Prima traccia di uno spettacolo che vedrà la stesura definitiva nel corso dell’anno e forse si collegherà ad un progetto legato alle lettere d’amore. Ma già così… è decisamente apprezzabile. Il testo scritto da Steven Berkoff parte da un accenno nel testo originale, dove si parla di lettere segrete fra Amleto ed Ofelia ed immagina, con un linguaggio molto vicino a quello di Shakespeare, una corrispondenza carica di erotismo e poesia che in qualche modo anticipa il dramma finale. Il lavoro dei due attori, molto intenso e in alcuni momenti emozionante, è stato quello di arricchire una semplice lettura con un intreccio fra musica, immagini, luci, corpi, voci per spiazzare lo spettatore e dare nuova vita ad una storia di cui pensavamo di conoscere tutto. La presenza di G.U.P. Alcaro e Lucio Diana, il primo per i suoni ed il secondo per le immagini, era tangibile nel risultato finale, a cui ha anche contribuito la scelta dello spazio. Il Superbudda è una sala all’interno dei Docks torinesi con un fascino particolare, e la recitazione avveniva fra 2 file di spettatori, che potevano quasi toccare gli attori in scena. La lunghezza dell’applauso finale è stata molto esplicita sulla riuscita dello spettacolo. Ottima la macchina organizzativa di un festival che ha fatto della qualità il suo punto di forza.
di Steven Berkoff dalla traduzione di Adele D’Arcangelo
regia Michele Di Mauro e Carlotta Viscovo
con Michele Di Mauro e Carlotta Viscovo
la voce di Gertrude è di Franca Nuti
suono e live electronics G.U.P. Alcaro
collaborazione all’allestimento Lucio Diana