Il Mercadante di Napoli aspira a diventare teatro nazionale. La sfida è stata lanciata dal direttore Luca De Fusco durante la conferenza stampa di presentazione della prossima stagione teatrale. La posta in gioco è rappresentata dai fondi ministeriali elargiti ai teatri con lo status di “nazionali”, fondi/linfa per il teatro pubblico di piazza Municipio, che senza rischierebbe la chiusura. Il direttore, insieme al presidente del teatro Stabile Adriano Giannola fa appello alle forze positive della città, agli imprenditori, a chi può investire nel teatro. Con la prospettiva di “ottimizzare” le risorse, il cartellone della prossima stagione teatrale prevede cinque spettacoli che debuttano in questi giorni per il Napoli teatro Festival, la kermesse internazionale diretta sempre da Luca De Fusco: Il Giardino dei ciliegi, Il sindaco del rione Sanità, Finale di partita, Dolore sotto chiave e Mettersi nei panni degli altri, vestire gli ignudi.Ad aprire la stagione è però un grande ritorno, titolo sold out della scorsa stagione: “Le voci di dentro” di Eduardo De Filippo, con Toni Servillo. Tanti gli spettatori delusi la scorsa stagione poiché lo spettacolo restò in programmazione solo pochi giorni. Tornano anche due grandi titoli: “Le sorelle Macaluso” diretto da Emma Dante e “Circo Equestre Sgueglia” di Raffaele Viviani con la regia di Alfredo Arias.Il focus su Checov presente anche nella programmazione del Napoli teatro festival ritorna durante la stagione del Mercadante a consolidare l’unione del festival con lo stabile cittadino. L’apertura della stagione è affidata al San Ferdinando. La sala di piazza Eduardo De Filippo ospiterà anche una scuola di teatro che opererà come punto strategico per il quartiere, proponendo spettacoli in dialetto: l’obiettivo è creare una compagnia dialettale che ripercorra la tradizione Scarpettiana.Al Ridotto invece continua il filone della letteratura a teatro. Dopo i progetti su Anna Maria Ortese e Raffaele La Capria, la prossima stagione metterà in scena l’opera di Giuseppe Patroni Griffi. Una stagione che di certo offre poche novità per gli spettatori napoletani (“Amadeus” di Shaffer diretto da Alberto Giusta, “La professione della signora Warren” di Shaw diretto da Gianfranco Sepe, “Sinfonia D’autunno” di Bergman diretto da Gabriele Lavia, “Il malato immaginario” di Molière per la regia di Andèr Ruth Shammah e “La vita che ti diedi” di Luigi Pirandello, diretto da Marco Bernanrdi) ma che punta ad un obiettivo più grande. Il nostro augurio al teatro Stabile di Napoli. Info: www.teatrostabilenapoli.it