con gli OBLIVION: Graziana Borciani, Davide Calabrese, Francesca Folloni,
Lorenzo Scuda e Fabio Vagnarelli
testi di Davide Calabrese e Lorenzo Scuda
arrangiamenti musicali di Lorenzo Scuda
al piano Denis Biancucci
consulenza registica di Giorgio Gallione
produzione Il Rossetti – Teatro Stabile del Friuli Venezia-Giulia, Bags Live e Malguion srl
Instancabili e in continuo fermento creativo, i cinque Oblivion tornano in tour per il quinto anno consecutivo. Ad affiancare l’applauditissimo “Oblivion Show 2.0” e lo show cameo dedicato a Giorgio Gaber “Far finta di essere G”, arriva il nuovo lavoro “Othello, la H è muta” sul palcoscenico del Teatro Duse di Bologna sabato 25 gennaio.
Insieme da dieci anni, interpreti dell’irresistibile parodia “I Promessi sposi in 10 Minuti” (che su YouTube ha ormai ottenuto tre milioni di visualizzazioni) e con centinaia di date al loro attivo (sono più di 110 le repliche solo nella scorsa stagione), i cinque sono sempre richiestissimi per la loro personalissima comicità che mixa la tradizione comica italiana e una preparazione tecnica vocale di indiscutibile qualità.
In “Othello, la H è muta” gli Oblivion – ovvero Graziana Borciani, Davide Calabrese, Francesca Folloni, Lorenzo Scuda e Fabio Vagnarelli – demoliscono a colpi di grottesca ironia sia l’Othello di Shakespeare che l’Otello di Verdi in uno show in cui, oltre a cantare, recitano e si dirigono, con musiche tutte dal vivo e un soggetto unico. Al loro fianco sul palco, il maestro Denis Biancucci, sesta entità di questo delirio teatrale, che li accompagna al pianoforte e ingaggia con loro anche un esilarante match a colpi musicali. La consulenza registica è di un grande nome del teatro italiano: Giorgio Gallione. In novanta minuti il quintetto gioca a tutto campo con arie d’opera, canzoni pop, citazioni irriverenti e gag esilaranti. Le vicende di Otello, Desdemona, Cassio e Iago vengono rivisitate passando per Elio e le Storie Tese, Gianna Nannini, Lucio Battisti, Rettore, i classici Disney, l’Ave Maria (quella di Schubert ma non solo…), Little Tony, Pupo e molti altri. Nello stesso modo anche le arie di Verdi vengono riviste e mixate con il coro della Champions League, con Freddy Mercury, con l’Hully Gully, mentre i testi di Shakespeare vengono riscritti in stile Ligabue, Vasco Rossi, Dario Fo.
“Othello, la H è muta” diventa uno spasso nel quale la parodia, genere teatrale del quale gli Oblivion sono maestri, non riguarda solo le vicende, ma si estende alle note di Verdi e alle parole di Boito e Shakespeare. Un esperimento ardito che i cinque artisti affrontano con totale naturalezza.
Varietà di linguaggi, “esercizi di stile” e tante citazioni pop per uno show che non mancherà di divertire e conquistare ogni tipo di pubblico teatrale, dal più esigente al più scanzonato.
Prevendite presso la biglietteria del Teatro Duse (dal martedì al sabato dalle 15 alle 19), nei punti prevendita Vivaticket.
Biglietteria e informazioni: Via Cartoleria, 42 – tel. 051 231836
biglietteria@teatrodusebologna.it
GLI OBLIVION
Graziana Borciani, Davide Calabrese, Francesca Folloni, Lorenzo Scuda e Fabio Vagnarelli: gli Oblivion, i cinque miracolati dalla banda larga, i cinque punti del governo del cantare, i cinque anelli delle obliviadi, i cinque gradi di separazione fra Tito Schipa e Fabri Fibra, i cinque madrigalisti post-moderni.
S’incontrano nel 2003 a Bologna dove iniziano a frequentare (ma solo virtualmente!) una serie di maestri eccellenti come il Quartetto Cetra, Rodolfo de Angelis, Giorgio Gaber, i Monty Phython fino a creare un loro stile originale che mescola modernità e tradizione, vintage e attualità.
Trascorrono sette anni intensi spesi nel teatro di rivista e nei musical, poi nel 2009 diventano notissimi al grande pubblico grazie al loro video su YouTube “I Promessi Sposi in 10 minuti”, geniale micro-musical visto ad oggi da quasi tre milioni di utenti.
Da quel momento iniziano un lungo tour teatrale con lo spettacolo “Oblivion Show” per la regia di Gioele Dix, in co-produzione con il Teatro Stabile del Friuli Venezia-Giulia.
La TV “orizzontale” di Internet spinge subito il teatro ad accogliere nel modo migliore il loro spettacolo, grazie anche alla divertita ma rigorosa regia di Gioele Dix: due stagioni di tour e oltre 200 repliche nei più importanti teatri e città italiane.
Il teatro chiama poi la TV: debuttano sul piccolo schermo a “Parla con me” di Serena Dandini e segue poi l’invito come ospiti fissi in cinque puntate di “Zelig” nel 2011.
Migliaia di studenti impazziscono per le parodie culturali degli Oblivion diventate ormai parte del gergo giovanile: “I promessi sposi in dieci minuti”, appunto, ma anche “Shakespeare in 6 minuti”,“Pinocchio in 6 minuti”…
Nascono così le manzoniane “lectio dementialis” nelle scuole italiane e un libro con dvd (“I Promessi Esplosi”, Pendragon 2011) tra il didattico e il comico: esperienze che confluiscono nel richiestissimo show didattico “I Promessi Esplosi” che mettono in scena anche al liceo Parini di Milano (il liceo dove studiò proprio Alessandro Manzoni) e all’Università degli Studi di Milano.
Nel maggio 2011 regalano alla rete un micro-kolossal pubblicando, sempre su YouTube, “Obliviatar – Avatar in 6 minuti” realizzato in grafica 3d con la collaborazione di Video Italia per la regia di Michele Ferrari.
Nello stesso anno debutta il nuovo show teatrale “Oblivion Show 2.0. Il Sussidiario” sempre con la regia di Gioele Dix e la co-produzione con il Teatro Stabile del Friuli Venezia-Giulia. Lo spettacolo raccoglie un successo di pubblico e critica importante e viene ospitato dai principali teatri italiani, stabili e di tradizione, comunali e privati, raggiungendo nella sola stagione 2012-2013, ben 110 date teatrali.
L’anno seguente la pubblicazione di una serie di contenuti video dedicati al web (“L’Inferno in sei minuti”, “Welcome to Berlusque” ed altri) raccoglie altre decine di migliaia di contatti.
Nell’ottobre 2012 esce il loro primo singolo “Tutti quanti voglion fare yoga” seguito da un divertentissimo video interattivo, mentre nell’aprile 2013 viene pubblicato il singolo e video di “C’è bisogno di zebra”.
Dal 2012 è in distribuzione anche il progetto su Giorgio Gaber “Far finta di essere G”, nato con il patrocinio della Fondazione Gaber.