La VII edizione di Firenze Suona Contemporanea, festival di musica contemporanea e arti visive, inaugura l’11 settembre, alle ore 21.00, con una prima assoluta di William Kentridge (Johannesburg, 1955) nello splendido cortile del Museo Nazionale del Bargello. L’artista sudafricano, tra i più celebrati nel panorama internazionale, sarà protagonista di Paper Music, un ciné-concert con un’installazione creata in esclusiva per il festival e dieci cortometraggi (di cui quattro inediti) che coinvolgeranno l’autore in una performance sul palcoscenico, accompagnato dalle musiche eseguite dal vivo da Philip Miller (compositore sudafricano ospite della Biennale Arte 2013 e storico collaboratore di Kentridge). Assieme a loro troveremo Vincenzo Pasquariello al piano e la straordinaria combinazione di voci di Anna Masina e Joanna Dudley, che già hanno lavorato con Kentridge in The Refusal of the Time, realizzato per Documenta nel 2012, e di cui troviamo qui inclusi alcuni frammenti. Paper Music raccoglie i frutti di una pluridecennale ricerca che ambisce a fondere molteplici forme di espressione quali teatro, opera lirica, danza, musica, scultura e disegno. È un’opera che esplora, come scrive lo stesso artista, le differenti relazioni che si instaurano tra l’immagine e il suono, di “come un suono particolare o un brano musicale ti faccia vedere qualcosa in modo differente e come un’immagine o un film o un frame da un film ti faccia sentire la musica in modo differente.” Il cortile del Museo si vestirà di un sipario, fatto di teli di proiezione, che ne ridisegnerà la scenografia con lo sbocciare di disegni e animazioni intorno alla platea. Questo straordinario evento di arte visiva trova degno contrappeso nella particolare selezione di grandi nomi del panorama musicale contemporaneo. Nel ricchissimo programma che prosegue fino al 21 settembre, oltre a numerosi classici del Novecento, altre quattro prime assolute, tre prime nazionali e cinque commissioni in esclusiva, eseguite da la London Sinfonietta, MDI Ensemble, il Quartetto Prometeo, l’ensemble FLAME, Edison Studio, Microensemble e Tempo Reale. Nei giorni successivi all’inaugurazione, dalle 20 alle 21, sarà un altro lavoro di William Kentridge, a introdurre il pubblico nell’atmosfera dei singoli concerti, all’interno del cortile del Bargello. Breathe, Dissolve, Return è un’installazione fatta da tre film, un trittico che l’artista ha realizzato nel 2008 per il Teatro La Fenice a Venezia.L’Edizione 2014La novità di questa edizione consiste nel presentare artisti visivi e compositori in un unico grande progetto. Il titolo della rassegna, infatti, cita il saggio di Andrej Tarkovskij, Scolpire il Tempo: alcuni dei temi oggetto di profetica riflessione in quel libro (come nei film e negli scritti del regista russo) – il tempo e la percezione della realtà, il rapporto fra musica e immagine, l’arte e la musica “realiste”, la “nostalghia” degli artisti italiani all’estero – saranno proposti al pubblico in una programmazione che, pur essendo all’insegna della sperimentazione, nulla sacrifica in termini di piacevolezza della fruizione. In programma, oltre a opere di autori ormai unanimemente considerati classici del Novecento in musica – Jonathan Harvey, Gérard Grisey, John Zorn, Salvatore Sciarrino, Toshio Hosokawa – le prime assolute dei compositori italiani Pierluigi Billone, Maurizio Azzan, Giulia Lorusso, tre prime nazionali (Jean Barraqué, Claudio Baroni, Kaija Saariaho) e cinque commissioni per il Festival con video e live electronics di Michelle Agnes, Andrea Cavallari, Luisa Valeria Carpignano, Stylianos Dimous e Lorenzo Troiani.Dopo la serata inaugurale dedicata a Kentridge, sarà il Quartetto Prometeo (con Tempo Reale) a far dialogare classico e contemporaneo in una serata, quella del 13 settembre, che vedrà incastonate, tra la prima italiana di Perpetuo Motum (2012-13) dell’argentino Claudio Baroni e lo splendido quartetto Nymphea (1987) di Kaija Saariaho, tre perle di Stefano Gervasoni, Stefano Scodanibbio e Francesco Filidei, impegnati a declinare al presente musiche di Monteverdi, Frescobaldi, Trabaci e Merula.Ospite per la seconda edizione consecutiva di Firenze Suona Contemporanea, la London Sinfonietta, quest’anno in quintetto, propone il 14 settembre una rosa di autori che conosce alla perfezione. Oltre al Jonathan Harvey “in miniatura” di The Riot (1993), per pianoforte, clarinetto basso e flauto, e al recentissimo Evolution (2014) di Gwyn Pritchard, sarà eseguito Whim of Silence II (2014) di Andrea Cavallari in una nuova versione con soprano. E ancora, gli intrecci di pianoforte, violino, clarinetto e violoncello del Thomas Adès di Catch (1991) e l’omaggio a Olivier Messiaen – al suo celebre Quatuor pour la fin du temps – di Toshio Hosokawa (Stunden-Blumen, del 2008, ovviamente per clarinetto, violino, violoncello e pianoforte, la stessa formazione per la quale il compositore francese concepì il Quatuor).Ancora Kaija Saariaho (Calices, 2009) e Francesco Filidei (Corde Vuote, 2010) nel programma del MicroEnsemble, che si presenta con le prime assolute di Preludio/Interludio – Unità di Movimento (2014) di Giulia Lorusso e di In Limine di Maurizio Azzan (entrambi giovanissimi) e con due prime nazionali – oltre a Calices della Saariaho, la Sonata per violino solo (1949) di Jean Barraqué, scoperta dal musicologo Laurent Feneyrou, ed eseguita per la prima volta nel novembre 2009 a Parigi dalla violinista Carolin Widmann.Serata di musica e cinema quella del 18 settembre, che vede protagonista l’Edison Studio di Mauro Cardi, Luigi Ceccarelli, Fabio Cifariello Ciardi e Alessandro Cipriani. I quattro compositori musicheranno dal vivo Il gabinetto del Dottor Caligari di Robert Wiene, capolavoro-simbolo del cinema espressionista tedesco. Edison Studio ha realizzato produzioni musicali elettroacustiche per la Biennale di Venezia (2000 e 2001) e per Ravenna Festival (1999, 2000, 2004). Una delle più significative attività di Edison Studio è dedicata alla realizzazione di colonne sonore per i film muti degli anni ’10 e ’20. Le colonne sonore, realizzate ed eseguite dal vivo dagli stessi autori, comprendono quattro noti film: Gli ultimi giorni di Pompei, Blackmail di Alfred Hitchcock, Inferno, pubblicato in DVD con la colonna sonora di Edison Studio nel 2011 dalla Cineteca di Bologna (collana Cinema ritrovato) e vincitore del premio AITS 2012. Estremamente variegato il repertorio del recital pianistico di Ciro Longobardi (19 settembre), autore in grado di spaziare dagli Études Australes (2002-03) di Ivan Fedele, che il pianista ha registrato nel cd dell’Integrale delle opere per piano solo (Limen, 2013), ai Quattro Notturni di Salvatore Sciarrino, dall’enigmatico Le temps est un fleuve sans rives (2010) di Stefano Bulfon a Carny (1998) di John Zorn, brano che Steve Smith del New York Times ha definito “a Frankenstein’s monster of fleeting quotations, distortions and allusions, bolted together in the manner and spirit of a vintage Looney Tunes soundtrack”.Il programma si sofferma su due opere decisive dell’ultimo ventennio dell’mdi ensemble (20 settembre). Brano tripartito dedicato a Gérard Zinsstag (primo movimento), Salvatore Sciarrino (secondo movimento), e Helmut Lachenmann (terzo movimento), Vortex Temporum (1994-96), per pianoforte e quintetto (flauto, clarinetto, violino, viola e violoncello), è l’ultimo grande capolavoro del compositore francese morto nel 1998. Come evidente sin dal titolo, il tema del brano è il tempo – la sua organizzazione. L’operazione di “accordare il tempo del pubblico con il tempo dell’opera”, il tempo soggettivo con quello oggettivo, era già centrale in brani come Dérives (1974), Partiels (1975), Jour, Contre-jour (1979). Qui, però, lo scopo – o piuttosto il sogno – è quello di “spodestare il materiale compositivo in favore della pura durata”, sì che Vortex Temporum diventa “probabilmente solo una storia dell’arpeggio nel tempo e nello spazio – ma dal punto di vista delle orecchie” di chi ascolta.Δίκη Wall (2012) di Pierluigi Billone, per percussioni ed ensemble (flauto basso, clarinetto basso, violino, viola, violoncello e pianoforte), gioca nel titolo con l’ambivalenza del termine Dyke (muro, diga, in inglese, e ovviamente Δίκη, la divinità della Giustizia, in greco antico) e continua a esplorare, sulla scia del ciclo Mani (Mani.Δίκη e Mani.Gonxha sono gli altri due brani composti nel 2012), il farsi del suono inteso come prodotto e propaggine del corpo umano. Il Festival si conclude il 21 settembre con cinque commissioni eseguite in esclusiva dal FLAME – Florence Art Music Ensemble – cinque prime assolute di Lorenzo Troiani, Luisa Valeria Carpignano, Michelle Agnes, Stylianos Dimou e Andrea Cavallari.Firenze Suona Contemporanea fa parte del programma di Estate al Bargello, Festival di teatro, danza, musica classica, contemporanea e d’autore che anche quest’anno torna ad animare le serate del Museo Nazionale del Bargello di Firenze.William Kentridge sarà poi di nuovo protagonista a Firenze anche grazie alla stretta e intensa collaborazione tra Fondazione Teatro della Pergola e Romaeuropa Festival, a rinnovare la tradizione della grande Rassegna dei Teatri Stabili e poi dei Percorsi Internazionali dell’Ente Teatrale Italiano. Dal 20 al 22 novembre presenterà alla Pergola un riallestimento di Ubu and the Truth Commission, spettacolo del 1997 che contamina il capolavoro di Jarry con il drammatico fenomeno dell’apartheid. Questa apparizione è solo la prima tappa di un nuovo intensificarsi dell’attività internazionale che la Fondazione della Pergola intende portare avanti come irrinunciabile direttrice del proprio agire. Biglietti e abbonamentiPaper Music – 11 settembre – €22 | € 18London Sinfonietta, Quartetto Prometeo, Edison Studio, mdi ensamble – €15 | €12Microensamble, FLAME – €10 | € 8Recital Longobardi – €12 | €10Contributo alla Contemporaneità €5 (sostituisce qualsiasi forma di biglietto omaggio)Firenze Suona Contemporanea è sostenuto da:Regione ToscanaComune di FirenzeFondazione Teatro della Pergola
Galleria Lia Rumma
Renato Corti
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Firenze suona contemporanea (7° edizione)
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