Prima assoluta
In questo spettacolo la storia di base è una violenza psicologica e fisica, ma è anche una storia di cliché, di pregiudizi, di amicizia, di “smeraldi”. Insomma ci sono molte storie sotto traccia, che si intravedono anche se si parla d’altro. È divertente ed acrobatico. L’uso della parola, del gesto, del gioco per riuscire comunque a ridere di tutto ciò che ci succede, ci sta intorno, ci crea problemi o ci angoscia.
Tutto qui, ed il resto è superfluo: scenografie, luci, musica, costumi, che pure ci sono e sono interessanti.
Luciana Maniaci e Francesco d’Amore hanno creato insieme al regista Filippo Renda uno spettacolo scoppiettante dove i vari personaggi (lui, lei, l’analista, l’attore, l’attrice e forse qualcun altro) interagiscono, ironizzando sui propri difetti, ridendosi addosso pur toccando temi pesanti.
Così lei si prende in giro perché un po’ cicciottella, lui perché un po’ effeminato e con un uso moderato del dialetto pugliese e siciliano tutto diventa gioco. Il gioco della vita, che vista attraverso il sorriso diventa molto più attraente.
di Luciana Maniaci e Francesco d’Amore
regia Filippo Renda
con Luciana Maniaci e Francesco d’Amore
scene e costumi Eleonora Rossi
produzione Festival delle Colline Torinesi
coproduzione con Festival Castel dei Mondi di Andria
col sostegno di Interno5 e Ludwig
management Nidodiragno
Premio Scenari Pagani 2014