Dopo la canonizzazione a San Pietro dei Papi Roncalli e Wojtyla, pomeriggio musicale per il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e il Presidente della Commissione Europea José Manuel Barroso presenti fra il pubblico in sala Santa Cecilia all’Auditorium Parco della Musica di Roma per assistere al concerto diretto da Antonio Pappano e dedicato ad Amnesty International.
“Questo concerto affronta i temi della prigionia fisica e psicologica ed è dedicato ad Amnesty International – ha spiegato Antonio Pappano sul podio introducendo il concerto – Ho sempre voluto dirigere Il prigioniero di Luigi Dallapiccola, un’opera tortuosa e sofferta, incredibilmente teatrale: cui oggi si aggiunge anche il Terzo (e il Quarto movimento) della Nona legato dalla stessa tonalità”.
Grande successo di pubblico per un programma singolare e insolito totalmente incentrato su alti contenuti etici e sull’invocazione della libertà, che ha incastonato arditamente Beethoven-Dallapiccola-Beethoven senza alcun intervallo: una continuità programmatica, ideale a musicale data anche dal fatto che la tonalità finale del Prigioniero è la stessa con cui si prende il via il Terzo Movimento della Nona.
Il viaggio musicale del concerto si apre sulle note dell’invocazione di Florestano (il tenore Stuart Skelton) nel suo “Gott! Welch Dunkel hier!” nel Fidelio di Beethoven che dal carcere sogna Leonora e prosegue con il sofisticato e impegnativo Il Prigioniero di Luigi Dallapiccola, opera in un prologo e in un atto unico unico (eseguito in forma di concerto) tratto dai racconti di Villiers de l’Isle Adams e De Coster. L’opera, sulla privazione della libertà umana e sul disperato tentativo di recuperarlo, è di non facile ascolto, ma la tensione drammatica resta alta e palpabile nelle voci del Prigioniero (Louis Otey), della Madre (Angeles Blancas Gulin), del Carceriere (Stuart Skelton) per sciogliersi circolarmente nel Terzo (con la stessa tonalità) ed esplodere nel Quarto Movimento della Sinfonia 9 con l’ingresso del Coro e l’inno alla Gioia, simbolo di libertà e fratellanza degli uomini, sempre da brividi.
“Musica e diritti umani. Un connubio possibile, un risultato eccezionale. È dalla voglia di affiancare Amnesty International nelle sue azioni in difesa della libertà e della giustizia che nasce la volontà di dedicare questo concerto: un concerto rivolto a chi ogni giorno si impegna per difendere i diritti umani, a chi vede in Amnesty International la sola speranza per una vita migliore ma anche, e soprattutto, a chi deciderà di starci vicino in questa importante impresa scegliendo di essere la voce di chi non ha voce, sostenendo Amnesty International” ha spiegato sir Antonio Pappano, amatissimo direttore musicale di Santa Cecilia sul palco con l’Orchestra romana e il Coro diretto da Ciro Visco, osannato e richiamato a gran voce dal suo pubblico.
Repliche questa sera alle ore 21 (il concerto sarà trasmesso integralmente su su telecomitalia.com/pappanoinweb, in streaming live e on demand per il progetto PappanoinWeb) e domani sera alle 19.30.