da Luigi Pirandello
adattamento Valerio, Orsini, Balò
con Umberto Orsini
e con Alvia Reale, Michele Di Mauro, Flavio Bonacci Carlo de Ruggeri, Woody Neri
scene Maurizio Balò
costumi Gianluca Sbicca
regia Roberto Valerio
produzione Compagnia Orsini in collaborazione con Fondazione Teatro della Pergola
Una coproduzione della compagnia di Umberto Orsini e della Fondazione Teatro della Pergola per l’ultimo spettacolo della stagione di prosa 2013/214, da martedì in scena Il giuoco delle parti da Luigi Pirandello.
Lo spettacolo che chiude la stagione è l’ultima delle coproduzioni della Fondazione Teatro della Pergola che in questa occasione ha affiancato la nuova Compagnia fondata da Umberto Orsini lo scorso anno, un coraggioso bel regalo per i suoi sessant’anni di teatro. Apparentemente in controtendenza in un periodo così segnato dalla crisi economica che attraversa tutti i settori produttivi, Orsini spiega la nascita della compagnia come un “Profondo desiderio di aggregare al mio nome una serie di persone con le quali ho già lavorato o con le quali avrei sempre voluto lavorare e trasmettere loro tutta la mia passione, la mia esperienza e il persistente desiderio di ricerca e di qualità che ha guidato la mia vita artistica attraverso una seria preparazione professionale.” L’obiettivo è quello un laboratorio di lavoro permanente sul modello del suo maestro Luca Ronconi perché, prosegue – “Ho attinto tanto da tutti quelli che mi hanno preceduto e vorrei lasciare questa eredità a quanti camminano con me ora e cammineranno un giorno senza di me ma carichi, come lo saranno, di una conoscenza che viene da molto lontano e che io mi sento felice di trasmettere. La crisi la si combatte con la qualità e l’arrogante consapevolezza di fare un mestiere bello e utile.”
Orsini torna al Giuoco delle Parti di Pirandello a una quindicina d’anni di distanza dall’allestimento del Teatro Eliseo con la regia di Gabriele Lavia e dedica questa nuova edizione alla sua grande amica Rossella Falk nella certezza che “l’intelligenza teatrale di Rossella non sarebbe indietreggiata di fronte ai piccoli tradimenti che questa versione propone.”
La vicenda di Leone Gala (Umberto Orsini), di Silia (Alvia Reale) e di Guido Venanzi (Michele Di Mauro), rispettivamente marito, moglie e amante che un intrigo di passioni, ricatti, offese vere o presunte porta alla necessaria e cruenta eliminazione di uno dei tre, è notissima.
Nel riproporre questo testo il giovane regista Roberto Valerio, anche lui attore della storica versione dell’Eliseo, ha immaginato un Leone Gala che, sopravvissuto ai fatti narrati dalla commedia, cerchi di ripercorrerli con la testimonianza del ricordo. Ce ne offrirà inevitabilmente una visione parziale e soggettiva ampliando in tale modo i piani del racconto e facendolo piombare in un clima che mescola reale ed irreale, presente e passato, razionalità e follia.
Sempre Orsini a proposito della nuova edizione aggiunge – “Abbiamo immaginato un Leone Gala che viva oltre il limite che la commedia gli ha assegnato, un Leone più invecchiato e ossessivamente alla ricerca del suo passato, e che lo rivive come farebbe uno scrittore che voglia mettere ordine alle sue bozze o cambi la sequenza delle scene, o addirittura le sopprima. Apparentemente Leone Gala è una gran brava persona ma è certamente un folle, un assassino col sorriso sulle labbra e la morte nel cuore. Nel nostro spettacolo lo ritroviamo in un luogo che non può essere una prigione perché la sua colpa, nonostante la tragica conclusione, è stata solo virtuale. Il luogo dove collochiamo il nostro protagonista è certamente uno spazio dove la ragione convive con la pazzia, dove gli abiti mentali con cui si sono mascherate le apparenze sono stati dismessi, dove il passato ritorna perché del passato non si può vedere solo ciò che è passato ma anche ciò che è sempre presente; è il “luogo – prigione” di un Enrico IV che gira in costume là dove tutti sono vestiti normalmente e tutti fanno finta di non accorgersene… È il palcoscenico di Hinkfuss, il regista di Questa sera si recita a soggetto, che in piena crisi creativa cambia le scenografie quasi a capriccio e commenta le azioni degli attori durante le prove… È soprattutto un luogo che scardina il salotto borghese ed allarga il campo verso qualcosa di più proiettato all’esterno, un esterno in cui l’uomo è più disarmato e perciò più vulnerabile e in qualche modo più simile e vicino ai nostri contemporanei.”
Info: www.teatrodellapergola.com
Orario spettacoli: dal martedì al sabato: ore 20.45, domenica: ore 15.45. Lunedì riposo.
Prezzi biglietti interi: Platea: € 30, Posto Palco: € 22, Galleria: € 15