Ensemble laBarocca
Violino solo e Maestro concertatore Stefano Montanari
Con questo sesto appuntamento, laBarocca – ensemble specialistico de laVerdi fondato e diretto da Ruben Jais – comincia a “tirare le somme” di un’intera stagione, vissuta all’insegna di importanti anniversari da festeggiare. Mercoledì 9 aprile (ore 20.30) all’Auditorium di Milano in largo Mahler sarà così l’occasione per ascoltare un altro grande del genere: Carl Philipp Emanuel Bach, a 300 anni dalla nascita. Il figlio del sommo Johann Sebastian nacque infatti a Weimar l’8 marzo 1714 e morì ad Amburgo a 74 anni – età ragguardevole per l’epoca – il 14 dicembre 1788.
Di C.P.E Bach, laBarocca – per l’occasione guidata da Stefano Montanari, impegnato anche nel ruolo di violino solista – eseguirà la Sinfonia in Mi minore Wq. 177 in apertura e la Sinfonia n. 1 in Re maggiore Wq.183. Nel mezzo, il concerto per violino, archi e basso continuo in Sol maggiore Cv. XIII 137 del contemporaneo e connazionale Johann Gottlieb Graun e la Sinfonia n. 25 in Sol minore K.183 di Mozart, a completare un percorso musicale, culturale e filologico di grande attrattiva.
“In effetti – spiega Ruben Jais – C.P.E. Bach, grande compositore e altrettanto nobile strumentista, così come il padre Johann Sebastian, rappresenta un nodo epocale nell’evoluzione della cultura musicale europea. Con lui, già orientato e rivolto al rococò, si registra il progressivo abbandono del contrappunto severo del padre, in favore di una maggiore libertà espressiva, che apre le porte al classicismo. E C.P.E. Bach è l’espressione più significativa e convincente di questo passaggio dal contrappunto barocco, di cui il padre fu grande interprete, al classicismo mozartiano. In C.P.E. Bach, così come in Gluck e Mozart, l’espressione della linea melodica si afferma e si impone alla trama contrappuntistica di Johann Sebastian, facendo della cantabilità la struttura fondamentale del classicismo, che troverà grande pienezza nel salisburghese”.
(Info e prenotazioni: Auditorium di Milano Fondazione Cariplo, largo Mahler; orari apertura: mar – dom, ore 14.30 – 19.00. Tel. 02.83389401/2/3, www.laverdi.org, biglietti euro 25,00/10,00).
Biografie
Stefano Montanari (direttore). Diplomato in violino e pianoforte, ottiene il diploma di alto perfezionamento in Musica da camera con Pier Narciso Masi presso l’Accademia Musicale di Firenze, e il diploma di Solista con Carlo Chiarappa presso il Conservatorio della Svizzera Italiana di Lugano.
Dal 1995 è primo violino concertatore dell’Accademia Bizantina di Ravenna, ensemble specializzato in musica antica, con cui effettua tournée in tutto il mondo. Collabora inoltre con i più importanti esponenti nel campo della musica antica ed è docente di violino barocco presso l’Accademia Internazionale della Musica di Milano e ai Corsi di alto perfezionamento in Musica Antica di Urbino, nonché del Corso di II livello di violino barocco presso il Conservatorio “Dall’Abaco” di Verona. E’ da diversi anni direttore del progetto giovanile europeo “Jugendspodium Incontri musicali Dresda-Venezia”.
E’ stato protagonista nel 2007 e nel 2011 del Concerto di Natale e del concerto per la Festa della Repubblica al Senato della Repubblica Italiana, dove si è esibito in veste di direttore e solista eseguendo Le Quattro Stagioni di Vivaldi con l’Orchestra barocca di Santa Cecilia di Roma, in diretta Eurovisione.
All’attività di solista affianca sempre più anche quella di direttore: dirige regolarmente nella stagione del Teatro Donizetti di Bergamo (Don Gregorio, L’Elisir d’amore e Don Pasquale di Donizetti, La Cecchina di Piccinni) e ha inoltre diretto Don Pasquale di Donizetti al Teatro Coccia di Novara e L’Elisir d’amore al Teatro del Giglio di Lucca.
Viene invitato regolarmente dal Teatro La Fenice di Venezia, dove ha recentemente diretto L’inganno felice di Rossini, Così fan tutte di Mozart, la Messa in si minore di Bach e diversi concerti in veste di solista-direttore.
Tra i suoi impegni più recenti segnaliamo: Così fan tutte, Nozze di Figaro e Don Giovanni all’Opéra de Lyon; Semiramide Riconosciuta di Porpora al Festival di Beaune, alla testa dell’Accademia Bizantina; Don Giovanni all’Opera Atelier di Toronto; Carmen di Bizet all’Opéra de Lyon; Così fan tutte al Teatro Donizetti di Bergamo. Intensa anche la sua attività alla tastiera, che lo impegna regolarmente come direttore dal cembalo e dal fortepiano.
Tra i suoi prossimi impegni ricordiamo: Le Comte Ory a Lione; Don Giovanni di Mozart e Il Trionfo del Tempo e del Disinganno di Haendel alla Fenice di Venezia; Alcina di Haendel ad Atlanta.
Di particolare rilievo la sua collaborazione con il jazzista Gianluigi Trovesi, con cui ha realizzato numerosi progetti discografici e partecipato ai più importanti festival internazionali.
La sua incisione delle Sonate Op. 5 di Corelli ha ottenuto il Diapason d’or in Francia e numerosi riconoscimenti e premi internazionali. Nel 2007 e nel 2010 è risultato vincitore del premio Internazionale MIDEM, come miglior disco dell’anno di musica barocca.
Per la casa editrice musicale Carisch sta curando l’uscita del suo “Metodo per violino Barocco”.
laBarocca è un ensemble di musicisti specializzati, esterni alla formazione sinfonica (tranne Gianfranco Ricci, uno dei primi violini dell’Orchestra con esperienza avendo suonato con l’Accademia Bizantina), e di coristi (16 elementi, 4 per parte) diretti da Gianluca Capuano, conoscitore del repertorio Cinque-Seicentesco per il quale “il punto di forza del complesso barocco è quello di essere tutto giovane, tutto italiano e molto motivato”. Insomma, una nuova generazione specializzata nell’antico repertorio e inserita nella struttura “madre” de laVerdi. Direttore de laVerdi Barocca è Ruben Jais, Direttore Residente e Responsabile delle Attività artistiche de laVerdi, esperto del repertorio Sei-Settecentesco, che intende affrontare le opere in termini filologici, con strumenti originali o copie di epoca barocca.
L’ensemble – impegnato nella sua quarta stagione consecutiva dalla fondazione, all’Auditorium di largo Mahler – è costituito da musicisti e coristi che hanno svolto il loro percorso di studi approfondendo le pratiche di esecuzione barocca, suonando strumenti originali o copie di strumenti del ‘600/’700, applicando le regole del canto esplicate nei trattati coevi. Questo approccio offre, ovviamente, la possibilità di misurarsi in modo più diretto con le caratteristiche di un repertorio vastissimo e ricco di capolavori strumentali e corali, di avvicinarsi con occhio più attento all’estrema ricchezza di dettagli di tale repertorio.
Fondazione Orchestra Sinfonica e Coro Sinfonico di Milano Giuseppe Verdi
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