“Io mi chiamo Gaia, e credo in me stessa, perché se non ci credi tu in te stessa chi ci crede?
Io una volta non stavo mica così… stavo peggio.(…) Allora il dottore mi ha detto: “O cambia vita o piglia una pastiglietta”. Io credo che volere è potere. Ho preso una pastiglietta. Adesso finalmente si ragiona, sono padrona di me stessa. (…) mi sveglio felice, felice come una mosca nel paese delle merde! (…) Io non so perché sono così. Eppure ho avuto un’infanzia felice. La mamma beveva, ma solo al mattino presto. I nonni avevano un giro di prostituzione nelle case di riposo che gli rendeva bene, ma gli lasciava il tempo di godersi i nipotini, il papà era buono. Picchiava la mamma più per tradizione che per necessità!..”
Siamo abituati a vedere Simonetta Guarino irrompere sul palco di Zelig con incredibili ciabattone dalla forma di mucca
(con tanto di anello al naso!), cappottone rosso e un foulard coloratissimo che ingabbia una biondissima e cotonatissima capigliatura, domata – evidentemente a stento – da eserciti di bigodini. Emozionata allo stesso modo davanti ad uno spogliarello dei “Californian Dream Men” e alla televendite di batterie di pentole, prende botte dal marito per far ridere i figli e salvaguardare la serenità familiare, vive il matrimonio con il suo fantomatico Gino come un male inevitabile, ma alla fine anche irrinunciabile, sognando leggendarie fughe che non vanno mai oltre il reparto surgelati del supermercato, all’interna di quella sua “terra promessa” che è il centro commerciale. Una matrioska vivente che piange e ride, ma per motivi assolutamente imprevedibili!
I valori vengono ribaltati, gli oggetti vengono strappati dal piano reale e portati su un altro livello creando effetti esilaranti. Il dato reale si confonde con una forma di “mitologia casalinga”. Amata dal pubblico ed apprezzata dalla critica – come dimostrano le vittorie di prestigiosi concorsi di cabaret – Simonetta Guarino mette in scena un mondo dissacrante e trasgressivo, che gioca con i valori saldi dell’universo femminile e sa parlare dell’imparlabile.
Nata come attrice di prosa – diplomata alla Scuola di Recitazione del Teatro Stabile di Genova nel 1987 – ha saputo, sin
dall’inizio, affiancare al teatro impegnato, cinema, televisione, radio e cabaret.
Il grande pubblico la conosce soprattutto nei panni di GAIA, la stravagante casalinga di Zelig che, per affrontare le ristrettezze e le difficoltà della vita familiare, si aiuta con calmanti colorati e fughe nel fatato mondo dei saldi dei grandi
magazzini. Creazione antitetica a Gaia, Leonarda, è la rampante manager di ultima generazione dal cinismo dissacrante nonché uno dei personaggi rivelazione dell’edizione di Zelig OFF 2006.
In scena Venerdì 10 gennaio alle ore 21:00
Prezzi Biglietti:
I Settore € 20,00 – II Settore € 18,00 – III Settore € 15,00
Orari Biglietteria: Giovedì dalle 09:00 alle 12:00 e dalle 15:00 alle 19:00
Per info e prenotazioni:
Teatro Rina e Gilberto Govi
Via Pastorino 23 R – Genova
Tel: 010 74 04 707
Mail: biglietteria@teatrogovi.it
Web: www.teatrogovi.com