a cura di Siro Ferrone e Renzo Guardenti
Alla Pergola la seconda edizione di Libri a Teatro, in collaborazione con l’Università degli Studi di Firenze.
Quattro appuntamenti tra marzo e aprile con la storia dello spettacolo: dall’archivio di Andres Neumann, che inaugura la rassegna giovedì 13 marzo, a Gian Lorenzo Bernini e Mattias De’ Medici fino agli interpreti europei della Commedia dell’Arte.
L’ormai consolidata collaborazione tra la Fondazione Teatro della Pergola e l’Università degli Studi di Firenze trova anche quest’anno un esito importante nella seconda edizione di Libri a Teatro, coordinata da Siro Ferrone e Renzo Guardenti. La rassegna – che si colloca nel quadro delle attività didattiche del Dottorato di Ricerca in Storia delle Arti e in Storia dello Spettacolo, ma che è ugualmente destinata agli studenti di tutto l’Ateneo fiorentino e al pubblico degli appassionati – ha lo scopo di diffondere la cultura teatrale attraverso la presentazione di alcuni recenti volumi di particolare importanza nel panorama della storiografia sullo spettacolo. Libri a Teatro quest’anno si rivolge ad ambiti di indagine quali la Commedia dell’Arte, i rapporti tra il mondo del teatro e quello delle arti figurative, lo spettacolo di corte in epoca medicea, la documentazione archivistica sullo spettacolo contemporaneo, settori di interesse da sempre al centro delle attenzioni della storiografia fiorentina sullo spettacolo.
Giovedì 13 marzo 2014, ore 17,15, presentazione del volume di Maria Fedi, L’Archivio Andres Neumann. Memorie dello spettacolo contemporaneo, Corazzano, Titivillus, 2013. Relatori: Siro Ferrone, Cristiana Morganti, Andres Neumann.
Il volume è uno degli esiti del progetto Memorie digitali dello spettacolo contemporaneo in Toscana 1970-2010. L’Archivio Andres Neumann, promosso dal Dipartimento di Storia, Archeologia, Geografia, Arte e Spettacolo dell’Università di Firenze. A partire dai documenti dell’Archivio, conservato presso il Centro Culturale Il Funaro di Pistoia, il volume ne evidenzia il valore come fonte per la storia dello spettacolo, attraverso l’analisi di alcuni tra i più significativi exempla della scena internazionale contemporanea, dal Mahabharata di Peter Brook a Palermo Palermo di Pina Bausch, da La Classe morta di Tadeusz Kantor alle tournée internazionali di Dario Fo e Vittorio Gassman, prestigiose pietre miliari dell’attività di Andres Neumann. Corredato inoltre da una testimonianza sul noto produttore teatrale, il volume raccoglie anche un’ampia serie di schede catalografiche rappresentative della tipologia documentaria contenuta nell’Archivio.
L’Archivio è uno dei più importanti patrimoni documentari relativi alla storia dello spettacolo mondiale degli ultimi quarant’anni. Raccoglie la memoria della Andres Neumann International, agenzia che dal 1978 è stato un imprescindibile punto di riferimento per artisti di assoluto prestigio internazionale quali Peter Brook, Tadeusz Kantor, Dario Fo, Vittorio Gassman, Marcello Mastroianni, Ingmar Bergman, Pina Bausch, Luca Ronconi, Andrzej Wajda, Robert Wilson, il Living Theatre, oltre ad aver dato vita a spettacoli memorabili quali il Mahabharata di Brook, Amleto di Bergman, Palermo, Palermo di Pina Bausch. L’Archivio si compone di un’articolata serie di tipologie documentarie, la cui consistenza ammonta a circa 60.000 pezzi, ripartiti tra contratti, corrispondenza con i maggiori protagonisti della scena mondiale, dossier di compagnie, progetti di regia, documentazione fotografica, rassegne stampa, locandine, manifesti e programmi di sala, audiovisivi. Il riordinamento preliminare dei documenti curato da Giada Petrone, responsabile dell’archivio, è stato il punto di partenza del successivo lavoro di digitalizzazione, catalogazione e analisi dei materiali dell’archivio a cura dell’Università degli Studi di Firenze.
Il progetto “Memorie digitali dello spettacolo contemporaneo. L’Archivio Andres Neumann”, sotto la Direzione di Renzo Guardenti dell’Università degli Studi di Firenze, è nato grazie all’impegno del Funaro Centro Culturale di Pistoia e di Giada Petrone, al fine di promuovere e valorizzare l’Archivio Andres Neumann mediante la digitalizzazione e la catalogazione dei materiali con l’utilizzo delle più accreditate metodologie scientifiche per evidenziare il loro valore documentario come fonti per la storia dello spettacolo contemporaneo.
20 marzo 2014, ore 17,15, presentazione del volume di Elena Tamburini, Gian Lorenzo Bernini e il teatro dell’Arte, Firenze, Le Lettere, 2012. Relatori: Siro Ferrone, Renzo Guardenti, Anna Maria Testaverde.
Oltre che scenografo, scenotecnico e apparatore di feste, il Bernini fu anche attore-autore, capocomico, perfino committente e, negli ultimi anni, impresario di commedie per musica: copriva dunque l’intero ventaglio della spettacolarità in una città, Roma, che era, all’epoca il “gran teatro del mondo” e in un secolo, il Seicento, in cui forse per la prima volta si ha piena consapevolezza dell’importanza della comunicazione e delle infinite possibilità offerte per essa dallo spettacolo. Per questo campo inedito il Bernini, con la sua esperienza specifica nel settore, costituiva una carta preziosa, uno strumento davvero irrinunciabile. Un settore che però, particolarmente a Roma, era all’epoca considerato dai più temibile e infido e proprio in ragione della non ordinaria attrazione che rischiava di esercitare sulle coscienze. Questo il conflitto di fondo che spiega almeno in parte le difficoltà incontrate da chi si propone di far luce su questo aspetto, davvero centrale, della cultura e della storia romana del primo Seicento.
Non c’è dubbio peraltro che i ricchissimi repertori di immagini e documenti della festa, i documenti dei grandi spettacoli barberiniani e le cronache delle commedie lo vedano protagonista. Un protagonista che, come sul crinale di un gioco affascinante e pericoloso, valendosi di uno straordinario e multiforme talento e anche di un innegabile carisma personale, sembra divertirsi a sfidare le più alte personalità di governo (perfino i nipoti del papa e perfino il papa), rimescolando nel contempo ogni convenzione di genere e ogni regola precostituita.
4 aprile 2014, ore 17,15, presentazione del volume di Sara Mamone, Mattias de’ Medici “serenissimo, vero mecenate dei virtuosi”, Firenze, Le Lettere, 2013. Relatori: Paolo Fabbri, Antonio Pinelli, Carla Zarrilli.
Mattias de’ Medici (1613-1667) – lasciato in ombra dagli storici rispetto ai fratelli Ferdinando granduca, Giovan Carlo cardinale e al brillantissimo cadetto Leopoldo – è invece personaggio di assoluto rilievo nella vita culturale, artistica e spettacolare della corte fiorentina tra gli anni Trenta e gli anni Sessanta del Seicento. Dopo un’avventura militare sui campi di battaglia dell’impero, tornò in patria diventando il perno dell’organizzazione spettacolare di corte in particolare attraverso l’accorta gestione di una scuderia di cantanti che saranno i protagonisti di un teatro musicale sempre più in voga. La sua figura di governatore di Siena, di protettore dei virtuosi e di autorevole gestore nel nascente mercato impresariale brilla con vivace affabilità attraverso una selezione delle notizie del suo ricchissimo carteggio. Questo è ordinato cronologicamente e corredato di accuratissimi indici che danno conto dell’estensione delle relazioni internazionali del principe. Il presente volume prosegue l’indagine avviata con Serenissimi fratelli principi impresari. Notizie di teatro nei carteggi medicei, Carteggio di Giovan Carlo de’ Medici e di Desiderio Montemagni suo segretario, apparso in questa stessa collana (2003).
11 aprile 2014, ore 17.15, presentazione del volume di Siro Ferrone, La Commedia dell’Arte. Attrici e attori italiani in Europa (XVI-XVIII secolo), Torino, Einaudi, 2014. Relatori: Luciano Mariti, Stefano Mazzoni, Piermario Vescovo.
Il libro analizza la storia e le forme della Commedia dell’Arte; ne furono protagonisti le attrici e gli attori italiani tra Cinque e Settecento nell’Europa occidentale e orientale. La loro vita e le loro invenzioni raccontano una storia collettiva: le prime compagnie teatrali, la protezione e le prepotenze dei nobili committenti, la censura religiosa, le insidie di viaggi tra guerre, epidemie e ostacoli naturali, la nascita dei primi teatri a pagamento. Organizzati
in compagnie disciplinate come le Arti e i Mestieri medievali, gli attori rappresentarono commedie, tragedie, pastorali, drammi esotici, opere in musica. Talvolta furono buoni cantanti, musicisti, danzatori, astuti organizzatori, abili drammaturghi – come Giovan Battista Andreini, Pier Maria Cecchini, Dominique Biancolelli, Angela D’Orso, Luigi Riccoboni. Il loro repertorio, imitato dalla folta schiera dei comici dilettanti, risultò determinante per la drammaturgia di Shakespeare, Molière, Lope de Vega, Marivaux, Goldoni e Gozzi. La riabilitazione delle qualità complesse e non solo recitative dei comici dell’Arte rispetto ad altre realtà europee è uno dei temi dominanti di queste pagine.
Emerge qui l’importanza delle attrici le quali non agirono solo in commedia ma seppero toccare i temi della tragedia abbinando alle attrattive sensuali del canto e della musica strumentale la conoscenza agguerrita del repertorio letterario alto e ispirando con le loro pose sceniche non pochi pittori del tempo.
Ingresso libero
Info: www.teatrodellapergola.com