La primavera irrompe con grande energia vitale al Museo del Sottosuolo di Napoli in piazza Cavour, 140, con esposizioni artistiche permanenti, concerti e spettacoli.
Sabato 12 aprile, alle 21.30, sul palco c’è Leonardo De Lorenzo, batterista partenopeo dall’anima multietnica, ed il suo quintetto, il Pictures Quintet.
La musica di Leonardo De Lorenzo si nutre di influenze e suggestioni variegate. Egli stesso la definisce una “musica totale”.
Partito da influenze rock e progressive, il musicista approda poi al jazz e alla musica classica, in particolare quella del ‘900. Il risultato di questo viaggio in musica è una peculiare cifra artistica che ‘amalgama’ diversi elementi e li rivisita in un modo del tutto personale.
Tra gli autori classici, particolarmente amati, che hanno conferito un’impronta unica alla musica di De Lorenzo spiccano: Puccini, Debussy, Ravel e Satie.
Sarà anche possibile ammirare l’opera “Gli Attoniti” del valente cartapestaio Claudio Cuomo, reduce dal successo della mostra “Paleocontemporanea.”, ispirata al tema della trascendenza.
Si tratta di un’esposizione permanente.
Nata dall’idea di far interagire la figura dello scugnizzo con l’emblema del presepe del 700, in essa l’artista cerca di rappresentare lo stato d’animo ed i pensieri di un gruppo di scugnizzi, davanti al presepe.
“Pensavo – racconta – a cosa vedevano i loro occhi. Sono ragazzi che hanno fame ho pensato, guardano Cristo ma guardano anche colui che nel momento di trascendenza più significativo della sua vita terrena dichiara di essere pane in sacrificio. In corso d’opera mi sono imbattuto in una poesia di Rimbaud, Gli Attoniti appunto, che descriveva un gruppo di 5 ragazzi con i cenci addosso che da una grata guardano desiderosi un panettiere far nascere il pane biondo, nel forno caldo come un seno mentre scocca la mezzanotte. Inevitabilmente ho pensato che i ragazzi descritti da Rimbaud non stessero guardando il pane ma anche loro stessero guardando Cristo”.
A formare una vera e propria famiglia, agli scugnizzi vestiti di cenci si affiancano una coppia di ragazzi ed una di anziani. Tutti indossano una maschera dal valore fortemente simbolico.
Dopo l’esposizione nella sala dell’ipogeo della chiesa di Capodimonte, gli Attoniti trovano casa in un altro antro dalle risonanze suggestive. Un vero e proprio “rifugio” in grado di esaltarne il valore ed il significato, ed al contempo proteggere la creazione artistica.
“Credo che ‘Gli Attoniti nel sottosuolo’ – continua l’artista acquisteranno ulteriori significati, allusioni parallele ala storia del popolo napoletano costretto a ripararsi dal pericolo del conflitto. Anche qui, non a caso, l’opera verrà posta in corrispondenza con un simbolo che allude al sacro ed al trascendente”.
Seconda tappa sabato 26 aprile, alle 21.30, con lo spettacolo del Quartetto Papanimico.
Il gruppo si muove su due binari espressivi: quello musicale e quello teatrale.
La piece è liberamente ispirata alla storia di Cappuccetto Rosso, particolarmente nota al grande pubblico, ma rivisitata in una chiave del tutto nuova, sulle orme di un viaggio metafisico e di un percorso ironico ed onirico insieme.
Il progetto Papanimico nasce nel 2011 dall’ incontro di quattro intrepidi “onironauti”: Peppe Papa, Alberto Falco, Raffaele Natale e Dario Guidobaldi, grazie alla fusione di musica e teatro.
La chiave di volta è la creazione di un percorso che si nutre brani e testi, inediti e non, il cui filo conduttore attraversa il panorama musicale italiano, dagli anni ‘20 ad oggi.
Emerge così un messaggio di unione fra generi assimilabili, grazie ad alcuni tratti distintivi comuni.
La marcia in più è offerta dall’ironia che tesse una fitta rete di richiami mai fini a se stessi, bensì pronti a far nascere dubbi, collegamenti e riflessioni. II punto di partenza e, circolarmente, l’obiettivo, è la presa di coscienza dei condizionamenti di cui l’essere umano è vittima.
Tutti gli eventi sono arricchiti dal gusto enologico assicurato dai vini del Wine Bar Scagliola, Sommelier AIS, partner del Museo del Sottosuolo, accompagnati da gustosi stuzzichini. I vini, provenienti da vitigni autoctoni, sono quelli delle Cantine Santacosta.
Per chi voglia pernottare ci sui può rivolgere al B&B Civico 16, in via S. Pietro a Maiella, 16 (sponsor del Museo del Sottosuolo), in una zona suggestiva, famosa per i caffè letterari.
Il B&B Civico 16 assicura il rispetto di elevati standard ricettivi, con un ottimo rapporto qualità-prezzo.
Per maggiori informazioni e prenotazione obbligatoria (per ciascun evento) occorre mandare un’e-mai all’indirizzo booking@ilmuseodelsottosuolo.com (indicando almeno un nome e cognome di riferimento, un recapito telefonico valido ed il numero totale dei partecipanti).
La quota di partecipazione ad ogni evento, comprensiva di visita libera al Museo del Sottosuolo e calice di vino e stuzzichini e di 12 euro.
MUSEO DEL SOTTOSUOLO
Piazza Cavour, 140 – 80137 | Napoli
Per maggiori informazioni sulle attività del Museo del Sottosuolo
www.ilmuseodelsottosuolo.com, info@ilmuseodelsottosuolo.com