Ingredienti di una favola universale in chiave moderna. È la proposta della Compagnia della Rancia che festeggia con una commedia musicale destinata a tutta la famiglia i suoi trenta anni di attività teatrale.
Saverio Marconi e Stefano D’Orazio hanno rivisitato la favola che ha fatto sognare generazioni di ragazze ambientandola negli anni Cinquanta, anni di favole vere e di sogni, attingendo ai personali ricordi di quell’epoca, impostando la vicenda dall’ottica del principe. Nel periodo storico in cui la donna inizia ad assumere consapevolezza di sé e del suo ruolo nella società, allentando i lacci che la vincolano allo stereotipo di angelo del focolare, Cenerentola non ha come unico obiettivo la ricerca di un buon partito ma è una ragazza determinata a coronare il sogno d’amore, di cui la talentuosa Beatrice Baldaccini esprime tutte le sfumature, pur vittima delle angherie di matrigna e sorellastre. “Non esiste il principe azzurro, esistono le storie d’amore” sostiene Saverio Marconi.
Il protagonista è il principe di Microbia, un giovanotto un po’ scapestrato e godereccio che ha nella vita un’unica presenza al femminile: la barca Maria Pia con la quale si dedica ai bagordi. Il re (mai presente in scena) ritiene sia giunto il momento che il figlio metta giudizio, esige che si sposi “immantinente” ed assicuri la discendenza al piccolo regno posto tra il Danubio e l’Arno, un po’ più spostato verso quest’ultimo dato l’eloquente accento toscano del livornese Paolo Ruffini che lo interpreta. Il fido consigliere Rodrigo, ruolo costruito sulle corde della star indiscussa del musical italiano Manuel Frattini, lo supporta e incoraggia, adunando sulla piazza del regno, cioè la platea del teatro Brancaccio, i sudditi per le selezioni.
Alcune signore vengono così scelte tra il pubblico e fatte salire sul palco per la prova della fatidica scarpetta, scattare la foto ricordo col principe e sottoporsi al giudizio insindacabile della sala che sventola fazzoletti bianchi per esprimere la bizzarra votazione.
Inutile dire che le audizioni delle candidate che cantano e ballano non producono effetti positivi e che le signore selezionate tra il pubblico, pur spigliate e spiritose, sono un po’ agées, così i cardini classici vengono rispettati: l’unica che può calzare la scarpetta è Cenerentola, che cattura il cuore del principe. Il regno è in festa e la coppia salpa con l’inseparabile Maria Pia per un lungo viaggio.
Stefano D’Orazio ha disseminato di allegria e ironia i testi delle canzoni e la regia di Saverio Marconi e Marco Iacomelli integra modernizzazione e tradizione nella caratterizzazione dei personaggi, la cui direzione vocale è affidata a Lena Biolcati: Claudia Campolongo è la fata Clementina che balla e canta in tailleur e trasforma, tra gli animali parlanti della fattoria, la zucca in una macchina d’epoca che reca Cenerentola al ballo; le sorellastre vanesie Anastasia e Genoveffa interpretate da Silvia Di Stefano e Roberta Miola sono belle e dotate artisticamente; la matrigna Velenia di Laura di Mauro è spumeggiante e fascinosa e storpia le parole con effetti paradossali.
La comicità e la verve di Paolo Ruffini delineano un principe fuori dalle righe, scanzonato e toscanamente salace, che sembra divertirsi un mondo e indulge un po’ nel casting tra le signore in sala, sottoponendole a un fuoco di fila di domande sulla loro vita, egregiamente supportato da Mauro Frattini affiatato co-protagonista. Così lo spettacolo si dilata e arriva a durare tre ore.
Le scenografie variopinte di Gabriele Moreschi, le vaporose coreografie di Gillian Bruce realizzate con i costumi di Carla Accoramboni, accompagnate dalle musiche originali di Stefano Cenci catalizzano tutti con alcune trovate sceniche ad effetto, rendendo la favola dei fratelli Grimm divertimento autentico per il pubblico di ogni età. Completano il cast Gianluca Sticotti, Silvia Contenti, Luca Spadaro, Rossella Contu.