Una barca di legno, un peschereccio a motore stipato di uomini, donne e bambini in fuga da guerre o povertà, o alla ricerca di un’opportunità. Lunga dieci metri e larga tre, la “barcaccia” della Filarmonica Romana – il palco a forma di barca in legno e plexiglas, ideata dal regista e scenografo Denis Krief, che funge da palcoscenico per gli spettacoli nei Giardini della Filarmonica – si trasforma in spazio teatrale, per accogliere un nuovo spettacolo di musica, danza e teatro dal titolo Galghi (regia di Ferdinando Vaselli) che nella lingua wolof dell’Africa occidentale significa “La barca”. L’appuntamento è per mercoledì 25 giugno ore 21.30 (replica mercoledì 2 luglio ore 21.30) per la stagione estiva della Filarmonica Romana.
Ideatore dello spettacolo e autore della musica è Badarà Seck, cantante senegalese griot (cantastorie tradizionale custode della memoria orale di una comunità) da anni in Italia, che con la sua voce carica d’Africa, capace di adattarsi al canto arabo come al gospel, alla canzone napoletana come all’afro-beat, ha collaborato con artisti di diversa formazione, fra cui Massimo Ranieri, Ornella Vanoni, Ennio Morricone, Almanegretta.
Lo spettacolo si muove dunque tra due spazi, quello reale dei barconi di profughi o emigranti che solcano il Mediterraneo per sbarcare in Europa, e quello immaginario della scenografia e della drammaturgia che rimette in scena, una volta ancora, il loro viaggio. A riunire i due spazi, gli attori. Anzi, i non attori: dieci rifugiati africani – uomini, donne e bambini – giunti in Italia e a Roma negli ultimi anni. E i loro racconti, la memoria del viaggio affrontato per arrivare qui. Insieme a loro, una voce narrante e cinque musicisti, anch’essi africani: un suonatore di kòra (l’arpa tradizionale senegalese), il balafon, le percussioni, e le tastiere elettroniche.
Perché lo spettacolo sarà questo: un racconto in tre atti di una traversata, ricostruita mettendo insieme i racconti reali raccolti in questi mesi dalla voce di chi ha vissuto questi viaggi e oggi si trova a Roma: l’organizzazione di una imbarcazione, la speranza e la paura che accompagna gli accordi e i traffici per arrivare a partire una notte a largo di una costa africana, poi le giornate lungo il Mediterraneo o l’Oceano, i naufragi di amici o parenti, e gli approdi. Cosa si fa prima di partire, come si organizza una partenza coi trafficanti o coi “passeurs” e chi si lascia nel proprio Paese, quali madri o quali fratelli ? e cosa si vive, s’immagina o pensa mentre si è in viaggio, talvolta, senza mai aver visto prima com’è fatto il mare? e cos’è l’Europa quando sei in mezzo al blu aspettando una striscia di costa ? I talismani che porti con te, la Bibbia o il Corano, le foto, i cellulari, le collane o i bracciali: tutto diventa memoria, frammento di ricordo e racconto.
“Vogliamo usare la musica e il corpo attraverso la danza, insieme con la parola, per raccontare un fatto, un fenomeno che ogni estate, ogni anno, vediamo senza comprenderlo e approfondirlo, senza sapere davvero cosa succede ‘dentro’ questo fatto – spiega Badarà Seck –. ‘Galghi’ è uno spettacolo che dà la possibilità di toccare questo argomento, usando gli stessi rifugiati e immigrati che vediamo intorno a noi, come attori che mettono in scena il racconto da loro stessi vissuto”.
Lo spettacolo si avvale della collaborazione dell’Associazione Salotto Africano e dell’Associazione culturale 20Chiavi e sarà preceduto alle ore 18.30 da un incontro dibattito sulle migrazioni dal titolo “Attraversare il Mediterraneo” cui interverranno Ali Baba Faye sociologo, Alessandro Triulzi storico, Guido Barbieri giornalista, Driss Alaoui Mdaghri rappresentante del governo marocchino, Badarà Seck musicista.
Info: 06 3201752, biglietto 1o euro posto unico. Programma su www.filarmonicaromana.org
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mercoledì 25 giugno
Viaggio
ore 18.30 Sala Affreschi
Attraversare il Mediterraneo
Incontro dibattito sulle migrazioni con
Ali Baba Faye sociologo, Alessandro Triulzi storico, Guido Barbieri giornalista, Driss Alaoui Mdaghri rappresentante del governo marocchino, Badarà Seck musicista
ore 21.30 Giardini
Galghi (La barca)
da un’idea di Badarà Seck
regia Ferdinando Vaselli
collaborazione drammaturgica Luca Lancise, Driss Alaoui Mdaghri
coreografie Mariangela Cafagna
con
Toure Ibrahim, Augustain Bizimana,
Nadine Mulanga Kabongo,
Jean Diaye, Mamadou n’daye,
Keba Seck, Ridwan Ozmen
Badarà Seck griot
Abdellah Ben Charradi voce
Ismaile Mbaye percussioni africane
Ousmane Coulibaly balafon e kòra
Francesco Catalucci tastiera e piano
Coordinamento Mulumba Bin Kazadi
prima rappresentazione assoluta
Hieros Gamos (Sacro vincolo) della coreografa Ashai Lombardo Arop
chiude la quarta edizione del Festival Internazionale della Danza
giovedì 26 giugno ai Giardini della Filarmonica Romana
Roma, 20 giugno 2014 – Iniziato lo scorso 17 aprile con Amarcord di Luciano Cannito, e proseguito con Comics di Emiliano Pellisari e due coreografie di Aterballetto, il quarto Festival Internazionale della Danza presenta il suo ultimo appuntamento giovedì 26 giugno (ore 20.30, replica nello stesso giorno alle ore 22.30) nella Sala Casella dei Giardini della Filarmonica Romana (via Flaminia 118). Nato dalla felice collaborazione fra Accademia Filarmonica Romana e Teatro Olimpico e da sempre attenta ai nuovi talenti, il festival accoglie il nuovo spettacolo in prima assoluta Hieros Gamos (Sacro vincolo) di Ashai Lombardo Arop, giovane danzatrice, attrice e coreografa italiana di origine africane, vincitrice del premio TAT – Talenti a Teatro organizzato dal Teatro Olimpico.
Affidato ai danzatori della Etno-Contemporary Dance Company, con il violinista Paolo Sullo, la voce di Elena Paparusso, i video di Nicola Formicola e la musica composta ed eseguita da Michele Maione, lo spettacolo prende spunto dal binomio Adamo/Eva fino ad Amore/Psiche di Apuleio e ad Anima/Animus di Jung.
“Dallo yin e lo yang, al lingam e la yoni, fino ad arrivare al Cristo e la Maddalena – racconta Ashai Lombardo Arop – le polarità ierogamiche, l’unione sacra fra mascolino e femminino, sono state al centro della nostra cultura e da essa progressivamente ignorate fino a causare una frattura catastrofica: la conflittualità del nostro secolo tra uomo e donna, che sembrano non comprendersi più. Ma la lotta reale è fra il maschile e il femminile che è all’interno di ogni essere umano e la chiave per ritrovare un equilibrio è la loro riappacificazione. Questa storia di millenni sarà raccontata attraverso l’unico strumento che, forse, può dirci la verità: il corpo, il grande escluso della nostra epoca, ma anche il solo capace di sventare i complotti della mente e gli inganni dell’inconscio”. È quindi attraverso il linguaggio di danze arcaiche e contemporanee, con un particolare sguardo alle danze del Mediterraneo (Mare Nostrum e liquido amnios in cui questi culti sono cresciuti e da cui sono stati partoriti) che si cercherà una soluzione, la ricomposizione dell’uno attraverso le due parti che si dispersero ormai dalla notte dei tempi.
Elemento centrale ed essenziale dello spettacolo sarà la musica di Michele Maione, percussionista e poli-strumentista. Il cuore dei temi melodici sarà affidato al ritmo e alle percussioni del tamburo, simbolo arcaico del ventre materno, cui verranno affiancati violino e voce. La ricerca musicale verterà su un singolare sincretismo, fra il linguaggio musicale classico e quello popolare, quest’ultimo prendendo spunto dalle tradizioni di sud Italia, Medio Oriente e Africa nera, cui verranno affiancate sequenze di musica elettronica.
Biglietti: posto unico 15 euro.
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Info
Ufficio Promozione Accademia Filarmonica Romana
Tel. 06-3201752 – email: promozione@filarmonicaromana.org
Ufficio Promozione Teatro Olimpico
Tel. 06.32.65.99.27 / 32 – email: ufficiopromozione@teatroolimpico.it
Botteghino Teatro Olimpico