Il Teatro dell’Opera di Roma chiude il 2013 in rosso e con una perdita di 10 milioni di euro. Si tratta di un bilancio effettuato su dati preconsuntivi, ma il concetto è più che chiaro: la situazione è difficile, anzi grave, come sottolineato da Carlo Fuortes, nuovo Sovrintendente del Teatro dell’Opera (eletto il 21 dicembre scorso) che nonostante tutto si dice molto ottimista nella possibilità di riportare i conti in ordine entro l’anno.
“La situazione economica e finanziaria del Teatro dell’Opera è grave, ma sono molto ottimista, anzi certo che entro l’anno 2014 i problemi economici della Fondazione saranno superati – dice Fuortes – e i conti riportati in equilibrio grazie all’adesione alla Legge Bray”.
Tutto merito della legge Bray insomma se il teatro romano riuscirà a salvarsi e ad evitare la (inevitabile fino a questo momento) liquidazione coatta: a dicembre l’Opera, in sede del primo consiglio di amministrazione, ha già provveduto a chiedere, in virtù della suddetta legge, 5 milioni di euro come anticipazione sul 2013. Una cifra che consentirà di poter risanare il bilancio del 2014, anche attraverso un concreto ripensamento della pianta organica e un nuovo contratto integrativo e naturalmente non senza il totale accordo da raggiungere con i sindacati.
È chiaro che sarà necessario un aumento della produttività dell’Opera di Roma, puntando a un aumento dei ricavi, attraverso la biglietteria e la ricerca di finanziamenti privati da affiancarsi alla già consistente cifra che arriva dal Comune di Roma.
Fuortes, che ha illustrato con dovizia di particolari la situazione economica e finanziaria del teatro ripercorrendo l’iter occorso negli ultimi tre anni, ha messo bene in evidenza quel che appare agli occhi di tutti: rispetto al budget i costi di gestione hanno registrato uno sforamento di quasi 6 milioni di euro (+ 10%), mentre i ricavi sono diminuiti di oltre 4 milioni di euro (-7,5%) arrivando così al buco di 10 milioni.
Non va dimenticato poi lo stato patrimoniale della Fondazione che al momento registra un indebitamento lordo (fra banche, fornitori, debiti tributari, finanziari e molto altro) pari a circa 37 milioni di euro
Ma Fuortes (già commissario straordinario al Petruzzelli di Bari e attuale amministratore delegato della Fondazione Musica per Roma, continua a essere decisamente ottimista. “È un lavoro lungo – dice il sovrintendente – ma sarà possibile perché il Teatro dell’Opera è un valore assoluto per la cultura del nostro Paese prima di tutto grazie alla presenza di un grande Direttore come il Maestro Riccardo Muti e grazie poi all’altissima qualità dimostrata dai lavoratori del Teatro”. Attendiamo fiduciosi.