Arriva la grande lirica del San Carlo al Gesualdo di Avellino. Dopo anni di assenza, in città ritorna un’opera lirica, “L’Elisir d’amore” di Gaetano Donizetti che sarà l’evento inaugurale della prossima stagione teatrale 2014/15.
La rocambolesca storia d’amore tra la bella fittavola Adina e il povero contadino Nemorino. Il ricorso ad una pozione magica venduta dal ciarlatano Dulcamara per fare innamorare la giovane. L’arroganza del sergente Belcore che si frappone tra i due. Saranno questi gli ingredienti de “L’Elisir d’amore”, melodramma giocoso di Donizetti, interpretato dal Coro e dall’Orchestra del Teatro di San Carlo di Napoli, diretti da Maurizio Agostini. L’evento è in programma il 25 e 26 ottobre, per l’inaugurazione della XIII stagione del Teatro di Avellino.
“L’elisir d’amore”, composto in soli quattordici giorni da Gaetano Donizetti nel 1832, aprirà la nuova stagione del Teatro comunale irpino nell’ambito dell’intesa siglata nell’aprile del 2013 dal presidente dell’Istituzione Teatro Carlo Gesualdo di Avellino, Luca Cipriano, e dal Sovrintendente del Teatro di San Carlo di Napoli, Rosanna Purchia, con la quale il “Gesualdo” ed il “San Carlo” strutturano una collaborazione triennale con eventi lirici e sinfonici che impreziosiranno il cartellone del teatro avellinese.
Dopo lo straordinario successo de “La messa da Requiem” di Giuseppe Verdi, che ha inaugurato la scorsa stagione facendo registrare il tutto esaurito per le due serate del novembre 2013, la grande musica lirica torna a riecheggiare sul palcoscenico del “Gesualdo” con il melodramma giocoso di Gaetano Donizetti, entrato con i suoi brani e la sua partitura nel novero del cosiddetto repertorio classico.
Nota al grande pubblico per la celeberrima romanza cantata dal protagonista Nemorino, “Una furtiva lagrima”, l’opera di Donizetti ha la straordinaria capacità di trasformare con agile inventiva la risata in sorriso, sia pure talvolta velato di malinconia.
Lo spettacolo in due atti, sulle musiche del compositore bergamasco Gaetano Donizetti e il libretto di Felice Romani, avrà l’allestimento della Fondazione Arena di Verona.
Il Coro e l’Orchestra del Teatro di San Carlo di Napoli saranno diretti da Maurizio Agostini per la regia di Riccardo Canessa e i costumi di Artemio Cabassi.
Il ruolo della bella Adina, ricca e capricciosa fittavola, sarà interpretato dal Soprano Grazia D’Oronzio, mentre il Tenore Leonardo Cortellazzi vestirà i panni del giovane coltivatore Nemorino. Il sergente Belcore, invece, sarà portato in scena dal Baritono Mario Cassi, mentre il medico ambulante Dulcamara sarà il Basso buffo Nicola Alaimo. A completare il cast il Soprano Marilena Laurenza, che porterà sul palco del “Gesualdo” la villanella Giannetta.
«Siamo contenti e orgogliosi di continuare il nostro percorso di crescita che ci consente di conquistare sempre maggior autorevolezza sulla scena nazionale – spiega il presidente dell’Istituzione Teatro Comunale Luca Cipriano – Con “L’elisir d’amore” di Donizetti, secondo atto della sinergia con uno dei teatri lirici più conosciuti e apprezzati al mondo, il San Carlo di Napoli, il “Carlo Gesualdo” si fregerà di un nuovo appuntamento con la grande Lirica che di sicuro contribuirà a rendere sempre più credibile, unica ed importante la proposta culturale del teatro avellinese».
«Credo che per arricchire la cultura del nostro territorio e dell’intera regione sia indispensabile fare rete ed è per questo che voglio ringraziare fortemente il presidente Luca Cipriano e tutto il Teatro Carlo Gesualdo per il rinnovo di questa partnership, già foriera di ottimi risultati nella scorsa stagione e il Teatro Pubblico Campano e Alfredo Balsamo per il sostegno e per aver creduto ed investito in questa difficile sfida, i cui risultati rendono merito oggi al lavoro di tutti – afferma il Sovrintendente del Teatro di San Carlo di Napoli – Una sinergia che spero continui a durare nel tempo, non solo per condividere esperienze ma anche e soprattutto per la formazione di un pubblico sempre più vasto che, come amo ripetere, è il nostro patrimonio disponibile. Accordi di questo genere sono la mission di un Teatro come il San Carlo che si pone l’obiettivo di essere non solo il Teatro di Napoli ma il teatro della regione ed è per questo che sentiamo il bisogno di aprirci a tutto il territorio. In questa grande crisi che coinvolge i teatri, il San Carlo e il Carlo Gesualdo sono due esempi virtuosi di ‘teatro che resiste’ e che dialoga, che collabora e si apre, dentro e fuori la sua struttura».
«Questa partnership con il “San Carlo” di Napoli dimostra gli importanti passi in avanti che il Teatro Carlo Gesualdo ha fatto in questi anni, diventando un’istituzione culturale riconosciuta non solo a livello cittadino e provinciale ma anche a livello regionale – sottolinea il sindaco di Avellino Paolo Foti – Come amministrazione comunale siamo soddisfatti per i risultati raggiunti anche nell’ultima stagione teatrale e ci auguriamo che l’attività del “Gesualdo” possa continuare ad arricchirsi anche per la prossima stagione».
«Il protocollo firmato l’anno scorso tra Teatro San Carlo, Teatro Carlo Gesualdo e Teatro Pubblico Campano ci consentirà quest’anno di portare in stagione l’opera lirica “L’Elisir d’amore” di Gaetano Donizetti che debutterà al San Carlo il 5 ottobre per la direzione di Maurizio Agostini e la regia di Riccardo Canessa – spiega Alfredo Balsamo direttore del Teatro Pubblico Campano – Questo avvenimento darà ulteriore lustro al Teatro Carlo Gesualdo confermandolo all’attenzione di tutto il teatro italiano. Sono sicuro che il nostro pubblico sempre sensibile al grande teatro sarà orgoglioso della proposta e risponderà con grande consenso».
LA TRAMA
L’opera parte con i mietitori di un fondo agricolo che riposano all’ombra mentre la loro fittavola, la bella Adina, legge la storia di Tristano e Isotta e del filtro magico che aiuta il primo a far innamorare la regina. Intanto, il contadino Nemorino la osserva ed esprime per lei tutto il suo amore e la sua ammirazione, dolendosi della propria incapacità di conquistarla e sogna di trovare questo magico elisir. Nel frattempo arriva in paese il sergente Belcore con lo scopo di arruolare nuove leve. Anche lui si accorge di Adina e le propone di sposarlo ma la bella proprietaria terriera prende tempo. Allora, sulla scena, arriva Dulcamara, un truffatore, che, spacciandosi per medico di grande fama, sfoggia alla gente i propri portentosi preparati e per uno zecchino offre a Nemorino il famigerato elisir d’amore che, altro non è che una bottiglia di vino bordò. Nemorino beve l’elisir e si ubriaca diventando disinvolto e indifferente nei confronti di Adina che, per vendicarsi, accetta di sposare Belcore. Adina a sua volta scopre la storia dell’elisir e capisce di essere amata da Nemorino e tutto, dopo altri piccoli intoppi, tornerà a suo posto.