Quale ultimo appuntamento di “Altri Linguaggi”, la sezione della stagione del Manzoni dedicata alle proposte della nuova scena teatrale, approda al Piccolo Teatro Mauro Bolognini di Pistoia, venerdì 21 marzo (ore 21) il divertente spettacolo CAPOLINO della giovane compagnia Gli Omini, in ‘residenza artistica’ presso l’Associazione Teatrale Pistoiese nel 2014.
Lo spettacolo è firmato da Francesco Rotelli, Francesca Sarteanesi, Luca Zacchini e Giulia Zacchini ed interpretato dai primi tre assieme al gruppo di giovani Omini, gli studenti delle scuole medie superiori pistoiesi che hanno partecipato nell’anno scolastico 2013/2014 al Laboratorio all’interno del Progetto A scuola di Teatro”: un importante momento formativo che si inserisce nell’articolata proposta didattica dell’Associazione Teatrale Pistoiese, che vede quest’anno impegnati su questo fronte anche Teatro Sotterraneo (con l’altro laboratorio del Progetto) e la regista Renata Palminiello con il racconto-laboratorio Parole e Sassi sulla storia di Antigone portato in scena in molte scuole elementari della provincia.
Questi i nomi degli studenti protagonisti di Capolino: Istituto Agrario De Franceschi Noel Carobbi; Istituto Suore Mantellate Marco Aurelio Cappellini; Liceo Artistico Petrocchi Virginia Belvedere, Gaia Cappelli, Sara Ciampi, Lucrezia Di Cocco, Noemi Di Cugno, Laura Faioli, Caterina Fanti, Morgana Lulli; Liceo Classico Forteguerri: Alessandra Pierini.
Lo spettacolo è proposto nel corso della settimana anche alle scuole a Pistoia e Monsummano nell’ambito di “A Scuola di Teatro”, il progetto che l’ATP cura in collaborazione con l’Assessorato all’Istruzione e Formazione della Provincia di Pistoia.
Tutto si svolge in un’ora. Dentro la casa di una famiglia allargata. Fatta di MADRE, COMPAGNO, EX, tre NONNI e cinque FIGLI. Uno dei figli parte domani e oggi si festeggia. Arrivano ospiti e c’è un segreto che sarebbe meglio mantenere. Un altro dei figli si è chiuso nel bagno da quattro giorni e non parla. Non esce, non si muove, non smette. Però mangia, state tranquilli che mangia. I tre Omini fanno i tre genitori, i tre nonni e tre dei figli. Il festeggiato, i festeggianti e il figlio chiuso in bagno sono invece le parti che ricoprono i ragazzi coinvolti sul posto tramite l’attività laboratoriale.
“Il laboratorio di Capolino– spiegano Gli Omini – è stato, insieme, un luogo di indagine sui giovani e di formazione. Ci ha mosso il desiderio di capire qualcosa sulle nuove generazioni (a noi anagraficamente non così lontane) e sulla rapidità con cui queste si muovono, per cercare di indagare le paure, gli amori, i desideri, la rabbia, la noia dei ragazzi di oggi e portarli a riunirsi, guardarsi in faccia, prendere confidenza gli uni con gli altri e andare al di là delle solite chiacchiere, dei soliti modi di interagire. Tutto inizia da chiacchierate, improvvisazioni, piccoli esercizi. L’obiettivo finale rimane comunque il portarli in scena, questo gruppo di giovani, con i loro atteggiamenti e le loro parole, prima rubate e poi restituite, trasformate per rendere possibile il dialogo e la messa in scena. Capolino ha un canovaccio aperto proprio per questo. Per rendere possibile l’inserimento di nuove scene e nuove parole nate sul posto, dai ragazzi che daranno loro vita sul palco. Entreranno così, dentro la casa di una famiglia allargata, che vive la tragedia di un figlio rinchiuso nel bagno da giorni, e cerca di festeggiare un altro figlio che ha deciso di partire.”
Gli Omini, che si stanno imponendo come uno dei più gruppi più interessanti della nuova scena teatrale per una drammaturgia dai tratti molto originali, sempre pervasa da una robusta dose di ironia, nascono nel 2006 con lo spettacolo CRisiKo!, primo movimento di MEMORIA DEL TEMPO PRESENTE, progetto a cui fanno seguito TAPPA, CASAMATTA (con cui debuttano con L’asta del santo e L’uovo e il pelo) e CAPOLINO.
Il modo di lavorare della compagnia, vincitrice del Premio Scenario 2007, si affina lungo il percorso dello spettacolo secondo un metodo del tutto particolare: tramite settimane di interviste, realizzate sul posto, Gli Omini costruiscono i copioni con le parole della gente di piccoli comuni d’Italia, a partire da Montale, luogo di origine della compagnia. Dopo alcuni debutti in paesi differenti, Capolino ha trovato quindi la sua forma definitiva.
“In ogni paese dove abbiamo portato in scena in questi anni Capolino– aggiungono Gli Omini – siamo stati una settimana. San Casciano l’abbiamo trovata ruspante, con i vecchi che parlano di sesso e i giovani rassegnati a una vita da vecchi, Figline c’ha tenuto alla larga, c’ha guardato con sospetto, sarà stato che fa buca, sarà stata la vicinanza con l’autostrada, così dicono. Greve invece ci ha accolto con una vena di radicata follia, con gente che si fabbrica denti d’ulivo e bambù, santoni di paese, poeti, ubriaconi e risse serali tra poeti e ubriaconi. Montale la conoscevamo e c’ha ostacolato più che ha potuto, Pelago l’abbiamo trovata vuota, con la voglia di essere altrove (“La vita è…donde si able spagnol”), nostalgica dei tempi andati e di un macellaro aperto….”
Posto unico 12,00 euro – ridotto 10,00 studenti – abbonati Teatro Manzoni 8,00
Prevendita Teatro Manzoni Pistoia 0573 991609 -27112