Si conclude al Teatro Comunale di Vicenza, Luoghi del Contemporaneo-Prosa, rassegna teatrale di innovazione promossa e sostenuta dalla Fondazione Teatro Comunale Città di Vicenza in collaborazione con Arteven, responsabile anche della direzione artistica. Lo spettacolo finale è in programma sabato 12 aprile alle 20.45 al Ridotto, si tratta del monologo “Radio Argo” di Igor Esposito, regista ed interprete il bravissimo Peppino Mazzotta, già apprezzato nella scorsa stagione di prosa al Comunale accanto a Luca Zingaretti. “Radio Argo” sarà a Vicenza nell’unica tappa veneta del tour 2014.
Lo spettacolo, che ha vinto il Premio Nazionale della Critica nel 2011 e il Premio Annibale Ruccello nel 2012, propone l’’Orestea pop nella versione di Peppino Mazzotta (noto al grande pubblico nel ruolo dell’ispettore Fazio del Montalbano televisivo), strepitoso racconto per microfono e dj trasformista, riscrittura aspra e profonda del drammaturgo e poeta napoletanoIgor Esposito. Fra echi contemporanei che vanno dal gossip dei media alle confessioni da grande fratello, Mazzotta si impersona con sorprendente mutevolezza negli eroi principali: Ifigenia, un cappuccetto rosso che va incontro al macello, Clitennestra, che cerca la sua rivincita nel playboy Egisto, Agamennone un Ubu eccitato dal potere, Cassandra icona di tutte le vittime di guerra. E infine Oreste, come un altro Amleto, spinto alla vendetta. La tragica saga degli Atridi eternata dall’Orestea, con tutti i suoi fatti di tradimento e sangue, matricidi e vendette, si trasforma nel monologo di Mazzotta in una partitura per voce sola che attraverso le onde di una fantomatica radio propaga nell’etere e nell’eternità la cronaca drammatica di eventi che fanno parte della storia umana dell’Occidente.
“Radio Argo” è una produzione Rossosimona; lo spettacolo di Igor Esposito è diretto e interpretato da Peppino Mazzotta, le musiche inedite e il progetto sonoro sono di Massimo Cordovani , le scene di Angelo Gallo, i costumi di Rita Zangari , il disegno sonoro Andrea Ciacchini , il disegno di luci Paolo Carbone.
Lo spettacolonasce da un’idea di Peppino Mazzotta ed ha richiesto collaborazioni specifiche con vari artisti. Il progetto si è articolato in fasi distinte, riunite poi in una graduale composizione progressiva. La prima fase, presentata in forma di studio al Piccolo Teatro Unical di Cosenza nel dicembre2010, è stata quella relativa alla drammaturgia che ha coinvolto Igor Esposito, poeta e drammaturgo napoletano. L’idea della scrittura originale è stata di rielaborare i temi dell’ Orestea in chiave contemporanea, sfuggendo l’intento dell’attualizzazione. Si è voluto conservare infatti la struttura della tragedia classica, reinventando il linguaggio e le attribuzioni drammatiche. Gli stasimi – gli intervalli della tragedia greca – sono diventati qui intermezzi musicali nei quali un radiocronista interviene con funzioni di capocoro.
Un’altra fase, presentata in prima nazionale nel luglio 2011 al festival Inequilibrio di Castiglioncello, ha riguardato lo studio di un ambiente sonoro nel quale calare le vicende narrate, e si è avvalsa della collaborazione di Massimo Cordovani, compositore, musicista e sound designer. Cordovani ha composto le musiche inedite ed elaborato, attraverso un lavoro di missaggio e montaggio audio, una complessa architettura sonora che è stata resa in quadrifonia da Andrea Ciacchini.
Nelle note di regia Peppino Mazzotta spiega inoltre di questo originale spettacolo, che lo ha visto protagonista con apprezzamenti calorosissimi da parte del pubblico e della critica: Igor Esposito
racconta la sua storia attraverso sei voci – Ifigenia, Egisto, Clitennestra, Agamennone, Cassandra, Oreste – che si rincorrono in un valzer di fantasmi. Fantasmi che tornano in vita, che tornano in voce per spiegarci l’arcano passato da cui veniamo e il presente in cui navighiamo. E lo fa con prepotenza, con un linguaggio forte, deciso senza mezze misure, quasi volesse prendere le distanze dalla cronaca contemporanea che ci insinua notte e giorno (…) e torna ad un parlare franco senza censure nè compromessi dettati dal calcolo o l’interesse. E così facendo ci fa sentire di nuovo il pericolo della realtà che ogni giorno attraversiamo, ce la fa assaporare fino in fondo in un processo di smascheramento continuo e inesorabile. Ci mette a disagio abituati come siamo alla distanza tra noi e le cose, tra noi e le persone.
Con questa colta, ironica e drammatica rilettura di un grande mito come quello dell’Orestea, si chiude dunque la rassegna “Luoghi del Contemporaneo-Prosa” edizione 2014, pensata e messa in scena per offrire una visione sulle nuove tendenze della drammaturgia contemporanea, proponendo appuntamenti importanti, cinque “finestre aperte” sulla scena teatrale più attuale, non solo italiana, spettacoli di notevole spessore drammaturgico ed interpretativo,inseriti un filone introspettivo, molto legato a temi esistenziali di spessore, ma anche ispirati da intuizioni che attingono al sogno e all’ironia, per interpretare e rappresentare al meglio, la realtà.
I biglietti per lo spettacolo sono in vendita alla biglietteria del Teatro Comunale (viale Mazzini 39, Vicenza – tel. 0444.324442 biglietteria@tcvi.it) aperta dal martedì al sabato dalle 15.00 alle 18.15, sul sito del Teatro Comunale www.tcvi.it, e in tutte le filiali della Banca Popolare di Vicenza.
I prezzi dei biglietti per gli spettacoli dei Luoghi del Contemporaneo-Prosa sono: 22 euro per il biglietto intero, 17 euro per il ridotto over 65 e under 30.