Caracalla 2014. Una nuova stagione che segna ancora un ennesimo, preciso passo avanti nel percorso di rinnovamento iniziato dal Sovrintendente Carlo Fuortes: aumento della produttività, delle recite e del pubblico, per rafforzare il ruolo del Teatro dell’Opera nell’offerta culturale della città di Roma e del Paese. La nuova stagione, infatti, vede quasi raddoppiare il numero di repliche delle opere liriche che passano da 9 a 16. Un impegno che vede unite l’Orchestra, il Coro, il Corpo di Ballo e tutte le maestranze del Teatro dell’Opera. Tutto ciò si trasformerà in un sostanzioso aumento degli incassi e dell’autofinanziamento del teatro.
Infatti, la grande platea delle Terme di Caracalla permetterà non solo il recupero delle spese di produzione, ma soprattutto un attivo che gioverà al bilancio complessivo della Fondazione. Una nuova politica – come ha dichiarato più volte il Sovrintendente Carlo Fuortes – intesa ad avere più pubblico non solo guardando all’incasso, ma anche alla qualità e all’originalità dell’offerta. Per favorire inoltre una crescita del rapporto con la città di Roma e soddisfare le richieste che vengono dall’estero, dal resto d’Italia, ma anche dalla Capitale che vanta una sua meravigliosa ed eterogenea combinazione di abitanti e turisti.
Una stagione di classici, anche rivisitati con gusto contemporaneo, ma sempre all’insegna del meraviglioso repertorio amato dal grande pubblico. La nuova stagione estiva del Teatro dell’Opera di Roma a Caracalla 2014 insiste sulla sua naturale, congenita vocazione popolare.
L’Orchestra di Piazza Vittorio ha caratterizzato i propri cartelloni anche con la rilettura del grande repertorio: dopo Il flauto magico è nata Carmen, l’opera da Bizet che aprirà, in prima italiana, il 24 giugno, alle ore 21, il nuovo cartellone.
“La Carmen – scrive Mario Tronco autore con Leandro Piccioni delle elaborazioni musicali – è un’opera comique, ispirata dalla musica popolare gitana. Il nostro lavoro tende ad esaltare le zone della partitura di forte ispirazione popolare. Con Leandro Piccioni cerchiamo di mettere a nudo la composizione, renderla il più semplice possibile per capire dove si trova il centro dell’emozione. La semplicità della melodia spogliata ti avvicina idealmente al momento in cui l’autore l’ha composta. Questa è la parte più interessante del nostro lavoro, o almeno, quella che noi amiamo di più”.
Per chi ama il capolavoro di Bizet sarà anche l’occasione per fare un confronto con l’“originale”: infatti, dal 18 al 28 giugno, sul palcoscenico del Teatro Costanzi, andrà in scena la Carmen.
Il 27 e 28 giugno (ore 21) le Terme di Caracalla ospiteranno la compagnia giapponese The Tokyo Ballet, tra le più rinomate al mondo, che porta tre creazioni di uno dei più importanti coreografi di tutti i tempi, Maurice Béjart. Il Tokyo Ballet è stato fondato nel 1964 e fin dalla data della sua nascita, la compagnia ha sempre presentato coreografie occidentali e orientali di tutti i tempi: il suo ampio repertorio include balletti classici, neo-classici e i capolavori di coreografi contemporanei. Tra questi capolavori si pone certamente il trittico di Béjart: Le sacre du printemps musica di Igor Stravinskij, le Sept Danses Grecques musica di Mikis Theodorakis e Don Giovanni musica di Frédéric Chopin su tema di Mozart.
Sulla coreografia della Sacre di Stravinskij, che lo scorso anno ha compiuto 100 anni, Béjart ha detto: “La Primavera è qualcosa di più di quella immensa forza primitiva nascosta sotto l’orologio dell’inverno per emergere improvvisamente e salutare il mondo in tutte le sue forme, vegetali, animali o umane. L’aspetto fisico dell’amore tra esseri umani simboleggia l’atto stesso con il quale il creatore ha dato vita al Cosmo e la gioia che ne è derivata. In un momento in cui le frontiere tra gli esseri umani si sgretolano pian piano ed è quindi possibile iniziare a parlare di una cultura che rifiuta i suoi limiti, solo le forze universali ed essenziali dell’uomo rimangono inalterate nel tempo e in ogni società. Questo balletto rifiuta quindi ogni pretesa di pittoresco; è un inno all’unione tra Uomo e Donna, a livello più istintivo ed essenziale, un balletto dell’unione tra cielo e terra, un balletto della vita e della morte, eterna come la primavera”.
Classico dei classici, il più amato dal pubblico tra i balletti, insieme a Lo schiaccianoci, torna a Caracalla, dal 3 al 15 luglio (ore 21), Il lago dei cigni di Pëtr Il’ič Čajkovskij nella coreografia di Patrice Bart particolarmente apprezzata e applaudita dal pubblico del Teatro Costanzi lo scorso anno. Tra le protagoniste che si alterneranno per dare corpo con straordinaria eleganza a Odette/Odile: Jurgita Dronina (Principal all’Het Nationale Ballet), Liudmila Konovalova (First Solist Wiener Staatsballett), Alessandra Amato (prima ballerina del Teatro dell’Opera di Roma) e Paulo Arrais (Principal Dancer del Boston Ballet), Dinu Tamazlacaru (Primo Ballerino Staatsballett Berlin) e Giuseppe Picone si alterneranno nel ruolo del principe.
L’opera lirica debutterà a Caracalla il 14 luglio (repliche sino al 9 agosto) con La bohème di Giacomo Puccini. Sul podio dell’Orchestra del Teatro dell’Opera il maestro Daniele Rustioni, regia, scene, costumi e luci portano la firma di Davide Livermore. Un allestimento che ci farà rivivere la passione amorosa di Mimì e Rodolfo immersi nel loro tempo, circondati dalle proiezioni di alcuni capolavori dell’arte impressionista: un universo pittorico che farà da scenografia all’opera che vedrà protagonisti Carmela Remigio (applaudita recentemente quale protagonista del Maometto II), Aquiles Machado (Rodolfo), Claudio Sgura (Marcello), Rosa Feola (Musetta). Il Coro del Teatro dell’Opera è diretto dal maestro Roberto Gabbiani.
Ancora un capolavoro, uno dei titoli più amati dal pubblico: Il barbiere di Siviglia di Gioachino Rossini che debutterà, con una nuova produzione, alle Terme di Caracalla il 23 luglio, con repliche fino all’8 agosto. Sul podio dell’Orchestra del Teatro dell’Opera il maestro Stefano Montanari, la regìa di Lorenzo Mariani, il quale ha ripensato l’opera rossiniana come un musical degli Anni Cinquanta. Giovani e già di successo i protagonisti: René Barbera (Almaviva), Annalisa Stroppa (Rosina), Omar Montanari (Don Bartolo) e Vito Priante (Figaro). Il Coro del Teatro dell’Opera è diretto dal maestro Roberto Gabbiani.
Appuntamento tanto classico quanto amato a Caracalla quello del 25 luglio per tutti gli amanti della grande danza: Roberto Bolle come di consueto porterà con sé molti “amici”. Tutti nomi prestigiosi del balletto che formeranno il variegato e affascinante spettacolo Roberto Bolle and Friends.