Debutterà il 10 luglio 2014 alle 21.00 all’Auditorium Giovanni Paolo II di Mineo, con replica l’11 luglio alle 21.00 al Giardino Pubblico di Caltagirone, lo spettacolo teatrale “Mare nostrum” scritto dal drammaturgo Massimiliano Perrotta e diretto dal regista Walter Manfrè, con la partecipazione di 15 migranti ospiti del CARA di Mineo e degli SPRAR del territorio.L’evento, che rientra all’interno del progetto “Teatro Mediterraneo”, è il frutto di un percorso laboratoriale che vede alternarsi sulla scena i migranti e 5 attori professionisti quali Orazio Alba, Gisella Calì, Giuseppe Carbone, Gianni Pellegrino e Roberto Pensa. Le musiche, che saranno eseguite dal vino dall’autore, sono di Carlo Muratori, mentre le scenografie sono di Giovanna Giorgianni.Il Teatro Mediterraneo, che nasce dal protocollo d’intesa tra il Consorzio Sol.Calatino, il Consorzio “Cara Mineo”, la Fondazione di Comunità del Calatino “Don Luigi Sturzo”, il Centro Culture Contemporanee Zo e il Consorzio “Calatino Terra d’Accoglienza”, si pone fra i suoi principali scopi la promozione dello sviluppo culturale ed economico del calatino, ma soprattutto la creazione di un confronto tra le identità, quella locale e quelle delle altre etnie presenti nel territorio del calatino, che da diversi anni vede la presenza del più grande Centro di Accoglienza per Richiedenti Asilo (CARA) d’Europa, e la presenza degli SPRAR. Il progetto “Teatro Mediterraneo” ha preso il via con lo spettacolo “I meneni” del drammaturgo Massimiliano Perrotta, e diretto dal regista Walter Manfrè, messo in scena lo scorso settembre a Mineo e poi presentato alla Camera dei Deputati, dove ha ricevuto una menzione per il valore artistico dell’iniziativa da parte del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. Lo spettacolo è stato poi messo in scena al Teatro di Documenti di Roma. Un altro autorevole riconoscimento a livello nazionale, annunciato nel corso della conferenza stampa di presentazione dello spettacolo lo scorso 5 luglio, è l’assegnazione dell’Oscar teatrale PREMIO VOLTERRA 2014 per lo spettacolo-evento “I meneni”.«Il Calatino Sud – Simeto dopo avere affrontato in maniera positiva l’emergenza Nord – Africa del 2011, è riuscito a fare della cultura dell’accoglienza e dell’ integrazione la cifra del proprio sviluppo. Ora continuiamo a lavorare, fuori da logiche contingenti, per trasformare la disperazione dei migranti in speranza nel futuro. Il progetto del “Teatro Mediterraneo” è l’espressione di questo impegno! Il riconoscimento del Premio Volterra 2014 allo spettacolo “I meneni” che ha visto tra i protagonisti gli ospiti del CARA di Mineo, testimonia non solo la qualità artistica del lavoro in corso ma sopratutto il valore umano dell’iniziativa» asserisce Paolo Ragusa, Presidente del Consorzio Sol.Calatino.«”Mare nostrum” è il secondo capitolo, più maturo, più consapevole, più variegato, più commosso, più crudele, più fiducioso e più universale, rispetto al primo rapido, ironico, e tuttavia innamoratissimo volumetto che il poeta-drammaturgo Massimiliano Perrotta aveva dedicato ai meneni. Cittadini del suo curiosissimo paese, egli li aveva raccontati al visitatore stupito, attonito e divertito di fronte a quell’ancestrale e diversa sicilianità – sottolinea Walter Manfrè -. Qui i meneni sono diventati il popolo del mare della Sicilia che scambia le proprie storie, le proprie preghiere, i propri riti, le proprie morti con quelle delle genti del grande mare al di là del quale non vuole andare forse perché nutre, a ragione, paura. Il grande lago questo raccoglie, trasformando il dolore in ricordo e gli urli in echi lontani di strazi e di amore».Si tratta di uno spettacolo polifonico che racconta numerose storie di abitanti del Mediterraneo, persone di nazionalità e culture diverse ognuna delle quali offre il proprio tassello al grande mosaico allestito da Manfrè sulla base del testo di Perrotta, che si ispira ad alcune testimonianze raccolte dai migranti ospiti del Cara di Mineo.Un pescatore filosofo siciliano, una notte, nel Mar Mediterraneo, ode delle voci che giungono dal mare, chi sono non sa, voci di vivi, voci di morti, voci che giungono dal passato o dal futuro.L’intento dell’autore è quello di raccontare l’anima mediterranea, interrogandosi sulle similitudini, i punti di incontro che accomunano i popoli che si affacciano sul “mare nostrum”. Il tutto nasce da un incontro tra l’autore e alcuni migranti ospiti del CARA, che hanno raccontato storie, emozioni, impressioni e che Perrotta traspone in forma letteraria, rileggendole dal suo punto di vista, aggiungendo elementi frutto della sua fantasia.«Il Teatro Mediterraneo è il teatro delle identità: di quella siciliana e delle identità dei popoli mediterranei. Dopo “I meneni”, omaggio al mio paese e alla sua cultura che merita di essere salvata dalla globalizzazione e dal fighettismo, con “Mare nostrum” mi sono interrogato sull’identità mediterranea. L’ho fatto con la fantasia e l’ho fatto confrontandomi con le storie di alcuni migranti, che ho riletto dal mio punto di vista. Il Teatro Mediterraneo nasce dalla convinzione che la migliore risposta alla paura dell’altro da noi sia quella culturale: solo se siamo centrati nella nostra identità culturale, ci possiamo confrontare coi nostri amici migranti senza paura» asserisce Massimiliano Perrotta.
“Mare nostrum” è il nome con cui i latini definivano il Mar Mediterraneo, quindi l’opera teatrale non è una rilettura retorica dell’immigrazione, ma una piéce brillante, ironica, favolistica, magica ed esoterica, pura poesia.