Cinque uomini dannati intrappolati in un inferno chiamato Hotel Splendid. Al Nuovo Teatro Sanità è di scena una storia criminale tratta da Splendid’s di Jean Genet che Mario Gelardi porta nella Napoli dei nostri anni ’70. La piéce, pubblicata solo dopo la morte del drammaturgo francese, fu rappresentata una sola volta in Italia, ma mai a teatro. Gelardi ne riprende la trama ed alcuni dei personaggi affidando la regia a Vincenzo Pirozzi e l’azione scenica a cinque giovani attori. La scena che si presenta al pubblico è quella del corridoio di un hotel di lusso, quattro porte numerate e sul fondo una finestra dove enorme è impresso il logo dell’albergo, una radio appoggiata su di una mensola trasmette musica (rigorosamente di quegli anni) e news di cronaca della primavera del ’77. È proprio la radio a raccontare l’antefatto, quattro rapinatori si sono rifugiati tra le stanze dell’albergo e tengono d’ostaggio una ricca ereditiera, la loro rapina in banca non è andata bene. Ora sono come topi in trappola, complice della loro follia un poliziotto convertitosi al male. Sballati, strafatti, la loro condizione (sono tenuti sotto tiro dalla polizia che assalterà l’albergo dopo poche ore) li porta piano piano a dubitare di se stessi, a perdere a poco a poco la lucidità, come se lo spettacolo fosse finito e non avessero più nulla da offrire al pubblico, indispensabile la metafora con l’arte per una banda che viveva di eccessi e vanità. Il microcosmo della piccola banda inizia a vacillare, regna l’anarchia, di Sasà, il capobanda, non se ne riconoscerà più l’autorità. Raffaele cede alla paranoia (bellissima la scena in cui drogato e allucinato vede avvicinarsi le pareti movibili delle quinte), mentre inganni ed intrighi colpiscono gli altri membri del gruppo. Gelardi ci pone dinanzi più di una guerra, quella tra polizia e malviventi e quella dei malviventi stessi alle prese con le loro identità. Solo la malvagità potrà salvarli o devono avere il coraggio di essere vili? Sulle note di “Sentimento” di Patty Pravo si consuma l’epilogo di questo gruppo, intanto alla radio vengono raccontate altre guerre, quelle tra studenti e polizia scoppiati in seguito all’omicidio di Francesco Lo Russo nel marzo del ’77. Fuori l’Italia del terrorismo, dentro una storia di terrore interpretata con l’irruenza dei protagonisti. I giovani e bravi Antonio Agerola, Raffaele Ausiello, Ivan Boragine, Mario Di Fonzo e Ciro Esposito rappresentano ognuno una personalità diversa di criminale, chi vive in pieno quelle ore sapendo che saranno le ultime e chi si lascia vincere dalla paura per l’imminente fine. Banditi sull’orlo di una crisi di nervi.
Con questo lavoro Mario Gelardi continua il racconto degli anni settanta in Italia dopo i successi di “Idroscalo 93” e “12 baci sulla bocca”.
Adattamento di Mario Gelardi
da Splendid’s di Jean Genet
Con Antonio Agerola, Raffaele Ausiello, Ivan Boragine, Mario Di Fonzo, Ciro Esposito
Regia di Vincenzo Pirozzi