Continua la pluriennale e fruttuosa collaborazione fra il Teatro Comunale di Bologna e il «Lugo Opera Festival», ancora una volta nel nome della musica del nostro tempo: dopo il successo nelle scorse edizioni di opere come Jakob Lenz di Wolfgang Rihm e Dom Perlimplin di Bruno Maderna, quest’anno i riflettori sono puntati su uno dei più grandi compositori svizzeri viventi, Michael Jarrell e sulla sua opera Cassandra (1994), ormai diventata un classico del teatro contemporaneo, avendo conosciuto numerose riprese in tutto il mondo e in varie lingue in quasi vent’anni di vita. Oltre a questo titolo che andrà in scena il 6 maggio al Teatro Rossini di Lugo e verrà poi ripreso in autunno nella Sala del Bibiena a Bologna, la collaborazione col Teatro Comunale si ripete con la riproposta il 17 aprile di un fortunato balletto della stagione 2012-2013 del teatro felsineo con la Compagnia Artemis/Monica Casadei: La doppia notte: Aida e Tristan, coreografia di Monica Casadei su musiche di Giuseppe Verdi e Richard Wagner rielaborate dal bolognese Claudio Scannavini.
Questi sono solo due dei complessivi 13 appuntamenti che compongono il «Lugo Opera Festival 2014», che si svolgerà dal 3 aprile al 22 maggio 2014 e che, come ormai da molti anni, si dedica quasi esclusivamente alla musica d’oggi: ad un periodo, cioè, in cui la parola “opera” non assume più quel significato preciso che persiste nel nostro immaginario collettivo. La scelta della contemporaneità suggerisce dunque di rivolgere lo sguardo a orizzonti ben più ampi, a creazioni in cui è normale l’uso sistematico dell’elettronica e della tecnologia, sia in partitura che in scena. Il Lugo Opera Festival 2014 in questo senso ne offre una scelta particolarmente articolata: ecco dunque che si passa dall’opera di un compositore come Fabrizio Festa che fa largo uso dell’elettronica (Il Vagabondo delle stelle) a un balletto su musiche d’opera rielaborate modernamente (La doppia notte), dallo spettacolo irriverente sull’opera di un cantante sui generis come Elio (delle Storie Tese) alle fortissime suggestioni visive e sonore di un film di Michal Kosakowski che ha fatto incetta di premi nel mondo.
Giovedì 3 aprile alle 20,30 apertura con il divertente spettacolo Encephalon, una tragicomica pièce per pianoforte, cinema ed emisferi cerebrali del compositore-pianista Mario Mariani, con Niba e Andrea Bartola. Una cavia umana, a cui è stato scollegato l’emisfero sinistro, diventa il bersaglio di un musicista che, vestendo i panni dello scienziato in perenne crisi creativa, ricerca nel misterioso emisfero destro l’origine dell’ispirazione scoprendo molto di più di quanto si aspettava. Una folle e divertente pièce che mescola citazioni teatrali, cinematografiche e scientifiche in un viaggio surreale che unisce Frankenstein, Faust, il Dottor Phibes, le onde Alpha, Theta e Delta producendo un curioso e trascinante “concerto blob” che soddisferà entrambi gli emisferi cerebrali.
Martedì 8 aprile ritorno al Rossini dell’attore romagnolo Ivano Marescotti e del Duo Clavier in Domani è un’altra fiaba, per voce narrante e pianoforte a quattro mani, con musiche di Ravel, Fauré, Bizet, Saint-Saëns, Prokofiev su testo di Paolo Dirani. La pièce prende vita dalle note di Ma Mère l’oye (Mia mamma l’oca) di Maurice Ravel, piccola suite per pianoforte a quattro mani, in cui il compositore francese rivive in musica alcune delle più note fiabe di Charles Perrault, come La Bella addormentata nel bosco, Pollicino, La Bella e la Bestia. La scenografia è realizzata alle spalle dei musicisti in tempo reale attraverso disegni, figure, personaggi e ambienti. Autore ne sarà lo specialista Massimo Ottoni coadiuvato da Roberto Passuti al suono e alle luci.
Domenica 13 aprile, inserito nel “Circuito Crossroads 2014”, ecco giungere Opera, concerto dal titolo eloquente di un duo d’eccezione formato da Danilo Rea al pianoforte e Flavio Boltro alla tromba, in cui si rilegge in chiave jazz le arie e i numeri più celebri di opere famose, da Verdi a Puccini.
Martedì 15 aprile altro omaggio all’opera in chiave più ironica e scavezzacollo con Elio (delle Storie Tese) in duo con un irreprensibile virtuoso della tastiera, il pianista Roberto Prosseda: lo spettacolo si intitola Bianchi, Rossini e Verdi (omaggio al canto tricolore), con musiche di G. Rossini, G. Verdi, G. Bianchi e L. Lombardi. “L’intento è quello di far ascoltare a chi non avrebbe mai avuto l’occasione o la voglia di farlo della buona musica, senza etichette di genere, sperando che poi se ne innamorino come è accaduto a me”. Queste le parole di Elio per presentare questo concerto che altro non è che un viaggio originale, divertente e raffinato nella storia della musica classica italiana e non solo, da Rossini a Mozart, alle canzoni moderne del compositore contemporaneo Luca Lombardi, che vedranno Elio interpretare Don Giovanni e il Barbiere di Siviglia, così come odi musicali alla zanzara, al criceto e al moscerino.
Giovedì 17 aprile è la volta del balletto La doppia notte: Aida e Tristan, coreografia, regia, scene e costumi Monica Casadei su musiche di Giuseppe Verdi e Richard Wagner. Si tratta del nuovo lavoro commissionato dal Teatro Comunale di Bologna, dove ha debuttato con grande successo nel giugno scorso. Le musiche sono tratte dalle partiture originali dell’Aida e del Tristano e Isotta con un’inedita elaborazione musicale del compositore bolognese Claudio Scannavini, eseguite dal vivo (e registrate per le tournée) dall’Orchestra del Teatro Comunale di Bologna. Ciò che nasce da questa equilibrata unione tra danza e opera, è una creazione in cui gli indimenticabili personaggi verdiani e wagneriani si incarnano nei danzatori, diventando corpo, gesto, potenza e movimento.
Martedì 6 maggio alle 20,30 è poi la volta di Cassandra di Michael Jarrell, un monodramma composto nel 1994 per voce recitante, ensemble strumentale ed elettronica sul celebre testo della scrittrice tedesca Christa Wolf (1929-2011), ispirato al mito greco di Cassandra. La musica è del compositore svizzero Michael Jarrell (classe 1958), l’interpretazione vocale è affidata alla formidabile cantante/attrice Anna Clementi (una grande specialista di questo repertorio), la regia è affidata a Pamela Hunter, quella del suono a Francesco Giomi. Lo spettacolo proviene dalla Nimrod Opera di Zurigo ed è in assoluto la prima realizzazione in forma scenica in Italia di questo titolo che festeggia i suoi primi vent’anni di vita. La multimedialità è la chiave di quest’opera, che ha conosciuto molte importante riprese, non ultima quella di due anni fa in forma di concerto con l’attrice francese Fanny Ardant. La produzione che si potrà vedere a Lugo affianca l’elaborazione del suono con live electronics al video realizzati da Dalybor Pyš. Sul podio dell’Orchestra del Teatro Comunale di Bologna sarà il direttore milanese Andrea Pestalozza, un indiscusso e infaticabile paladino della musica contemporanea.
Il testo di questo lavoro – proposto nella versione italiana di Anita Raja – evoca una donna che ricorda tutto, il padre Priamo e l’amato Enea, il cielo della vittoria e il cavallo delle stragi, l’amore adolescenziale e gli stupri indicibili. Il dolore della protagonista è sublimato in una lettura che chiede di essere per una volta ascoltata, nonostante la profezia dell’eterna incomprensione.
Il monologo di Cassandra inizia dopo che la città di Troia è già stata conquistata e distrutta. La profetessa, prigioniera di guerra e trofeo catturato dai greci, sta aspettando di essere giustiziata dalla moglie di Agamennone. Inserendo la figura mitologica di Cassandra “nella sua situazione storica e sociale originale” l’autrice Christa Wolf compie un processo di suo: “Lei “vede” il futuro perché ha il coraggio di riconoscere la realtà del presente”. Nel poco tempo che le resta Cassandra ripercorre gli eventi della sua vita e il destino di Troia. Con “Cassandra”, la scrittrice tedesca è diventata famosa a livello internazionale. Il libro pubblicato per la prima volta nel 1983 fu un immenso successo editoriale e fu rapidamente tradotto in molte lingue. Per Christa Wolf la guerra di Troia era il simbolo di tutti i mali derivanti dalla dominazione maschile nel mondo.
Michael Jarrell (1958) ha studiato al Conservatorio di Ginevra, dove ha frequentato le classi di teoria musicale di Eric Gaudibert, poi è divenuto allievo di composizione Klaus Huber a Friburgo. Tra il 1986 e il 1988 ha vissuto a Parigi, dove ha completato una fase di informazione musicale presso l’IRCAM e poi a Roma (1988-1989 a Villa Medici e l’Istituto svizzero) dove ha continuato il suo lavoro sulla serie ‘Assonanza’, una sequenza disegnata da taccuini. Dal 1991-1993 è stato compositore in residence con l’Orchestra Nazionale di Lione. Oggi Jarrell insegna composizione presso la Scuola di Musica di Vienna. Nel 1996 è diventato compositore in residenza del Festival di Lucerna; nel 2001 il Festival di Salisburgo ha commissionato un concerto per pianoforte intitolato Abschied. Nello stesso anno Jarrell è stato nominato in Francia Cavaliere dell’Ordine delle Arti e delle Lettere. Nel 2004 viene nominato professore di composizione presso l’Accademia superiore di Ginevra.
Sabato 10 maggio ore 20.30 debutto al Rossini per Il vagabondo delle stelle, opera in un atto liberamente tratta dal romanzo “The Star Rover” di Jack London (1915). Libretto di Vincenzo De Vivo, musica di Fabrizio Festa, lo stesso autore delle musiche dell’opera Vite su testi di Eugenio Baroncelli, andato in scena con successo due anni fa al Lugo Opera Festival con la partecipazione di Cristina Zavalloni. Questa volta in scena ci sono gli allievi attori della scuola Galante Garrone di Bologna, le voci di Francesca Sorteni e Aurora Faggioli, direttore dell’Ensemble Materelettrica sarà lo stesso autore Fabrizio Festa, la regia è di Rosetta Cucchi, i video di Roberto Recchia. La commissione è della Fondazione Teatro Comunale di Modena e della Fondazione Teatro Rossini.
La vicenda di Darrell Standing, professore universitario condannato per omicidio e rinchiuso nel carcere di San Quintino, viene riletta poeticamente nel libretto di Vincenzo De Vivo, esaltandone da un lato la dimensione immaginifica e fantastica, ma senza perderne dall’altro il forte contenuto etico-politico. Come nel romanzo, anche nell’opera, infatti, il tema della reclusione porta alla condanna nei confronti della tortura e della pena di morte. La prigionia del protagonista, il suo viaggiare con la mente attraverso lo spazio e il tempo, si concretizzano in scena in un vero e proprio intersecarsi di architetture audio-visive, nelle quali si inserisce il canto delle due voci di soprano e mezzosoprano. La componente elettroacustica serve a creare uno spazio sonoro totale, giocato su u mix in sorround, che immerge lo spettatore nelle stesse condizioni in cui si trova Standing nella sua cella.
Giovedì 15 maggio, sempre alle 20,30, altro spettacolo multimediale con Just like the movies, immagini in musica e musica per immagini, con musiche di Franz Liszt e Paolo Marzocchi, video di Michal Kosakowski, lo stesso Paolo Marzocchi al pianoforte. La musica e il cinema si intrecciano con forza in questo spettacolo, in cui il compositore-pianista pesarese Paolo Marzocchi (vincitore del premio di composizione “G. Rossini”) realizza una vera e propria colonna sonora dal vivo sulla proiezione del film di straordinario impatto emotivo di Kowakowski, vincitore del primo Premio a Milano Film Festival 2007 con questa motivazione: ”Nel caos dato dal bombardamento visivo dei grandi media, JLTM compie un atto di ecologia dell’immagine mettendo ordine in un immaginario collettivo sempre più imperturbabile ed acritico. L’intelligente montaggio, fagocitando cinema, attraversa trasversalmente tutti i generi. Nell’appropriarsi di film di dominio comune, Michal Kosakowski evidenzia il carattere profetico che il cinema spesso possiede. JLTM ci apre gli occhi sulla tragicità del reale e sul circolo vizioso in cui ci troviamo imbrigliati a vivere nella realizzata società dello spettacolo. La musica di Paolo Marzocchi palesa il paradosso di un film muto sulla modernità. «Il film, più che un lavoro intorno all’attentato dell’11 settembre – spiega il compositore – è un esperimento sulla percezione della realtà: la quale risulta talmente alterata dal bombardamento di immagini “artificiali” da non essere più percepita come tale a meno che non esista di già nella dimensione virtuale della fiction».
Domenica 18 maggio ore 20.30 sarà poi la volta dello spettacolo Finisce per A, “soliloquio tra Alfonsina Strada, unica donna al Giro d’Italia del 1924, e Gesù” di Eugenio Sideri. Interpreti Patrizia Bollini e Pierr Nosari, regia di Gabriele Tesauri. Lo spettacolo è fuori abbonamento ed è offerto alla cittadinanza in occasione della partenza da Lugo della nona tappa del 97° Giro d’Italia.
Facile a dirsi, oggi, ma meno facile nel 1924, quando Alfonsina Morini, maritata Strada, partecipa al Giro d’Italia. Prima ed unica donna a farlo, in quel tempo. Uno scandalo, per quella “corriditrice” che tutti credevano volesse sfidare gli uomini, ‘i maschi’. Ma Alfonsina voleva solo volare sulle ruote, arrampicarsi per le montagne. E “il diavolo in gonnella” lo fece. Per tutta la vita, perché per tutta la vita la sua grande passione per le due ruote continuò. Patrizia Bollini-Alfonsina si racconta, parlando con Gesù, attraverso una Via Crucis in bicicletta, attraverso le lunghe e faticosissime tappe del Giro d’Italia, e delle altre imprese, dando voce alle storie, agli aneddoti ed ai protagonisti della sua vita.
Martedì 20 maggio ore 21 prima assoluta di Saluti da Saturno/Shaloma Locomotiva Orchestra, in coproduzione con Angelica Festival di Bologna, Festival L’Altro Suono di Modena e col sostegno della Regione Emilia Romagna. Shaloma Locomotiva Orchestra è la rappresentazione del mondo sonoro di Saluti da Saturno, una ricerca che porterà dal vivo tutti gli strumenti e le sonorità presenti nei dischi Parlare con Anna (2010), Valdazze (2012), Dancing Polonia (2013) e Shaloma Locomotiva (maggio 2014): un segno di buon augurio, una locomotiva a carbone diretta sullo spazio. Insieme a Mirco Mariani, Marcello Monduzzi e Massimo Simonini, si esibiranno Mitchell Froom, musicista e produttore americano che ha segnato la storia della miglior musica contemporanea (Latin Playboys, Elvis Costello, Tom Waits, Paul McCartney, Los Lobos), il trombettista Paolo Fresu, tra i più apprezzati musicisti italiani nel mondo, Bruno Perrault, grande interprete delle onde martenot, collaboratore dei Radiohead, Jimmy Villotti, storico chitarrista, protagonista della miglior musica d’autore italiana (Paolo Conte, Lucio Dalla, Sergio Endrigo, Ornella Vanoni) e Gianfranco Grisi, maestro del cristallarmonio.
Shaloma Locomotiva è anche il titolo del nuovo disco di Saluti da Saturno, presentato in anteprima nel corso della serata. Una raccolta di 10 canzoni, dalla balera al free jazz cantautorale, che altro non è che la biografia in musica di Mirco Mariani. Un cd registrato al Labotron, laboratorio Bologna Mellotron, spazio di ricerca sul suono dove sono protagonisti strumenti con una grande personalità e capacità espressiva, poco utilizzati nella composizione contemporanea.
Ultimo appuntamento, ma d’eccezione, giovedì 22 maggio alle ore 20.30, col grande pianista Krystian Zimerman, in una delle sue rarissime apparizioni in Italia. A soli 57 anni l’artista polacco, considerato uno dei maggiori interpreti di Chopin (nel 1975 vinse il Concorso Chopin di Varsavia), è ormai una leggenda vivente, celebre per la propria intransigenza e perfezionismo. Non più di 50 concerti all’anno, suona quasi esclusivamente sul proprio pianoforte che trasporta e cura personalmente. Pochi e bellissimi i suoi dischi, tutti targati Deutsche Grammophon, proverbiale la sua battaglia contro le registrazioni pirata. A Lugo Zimerman porterà il suo nuovo programma incentrato sulle tre ultime Sonate di Beethoven, l’op. 109, 110 e 111. Composte fra il 1820 e il 1822, questi tre estremi capolavori sono una sorta di ‘testamento d’autore’. La loro esecuzione in concerto è assai rara, e in passato è stata appannaggio di grandi come Schnabel, Serkin, Richter. Un programma che suscita venerazione, assumendo talvolta connotazioni quasi mistiche: se si pensa che le tre sonate vennero scritte contemporaneamente alla Missa Solemnis, cioè in un periodo di riavvicinamento alla fede, si può ben capire come questo ‘testamento’ possa assumere caratteri addirittura metafisici.
All’interno del Lugo Opera Festival 2014 si inseriscono inoltre due eventi della rassegna «Concerti nei luoghi sacri»: domenica 6 aprile alle ore 11 nella Chiesa del Carmine concerto all’organo Callido del 1797 dell’organista Matteo Bonfiglioli. Quindi domenica 13 aprile alle ore 17 appuntamento all’Oratorio in località Passogatto (Lugo), col concerto per fisarmonica solista di Gianluca Campi.
Informazioni e prenotazioni:
Fondazione Teatro Rossini
Piazzale Cavour, 17 Lugo (RA)
Tel. 0545.38542 – Fax 0545.38482
Sito web: www.teatrorossini.it – e-mail: info@teatrorossini.it –
Biglietteria: tutti i giorni feriali: 10.00-13.00.
Il pomeriggio di spettacolo e quello precedente: 15.30-18.30
Biglietteria on-line: www.vivaticket.it