Due ex comici di vaudeville americano fanno i conti con la vecchiaia e l’addio alle scene. Neil Simon, autore di commedie deliziose come “A piedi nudi nel parco”, affronta in “I ragazzi irresistibili” la nostalgia di due anziani uomini di spettacolo per i tempi in cui calcavano le scene facendo sbellicare dalle risate il pubblico. Scritta nel 1972, la commedia andò in scena per la prima volta a Broadway nel 1973, e diventò anche un film per il cinema nel 1975 con la coppia Walter Matthau e George Burns, e per la televisione nel 1995 con l’esilarante coppia Peter Falk e Woody Allen.
Nella prima parte della commedia, nella versione italiana di Giuliana Manganelli portata sulla scena del Mercadante per la regia di Marco Sciaccaluga, siamo nella stanza di albergo di Willie Clark (Eros Pagni), quello che resta di un appartamento presidenziale, ora divisa in cinque mini appartamenti. Una volta stella del vaudeville, ora Willie è solo una meteora dello spettacolo alle prese con pubblicità di patatine dai nomi impronunciabili. Ad accudirlo e trovargli qualche lavoretto è il nipote, che con il temperamento dello zio ha un bel da fare (frenetica e sull’orlo di una crisi di nervi l’interpretazione di Massimo Cagnina). Sarà proprio lui a proporgli di tornare a fare coppia per una sola volta con l’ex spalla Al Lewis (Tullio Solenghi), in televisione nel corso di una puntata speciale sulle stelle del vaudeville. Ma il rancore che Willie porta ad Al è davvero tanto. Un bel giorno l’ex spalla lo piantò per ritirarsi in campagna e dedicarsi alla famiglia, costringendo Willie a dire addio anche alla sua carriera.
Tutta da ridere la seconda parte ambientata negli studi televisivi, dove i due vecchi ragazzi irresistibili sono alle prese con le novità del mondo dello spettacolo (vedi le risate finte) e non riescono a smettere di punzecchiarsi. Il finale malinconico lascia però un accenno di sorriso al pubblico.
Improntata sulla nostalgia la rivisitazione di questi “ragazzi irresistibili”, con uno sfizioso inizio dove al pubblico vengono proiettate foto dei due comici in bianco e nero quando ancora calcavano le scene (fotomontaggi ritagliati su Solenghi e Pagni). Perfettamente integrati nei rispettivi ruoli di ex comici alle prese con il tempo che passa, Tullio Solenghi ed Eros Pagni fanno sorridere più che ridere. Ispirano la simpatia di chi è fuori luogo, anzi fuori tempo. Poiché ai due ex uomini di spettacolo non resta che constatare che il tempo è passato, e per loro c’è solo la prospettiva della vecchiaia e dei ricordi.
Eros Pagni e Tullio Solenghi sono accompagnati in scena da Mariangeles Torres, Massimo Cagnina, Marco Avogadro e Pier Luigi Pasino.
Presentato dal Teatro Stabile di Genova, lo spettacolo si avvale delle scene e dei costumi di Guido Fiorato, delle luci di Sandro Sussi e delle musiche di Andrea Nicolini.