Ospiti internazionali saranno protagonisti con l’Orchestra e il Corpo di Ballo del Teatro dell’Opera di Roma de La bella addormentata nel bosco, in scena al Costanzi da venerdì 23 maggio (ore 20) con la coreografia di Paul Chalmer che, in questo lavoro, conserva intatto il gusto per lo stile classico, dalla bellezza intramontabile, di Marius Petipa. La bacchetta è quella del Maestro David Garforth, specialista della direzione di balletto. In questo allestimento del Teatro dell’Opera le atmosfere che si richiamano alla famosa fiaba di Charles Perrault sono evocate dalle scene e i costumi di Aldo Buti.
Nei ruoli principali si alterneranno: in quello della Principessa Aurora Adyaris Almeida, Jurgita Dronina (Principal all’Het Nationale Ballet), Gaia Straccamore (Etoile dell’Opera di Roma), Alessandra Amato (Prima Ballerina dell’Opera di Roma) e Alessia Gay; Principe Florimondo Vladimir Shishov (Primo Ballerino Solista alla Wiener Staatsoper e Principal al Volksoper Wien–Ballett) e Alessandro Macario (ospite residente al San Carlo di Napoli); Fata Carabosse Alessia Barberini, Anjella Kouznetsova e Manuel Paruccini (Primo Ballerino dell’Opera di Roma). E ancora nel ruolo della Principessa Florina si alterneranno Alessia Gay, Sara Loro e Giovanna Pisani, in quello dell’Uccello Blu Claudio Cocino e Alessio Rezza.
A più di cent’anni dalla prima rappresentazione (1890), questo balletto ispirato al soggetto perraultiano non smette di affascinare adulti e bambini. Un prologo e tre atti fatti di tensioni e antitesi tra Male e Bene, terreno e surreale, odio e amore.
“Nella tensione degli estremi, tra riti e pratiche magiche – spiega il coreografo Paul Chalmer – si profila la possibilità di dimostrare il vero valore dell’unica forza onnipotente e riparatrice, l’amore”.
Dopo la “prima” di venerdì 23 maggio (ore 20), La bella addormentata nel bosco sarà replicato sabato 24 (ore 18), domenica 25 (ore 16.30), martedì 27 (ore 20) mercoledì 28 (ore 20), giovedì 29 (ore 20), venerdì 30 (ore 20), sabato 31 (ore 18) e domenica 1 giugno (ore 16.30). Per informazioni: www.operaroma.it
Alla corte di re Florestano XXIV si festeggia la nascita della principessa Aurora. La serenità della festa è turbata dall’apparizione della perfida fata Carabosse che, irritatissima per non essere stata invitata alla cerimonia, pronuncia una terribile maledizione: Aurora a sedici anni morirà dopo essersi punta un dito. La fata dei Lillà, simbolo del Bene, modifica il maleficio: Aurora non morirà, dormirà profondamente e la sveglierà un bacio d’amore. In occasione dei festeggiamenti del sedicesimo compleanno di Aurora la maledizione si avvera. La perfida Carabosse, in abito da vecchio, offre ad Aurora dei fiori che celano un ago. Aurora cade addormentata, e con lei tutta la corte. Dopo cento anni, grazie al principe Florimondo, il maleficio verrà spezzato e tutti torneranno alla vita. Nel finale, si festeggiano le nozze di Aurora e Florimondo.