di Fabio Banfo
con Corrado Accordino, Silvia Giulia Mendola, Alberto Onofrietti, Cinzia Spanò
regia e spazio scenico Fabio Cherstich
musiche originali dal vivo Barbara Cavaleri
costumi Sara Grittini
installazioni fotografiche Fabio Artese
Produzione Teatro Franco Parenti / LA DANZA IMMOBILE in collaborazione con Associazione PianoinBilico
Dopo la morte del fratello, a cui era ossessivamente legata, Emma va nella casa dove lui si era appena trasferito. Invece di portar via le sue cose, decide di installarsi nel piccolo bilocale e inizia una convivenza con Luca l’altro inquilino, rompendo il già fragile equilibrio nella relazione tra Luca e Teresa, a loro volta alla ricerca di un nuovo appartamento dove andare a convivere. Emma è strana, inafferrabile, in preda ad un dolore che la rende feroce. Cerca disperatamente tra le cose del fratello un quaderno nero, che sembra avere per lei un’importanza vitale.
Un agente immobiliare si insinuerà nelle vite dei tre, lentamente, ma inesorabilmente, fino alla sorprendente, inevitabile conclusione.
Un dramma travestito da commedia, fatto d’intese, contrasti e morbosità, dove i personaggi sono alla ricerca del sogno di una vita normale, di una famiglia, di una casa. Quel sogno, che è stato per generazioni l’approdo unico della vita e che oggi sembra essere uscito dall’orizzonte dei desideri e delle possibilità dei giovani, si è forse trasformato in una necessità di adattamento alla mera contingenza.
Questa nuova tappa della residenza di Silvia Giulia Mendola al Parenti segna l’incontro della compagnia col linguaggio visivo di Fabio Cherstich nel desiderio di contaminarsi vicendevolmente.
Fabio Banfo è attore, regista, autore, fa parte del Teatro dei Sensibili di Guido Ceronetti, nel 2010 si è classificato terzo al Premio Internazionale di Poesia “Mario Luzi” e ha messo in scena Rigoletto per il Teatro Regio di Torino.
Fabio Cherstich è alla seconda prova da regista al Parenti dopo il successo di NIENTE PIU’ NIENTE AL MONDO di Massimo Carlotto, interpretato da Anna Pedrini.
Note di Regia di Fabio Cherstich
L’inquilino è uno spettacolo nato dall’ incontro avvenuto al Teatro Partenti con la compagnia Pianoinbilico: un’idea di Andree Ruth Shammah che ci ha proposto di lavorare insieme alla messa in scena di questo testo per contaminare reciprocamente la nostra esperienza teatrale.
Nella piece di Fabio Banfo dialoghi serrati, realistici, radicati nella realtà dei personaggi si alternano a flussi di coscienza esplosivi, violenti, tragici, rivolti spesso direttamente agli spettatori. In questi monologhi i personaggi mostrano le loro paure, le angosce, il lato “nascosto” della loro persona, della loro anima.
Emma, Luca, Teresa, l’ agente Immobiliare ( l’unico a non avere un nome proprio) rappresentano variabili umane che ciascuno di noi conosce e a cui mi sento in qualche modo di appartenere: sono coinquilini, ex fidanzati e fidanzate, parenti, compagni di scuola,
fratelli, figli. Sono uno spaccato di vita generazionale, quella dei trentenni di oggi. Personaggi preoccupati, irrequieti, che faticano a diventare adulti perché ancora costretti dalla necessità ad essere “figli”, non autonomi, non realizzati pienamente.
Uno dei temi principali della piece è quello legato alla memoria, che spesso si manifesta sotto forma di ricordo o ancor più nel rimpianto. Leggendo i monologhi di Emma, composti per immagini e frammenti della sua vita passata, mi sono immaginato sin dall’inizio lei e il fratello da piccoli, il contrasto tra un’infanzia felice e la durezza della vita da adolescenti e poi da adulti. Cosa significa averne coscienza? Cosa si prova nel rivedersi insieme quando l’altro manca, quando non c’è più? Cos’è questa assenza? C’è molto di personale in questo mio pensiero: quando vedo le foto di me da piccolo piango, non le reggo emotivamente.
Ed è da questa mia emozione che è nata l’idea di raccontare Emma e il fratello attraverso le fotografie. Un caricatore di diapositive trovato in una scatola diventa un archivio della coscienza, un contrappunto straniante e doloroso,la possibilità di mostrare un’ altra Emma e soprattutto di dare un volto al suo amato fratello.
La musica dello spettacolo è eseguita dal vivo da Barbara Cavalieri, un’intuizione di Silvia Giulia Amendola che ho subito accolto per creare sulla scena un alter ego di Emma, la sua parte più fragile e poetica. Una presenza che abita lo spazio mentale in cui L’inquilino si svolge.
PREZZO
INTERO €25; OVER60/UNDER25 €12.50; CONVENZIONI €17.50
ORARI
mart – giov – ven – sab h.21.00; merc h. 20.00; dom h. 16.00* lunedì riposo
INFO
02 59995206 – http://www.teatrofrancoparenti.it