo incorporeo. Quattro storie costituiscono il quadro unitario di un presente schizofrenico: c’è la coppietta in crisi, un giocatore compulsivo di videopoker, la convivenza forzata di una badante straniera con un vecchio un po’ razzista un po’ infame e ci sono due operai che rapiscono un vegano per sfogare l’insoddisfazione di una vita che non ha più senso. Allo stesso modo delle figure che si muovono in queste quattro storie, sappiamo che stiamo andando a schiantarci ad una velocità folle contro un muro, ma per fede, stoltezza e stupido amore, indugiamo nello stesso errore che dura una vita e speriamo che quel muro, come ha già fatto altre volte, sia solo un’illusione.” – durata 110 minuti con intervallo
TUONO – DEWEY DELL/ BLACK FANFARE
Negli spettacoli di Dewey Dell la musica nasce a volte anticipando le figure, altre volte seguendole, altre ancora fuoriesce insieme a loro. Il suono ha il potere di rendere vivi i personaggi inventati, e far sì che il loro aspetto appaia naturale e non costruito. E’ difficile capire ogni volta i confini tra musica e gesti. E’ un unico imprescindibile, un tempo totale, che di volta in volta viene messo in crisi per poter essere inventato ancora.
Dewey Dell nel 2011 ha creato una forma di concerto in cui la musica dal vivo di Black Fanfare, il progetto di musica elettronica di Demetrio Castellucci, si incontrava con l’azione coreografica dei musicisti, in dialogo con l’aspetto dei loro costumi.
Con Tuono la compagnia prosegue verso la creazione di un concerto ancora più assodato, in cui i movimenti ne escono al pari di una voce, e i personaggi visti in negativo, alla stregua di strumenti musicali, appaiono per poi scomparire con naturalezza. Immagini di pochi istanti generate dall’urgenza di rendere concrete visioni nate direttamente dal suono. Tuono.
La visione dello spettacolo è in piedi – durata 40 minuti
TEATRO STUDIO Via Donizetti, 58 – Scandicci (FI)info e prenotazioni 055 7591591 – biglietteria@teatrostudiokrypton.it – www.teatrostudiokrypton.itBIGLIETTI 7.00 euro; 12.00 euro due spettacoli la stessa sera