Venerdì 21 marzo (Sala Sinopoli ore 21.00) i Solisti e il Coro dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia con la PMCE Parco della Musica Contemporanea Ensemble, diretti da Tonino Battista (Maestro del Coro Ciro Visco) dedicheranno un concerto a tra i più celebri compositori contemporanei: l’estone Arvo Pärt e l’americano David Lang che saranno a confronto con opere di grande respiro tra cui alcune mai ascoltate a Roma.
Di David Lang sarà possibile ascoltare in prima italiana The Little Match Girl Passion per soprano, contralto, tenore, basso e percussioni, invece di Arvo Pärt il De Profundis per coro maschile, percussioni e organo e il Miserere.
La musica del compositore americano David Lang, classe 1957 e tra i più affermati della sua generazione, ha avuto un’improvvisa impennata di notorietà dopo che Paolo Sorrentino l’ha inserita nella colonna sonora del suo film, premiato con l’Oscar, La Grande Bellezza, la cui sequenza iniziale è affidata proprio al sottofondo musicale del brano I Lie (con un coro femminile impegnato a cantare nella nicchia centrale del “Fontanone”, la Fontana dell’Acqua Paola, affacciata sul Gianicolo). Nato a Los Angeles, David Lang ha studiato alla Stanford University e alla University of Iowa ed ha avuto celebri maestri come Jacob Druckman, Martin Bresnick e Hans Werner Henze. Nel 2008 gli è stato assegnato il premio Pulitzer proprio per The Little Match Girl Passion. Il punto di partenza della composizione è la fiaba La piccola fiammiferaia di Andersen, intorno alla quale Lang ha costruito la sua trasposizione, adattandola alla struttura formale di una Passione bachiana, come lo stesso Lang afferma : «Andersen racconta la sua storia come una specie di parabola, tracciando un’equivalenza di carattere morale e religioso tra le pene patite dalla povera giovane e quelle
di Gesù; io ho cominciato con il chiedermi quali segreti si potessero rivelare attraverso questa storia se si portasse alle estreme conseguenze la sua essenza cristiana e la si rendesse evidente, così come i compositori hanno tradizionalmente fatto adattando in musica la Passione di Gesù. […] Ma non ci sono né Bach né Gesù in questo lavoro, la sofferenza della fiammiferaia prende il posto di quella di Gesù e i suoi peccati vengono trasposti, mi auguro, a un livello più alto».
La partitura risulta essere una successione di episodi in cui la narrazione viene alternata a commenti e riflessioni esterni, come accade nei corali luterani. Il libretto è stato curato dallo stesso compositore, con rielaborazione dei testi di Andersen, HP Paull (primo traduttore in inglese della fiaba di Andersen) e Picander (librettista di Bach).
Il caso di Arvo Pärt è quello di tanti compositori che hanno attraversato la fase dell’avanguardia, per poi approdare a un linguaggio molto personale, e comunicativo. Nato in Estonia nel 1935, ha vissuto un primo periodo creativo di tipo neoclassico, entrando poi in contatto con la musica seriale e aleatoria. Ha sperimentato una tecnica radicale di Perpetuum mobile su basi matematiche, e dei procedimenti di collage, che lo hanno portato a riscoprire autori del passato, da Bach a Satie, il canto gregoriano, il contrappunto dei fiamminghi, in una ricerca sempre più lontana dalle rotte dell’avanguardia e influenzata dalla sua spiritualità e dal legame con la chiesa ortodossa. Da questa ricerca è nato il principio del Tintinnabulum, un principio tanto elementare quanto radicale (una melodia che si muove intorno a una nota centrale, come una corda di recita, contornata da note della triade) che è diventato il marchio di fabbrica della sua musica. Un linguaggio “minimal” e molto personale, dalla forte carica evocativa, basato sempre su un materiale essenziale, sul silenzio, su suoni pulsanti e ricchi di risonanze. Il De profundis (1980), la cui struttura ad arco con un punto culminante centrale è divenuta una delle caratteristiche stilistiche del compositore estone, è composto per coro a quattro voci maschili, percussioni e organo ed è un segno efficace di quella religiosità, profonda e misteriosa, che illumina tutta l’opera dell’autore. Caratteristica del brano è la crescita graduale del numero delle voci che risulta di grande effetto suggestivo: i primi versi del Salmo vengono eseguiti infatti da una sola voce, i versi 3 e 4 da due, i versi 5 e 6 da tre e così via.
Del 1989 è Miserere, che presenta due testi di diversa provenienza: il Salmo 50, una commovente richiesta di perdono, e alcune strofe del Dies irae, che descrive il giorno del giudizio universale. I due testi si completano nel loro contrasto, e trattano il medesimo argomento, ovvero la colpa e il perdono, ma mentre nel salmo è l’uomo singolo che si pente delle proprie colpe, nel Dies Irae la colpa riguarda tutta l’umanità. I solisti espongono il lamento del singolo individuo, mentre nelle scene del Giudizio universale canta il coro rafforzato dall’orchestra, con gli strumenti a fiato che, come nel Tuba Mirum, assumono
particolare rilievo.
VENERDÌ 21 MARZO SALA SINOPOLI ORE 21
AUDITORIUM PARCO DELLA MUSICA
Omaggio a David Lang e Arvo Pärt
Solisti e Coro dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia
PMCE – Parco della Musica Contemporanea Ensemble
Tonino Battista, direttore
Ciro Visco, maestro del coro
Programma
David Lang
The Little Match Girl Passion per soprano, contralto, tenore, basso e percussioni
Arvo Pärt
De Profundis per coro maschile, percussioni e organo
Arvo Pärt
Miserere per soli, coro, ensemble e organo
Solisti
Maria Chiara Chizzoni, soprano
Patrizia Polia, soprano
Carlo Putelli, tenore
Giuliano Mazzini, basso
Marta Vulpi, soprano
Roberta De Nicola, soprano
Carlo Putelli, tenore
Simone Ponziani, tenore
Andrea D’Amelio, basso
PMCE – Parco della Musica Contemporanea Ensemble
Fabio Bagnoli, oboe
Paolo Ravaglia, Luca Cipriano, clarinetti
Marco Dionette, fagotto
Andrea Di Mario, tromba
Luigino Leonardi, trombone
Antonio Catone, timpani
Flavio Tanzi, Pietro Pompei, percussioni
Luca Nostro, chitarra elettrica
Giorgio Cerasoli, tastiere
Massimo Ceccarelli, basso elettrico
biglietti 15 euro