Un progetto di Mascia Musy e Francesco Saponaro
musica Paolo Petrella
costume Eleonora Medolla
realizzato da Roberta Ciciani
assistente alla regia Renato Zagari
produzione ArTè-Teatro Stabile di Innovazione
ingresso libero fino ad esaurimento posti
Lunedì 17 marzo alle ore 21 al Teatro Argentina di Roma Mascia Musy porta in scena Io Lilith, personaggio-simbolo che Luciano Violante racconta nel suo Apocalisse di Lilith, viaggio verso la fine del tempo. Un’antica leggenda ebraica narra che Adamo ebbe una prima moglie, Lilith, che rifiutandosi di giacere sotto di lui e rivendicando l’uguaglianza (“maschio e femmina li creò”) fu maledetta per sempre da Dio. Questa misteriosa figura ha acceso per secoli l’immaginario di popoli e culture assumendo vesti diverse. In questo racconto di Luciano Violante Lilith è un angelo guerriero al fianco del Signore; consiglia a Eva di lasciare l’Eden per aiutare Dio nella sua lotta contro il male: non si può restare nel giardino incorrotto, bisogna uscire e andare tra gli uomini dove il male prevale.
Per la sua digressione l’angelo sarà condannato da Dio a vivere sulla terra, come donna, ma fuori del tempo, in un immenso tragico presente. Nel suo peregrinare, Lilith incontrerà creature dolenti. Camminerà al fianco delle donne, condividendone fatica e sofferenze; in una strada di Mosca ascolterà un vecchio sopravvissuto alla Kolyma; i reduci dai campi di sterminio nazisti e dalla guerra in Iraq le confideranno la solitudine del ritorno.
In questo viaggio, poetico e visionario, si racconta la caduta dell’Occidente e si riflette sulla fine della Storia con i suoi deliri di potere, le macchinazioni degli uomini, le colpe e le responsabilità, le vittime e i carnefici. Lilith conosce il destino degli altri, ma le è ignoto il proprio. Tornerà al fianco del Signore solo se, alla fine del tempo, il male non prevarrà.
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