In occasione delle repliche dello spettacolo BALLATA DI UOMINI E CANI, dedicata a Jack London, Marco Paolini incontra il pubblico venerdì 31 gennaio alle ore 17.00 sul palcoscenico del Teatro Argentina di Roma alla scoperta dei passaggi, delle sovrapposizioni e delle contaminazioni, che hanno caratterizzato il suo lungo viaggio nelle storie raccontate in palcoscenico, sul set, in un disco. Insieme al giornalista Emilio Targia, l’autore e narratore darà appuntamento con Assi di legno, cineprese e chitarre. Le “porte aperte”di Jolefilm alle storie del mondo, un momento di confronto e di racconto dedicato, non solo alla produzione dei suoi spettacoli teatrali, ma anche all’utilizzo del cinema, della televisione e della musica. Un intreccio di arti e linguaggi espressivi per raccontare storie nascoste, ritrovate o recuperate, anche grazie alla complicità e alla professionalità del gruppo di lavoro della sua casa di produzione, la Jolefilm di Padova che in questi anni ha prodotto documentari come Tradurre di Pier Paolo Giarolo, In tempo ma rubato di Giuseppe Baresi e Chi ga vinto?, e ancora Via Anelli e L’uomo che amava il cinema di Marco Segato, Indebito, il pluripremiato Io sono Lì, e La prima neve di Andrea Segre; i cortometraggi Anna di Diego Scano e Luca Zambolin, e il recente Con il fiato sospeso di Costanza Quatriglio. Dopo la produzione del concerto teatrale Song n.14, Jolefilm è entrata nella musica d’autore producendo il primo album da solista del cantautore Lorenzo Monguzzi, Portavèrta, prodotto con la collaborazione dello stesso Paolini che ha partecipato ad alcuni brani, e con gli arrangiamenti, l’orchestrazione e la realizzazione musicale di Stefano Nanni.
A seguire, venerdì 31 gennaio alle ore 19 (e in replica sabato 1 febbraio alle ore 17), presso la sala Squarzina del Teatro Argentina, la proiezione del cortometraggio di Costanza Quatriglio, Con il fiato sospeso (2013 – durata 35’), interpretato da Alba Rohrwacher, Michele Riondino, Anna Balestrieri e Gaetano Aronica (una produzione Jolefilm e Costanza Quatriglio). Affresco di un’Italia che cede all’incuria e deprime ogni forma di resistenza e di senso civico, raccontata attraverso la storia di Stella, laureanda in Farmacia che viene inserita in un gruppo di ricerca. Pian piano si rende conto che nei laboratori di chimica qualcosa non va: l’ambiente è insalubre, qualcuno comincia a star male, i professori parlano di coincidenze. L’amica Anna, che ha lasciato gli studi per suonare in un gruppo indiepunk, vorrebbe che Stella smettesse di passare intere giornate in laboratorio; Stella, al contrario, non vuole rinunciare al suo sogno. Dall’incredulità alla perdita di ogni certezza: la sua storia si intreccia con il diario di un giovane dottorando che ha già percorso la strada in cui Stella si imbatterà. Con il fiato sospeso è ispirato al memoriale – denuncia di Emanuele, dottorando nel Dipartimento di Scienze Farmaceutiche dell’Università di Catania, morto di tumore al polmone nel dicembre 2003.