Il teatro San Carlo ha accolto con lunghi applausi le repliche di “Pagliacci”, il capolavoro verista di Ruggiero Leoncavallo riletto oniricamente da Daniele Finzi Pasca con una compagnia di acrobati e giochi d’acqua.
La storia è arcinota, ma quello che caratterizza l’opera sono gli effetti scenici altamente spettacolari. A muovere le fila della meraviglia scenica è la consapevolezza che ognuno di noi indossa una maschera. Del resto se ne parla anche nel Prologo, in cui è lo stesso Leoncavallo che ci avverte del fatto che non sono false “le lacrime che noi versiam”, sono veri gli “spasimi e i nostri martir… poiché noi siam uomini di carne e d’ossa”. Eppure in scena anche il coro indossa una maschera e scintillanti costumi da pagliacci. I membri del coro e i ballerini, che rappresentano la folla di paesani in attesa dello spettacolo, e che assiste al dramma della gelosia di Canio per Nedda, sono presenti quasi sempre sul palcoscenico affollato di voci e colori. Stupende le scenografie. La bellissima scena si allaga sulla celebre aria “Vesti la giubba”, quando Canio, resosi conto del tradimento di Nedda si chiede se può l’attore-clown mettere da parte i sentimenti per recitare il suo ruolo di Pagliaccio (“Recitar! Mentre preso dal delirio, non so più quel che dico, e quel che faccio! ”). Ed è l’acqua come elemento primordiale, ricco di vita ma testimone anche delle mutazioni e dei travolgimenti che avvengono in corso d’opera, uno dei protagonisti di questa rivisitazione. Acqua con cui gli artisti giocano e che tutto travolge, una delle particolarità di questa messa in scena, presente anche sul finale con una suggestiva pioggia che cadendo sui protagonisti inermi mette fine al dramma.
Oltre la storia della gelosia di Canio, avvisato da Tonio del tradimento della sua compagna Nedda, che ama (ricambiata) Silvio, c’è un intero universo di effetti che rende la messa in scena di Finzi Pasca unica nel suo genere. Dal Cirque du Soleil al Cirque de la Pluie, si resta affascinati come dei bambini di fronte al talento dei trapezisti e dei giocolieri. Repliche fino all’otto giugno.
Info: http://www.teatrosancarlo.it/
Musica e Libretto: Ruggiero Leoncavallo
Direttore: Nello Santi
Maestro del Coro: Salvatore Caputo
Regia: Daniele Finzi Pasca
Creative Associate: Julie Hamelin
Coreografie: Maria Bonzanigo
Scene: Hugo Gargiulo
Costumi: Giovanna Buzzi
Disegno Luci: Daniele Finzi Pasca e Alexis Bowles
Nedda: Alexia Voulgaridou/ Serena Daolio/ Olga Mykytenko
Canio: Antonello Palombi/ Rafael Davila
Tonio: Claudio Sgura / Alberto Mastromarino
Beppe: Mert Sungu/Fabrizio Paesano
Silvio: Luca Grassi/Vincenzo Taormina
Orchestra e Coro del Teatro di San Carlo