Il pianista Franco D’Andrea, premio Top Jazz come “Musicista dell’anno”, sarà in concerto in Piano Solo, venerdì 23 maggio, presso il Teatro Studio dell’Auditorium Parco della Musica.
Il 2014 è un anno fondamentale per Franco D’Andrea, premiato come “Musicista dell’anno” al Top Jazz 2013 e pubblicato lo scorso 13 gennaio l’album Monk and the time machine edito da Parco della Musica Records, il pianista di origini meranesi ha ottenuto anche la Carta Bianca dall’Auditorium Parco della Musica di Roma come artista residente. Nel concerto in Piano Solo, D’Andrea eseguirà anche brani estratti dal suo album Today e dal recente Monk and the time machine.
L’iridescente arte di Franco D’Andrea è un poliedro tendente alla sfera. L’oceanica immensità della sua costante ricerca di un linguaggio personale all’interno della tradizione jazzistica, trova in questa quasi un’ora di musica in piano solo una rappresentazione adamantina.
Una straordinaria panoramica sul suo pensiero musicale libero da manierismi di sorta e costantemente alla ricerca di un’espressività autentica e profonda. Musica di una caparbietà gentile, appuntita, magmatica, scattante e raffinata. Travolgente e coerente allo stesso tempo. Mirabilmente in bilico tra Apollo e Dioniso. Intensamente personale, completamente jazz.
In un’epoca in cui nella maggior parte dei casi si maneggiano forme, estetica e arte con i guanti dell’anatomopatologo a proteggersi dalla formalina, Franco e la sua musica sono una delle luci più forti in una notte buia. Un faro da seguire per superare un mare scuro e viscoso in bonaccia.
Il piano solo rappresenta nel jazz una delle occasioni più adatte per ricercare, improvvisando, nuove combinazioni musicali, con esiti imprevedibili. In genere il musicista ha molti tasselli del mosaico pronti. Nel mio caso possono essere composizioni originali o anche brani dei miei autori preferiti (Kid Ory, George Gershwin, Duke Ellington, Billy Strayhorn, Thelonious Monk, Lennie Tristano, John Coltrane) col profumo che le varie ere del jazz a cui appartengono portano ancora oggi con sé. Ma la trama finale è tutta da inventare, il racconto che ogni sera si dipana sul palcoscenico sarà sempre diverso. Inoltre, qualche volta, suonando può venire alla luce un elemento musicale nuovo, non conosciuto, di cui non sono chiare le implicazioni. Accettare il confronto con questo nuovo elemento significa, in un certo modo, aprirsi un varco verso il mistero“.dipana sul palcoscenico sarà sempre diverso. Inoltre, qualche volta, suonando può venire alla luce un elemento musicale nuovo, non conosciuto, di cui non sono chiare le implicazioni. Accettare il confronto con questo nuovo elemento significa, in un certo modo, aprirsi un varco verso il mistero. Franco D’Andrea
Venerdì 23 maggio ore 21.00
Teatro Studio Auditorium Parco della Musica
Ingresso 15