Martedì 14 gennaio (ore 21) il Teatro di Roma presenta al Teatro Palladium, in collaborazione con Fondazione Romaeuropa, uno dei capolavori della maturità artistica di Harold Pinter, IL RITORNO A CASA, che Peter Stein dirige come una sorta di “giallo”, portando sulla scena la dissoluzione dei legami familiari fondati sull’ipocrisia, e la conflittualità sociale dell’uomo di fronte l’inarrestabile potere femminile.
Il viaggio nel profondo della natura umana alla scoperta delle verità nascoste, inizia quando Teddy, docente di un’università americana, ritorna con la moglie Ruth a Londra dopo anni di lontananza per presentarla al padre Max, allo zio Sam e ai fratelli Lenny e Joey. Elemento estraneo e perturbatore in un universo di cinque uomini misogini, Ruth scatenerà reazioni inaspettate ed effetti sconvolgerti all’interno del nucleo familiare che vedrà sovvertiti i ruoli tradizionali dall’unico personaggio femminile in scena. Cognata e nuora degli uomini di casa, Ruth diventa vittima e carnefice di un gioco al massacro che la svelerà successivamente come dominatrice di quella comunità maschile su cui imporre le proprie condizioni di donna libera e intraprendente.
In questo dramma feroce scritto nel 1964 Pinter, uno dei più prestigiosi autori di teatro del Novecento, ci parla della crisi dell’uomo contemporaneo nella famiglia e dello scontro uomo-donna attraverso la famiglia, utilizzando sulla scena il linguaggio ironico e bestiale di personaggi sgradevoli, terribili e crudeli. «Sin da quando ho visto la prima londinese, quasi 50 anni fa, ho desiderato mettere in scena “Il ritorno a casa”. È forse il lavoro più cupo di Pinter, che tratta dei profondi pericoli insiti nelle relazioni umane e soprattutto nel rapporto precario tra i sessi – racconta Peter Stein – La giungla nella quale si combatte è, naturalmente, la famiglia. I comportamenti formali, più o meno stabili si tramutano in aggressività fatale e violenza sessuale quando uno dei fratelli con la sua nuova moglie ritorna dall’America. Tutte le ossessioni sessuali maschili in questa famiglia di serpenti si proiettano sull’unica donna presente. Nelle fantasie degli uomini, e nel loro comportamento, viene trasformata in puttana e non le rimane che la possibilità della vendetta, assumendo quel ruolo e soddisfacendo la loro bramosia più del previsto. Come sempre nei finali di Pinter tutto rimane aperto. L’immagine finale mostra la donna imponente, con gli uomini frignanti e anelanti ai suoi piedi e nessuno sulla scena e nell’uditorio saprà quello che può accadere. È un lavoro esclusivamente per attori. L’iniziativa di questo allestimento è partita dai membri del cast de “I Demoni” che era abituato ad un lavoro di stretta interazione. Speriamo, quindi, con il nostro lavoro di poter essere all’altezza dell’opera ».
Lo spettacolo è interpretato da (in ordine di apparizione) Paolo Graziosi (Max), Alessandro Averone (Lenny), Elia Schilton (zio Sam), Rosario Lisma (Joey), Andrea Nicolini (Teddy), Arianna Scommegna (Ruth). La scenografia è di Ferdinand Woegerbauer, le luci di Roberto Innocenti, i costumi di Anna Maria Heinreich, assistente alla regia Carlo Bellamio.
Il ritorno a casa – prodotto dal Teatro Metastasio Stabile della Toscana e da Spoleto56 Festival dei 2Mondi – è presentato dal Teatro di Roma in collaborazione con Fondazione Romaeuropa,in scena al Teatro Palladium fino al 26 gennaio.
TEATRO PALLADIUM
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sabato ore 19.00 I lunedì riposo
Durata: 3 ore