Prestigiosi solisti, direttori di fama internazionale, giovani talenti, una continuità programmatica che guarda al grande repertorio tradizionale senza tralasciare la riscoperta graduale, ma continua dei titoli del Novecento musicale italiano. E poi la grande Orchestra diretta da Sir Antonio Pappano e il Coro dell’accademia Nazionale di Santa Cecilia diretto da Ciro Visco. Sono questi gli ingredienti della lunga e appassionante stagione sinfonica e cameristica 2014-2015 dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia presentata ieri in conferenza stampa.
Come orgogliosamente sottolineato dal sovrintendente Bruno Cagli, l’Accademia chiude per il nono anno consecutivo il bilancio in pareggio, anche contando su importanti sponsor aziendali (tra cui Ferrovie dello Stato, Enel, Generali, Lottomatica, Telecom) e generosi mecenati privati, ma mantenendo un programma ricchissimo e uno standard qualitativo davvero eccellente.
D’altra parte i risultati si vedono e l’Orchestra, fra le migliori realtà artistiche a livello nazionale e internazionale, è continuamente impegnata in tournée (imminente quella in Gran Bretagna della settimana prossima) che toccheranno nel corso della stagione anche Salisburgo, il Giappone e la Cina.
La stagione sinfonica si inaugura sabato 25 ottobre con un programma interamente dedicato al grande sinfonismo a cavallo fra l’Ottocento e il Novecento con Musorgkij (Una notte sul Monte Calvo), Rachmaninoff (il Secondo Concerto per pianoforte) Richard Strauss (Sinfonia delle Alpi), di cui si ricorrono i i 150 dalla nascita) diretto da Sir Antonio Pappano, ospite d’eccezione il fuoriclasse russo Evgeny Kissin, amatissimo dal pubblico del’Accademia.
Nella ricchissima programmazione di musica sinfonica e da camera, non mancheranno i grandi direttori d’orchestra, sempre più legati all’istituzione romana, da Yuri Temirkanov a Valery Gergiev, da Nicola Luisotti (con lo Stabat Mater di Rossini), a Kent Nagano, da Semyon Bychkov a Myung-Whun Chung (con l’Orchestra Filarmonica della Scala) e solo per citarne alcuni.
“Negli ultimi anni abbiamo cercato di chiamare direttori che saranno legati all’Orchestra anche in futuro: si è stabilito un contatto umano, professionale e chimico che ha elevato il livello dell’Orchestra” ha sottolineato Pappano.
Torneranno i grandi interpreti di prestigio, da Zimerman (che si cimenterà con il Concerto n. 1 di Brahms), ad Anna Nebretko (diretta da Pappano nelle arie del Macbeth di Verdi e di Shostakovic) a Leonidas Kavakos, impegnato con Valery Gergiev a dicembre per quindici giorni in un programma monografico dedicato a Prokof’ev e non mancheranno i debutti, come quelli del direttore americano William Eddins con un programma su Geshwin o del giovane chitarrista montenegrino Milos Karadaglic impegnato nel Concierto de Aranjuez di Joaquín Rodrigo.
Fra gli appuntamenti più attesi della stagione il connubio Yuri Temirkanov – Martha Argerich per il Concerto n. 1 per pianoforte, tromba e orchestra op. 35 di Šostakovič, in un programma che include anche la Sinfonia n. 94 di Haydn e la Sinfonia n. 8 di Dvořák e l’Aida di Verdi in forma di concerto (unica data il 27 febbraio) diretta da Antonio Pappano in occasione di un cd di prossima uscita della Warner Classics.
Krystian Zimerman, Lang Lang, Grigory Sokolov, Rafal Blechacz, Arcadi Volodos, saranno alcuni fra i protagonisti della stagione da camera: fra gli appuntamenti da segnalare l’Accademia Barocca di Santa Cecilia nella nuova versione dell’Orlando Furioso di Vivaldi diretta da Federico Maria Sardelli.
Spazio anche alla musica contemporanea con La nuova Euridice secondo Rilke, cantata in due tempi di Salvatore Sciarrino, in prima mondiale, su Commissione dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia. Una stagione lunga e appassionante che calerà il sipario solo il 23 giugno 2015.
Al via anche la stagione estiva, da luglio a settembre: fra le Suite dei celebri balletti di Čajkovskij, vanno menzionati il ritorno del premio Oscar Ennio Morricone, impegnato in un duplice concerto, tra cui la nuova commissione della Missa Papae Francisci e l’omaggio a Roma con la sinfonia di Maxwell Davies, Alla ricerca di Borromini, strutturata in quattro movimenti con coro e baritono, sulla vicenda umana e artistica del rivale d’eccellenza di Bernini nella Roma papalina del Seicento e le Fontane e i Pini di Roma di Respighi.