Serata d’eccezione per il Festival del Nuovo Secolo 2014 con i Carmina Burana di Carl Orff, che vengono eseguiti per la prima volta nell’anfiteatro scaligero sabato 9 agosto alle ore 22.00.
Per questo speciale appuntamento ritroviamo sul podio il M° Andrea Battistoni, impegnato a dirigere l’Orchestra dell’Arena di Verona.
Voci protagoniste sulla scena areniana quelle del Soprano Nadine Sierra, del Controtenore Raffaele Pè e del Baritono Artur Ruciński, insieme al Coro areniano preparato da Armando Tasso e ad un doppio Coro di Voci bianche, A.LI.VE. diretto da Paolo Facincani e A.d’A.MUS. diretto da Marco Tonini.
Il capolavoro più conosciuto di Carl Orff debutta quindi all’Arena di Verona nella data unica del 9 agosto. Il grande affresco musicale di poesia medievale, prima parte del trittico teatrale Trionfi che comprende anche i Catulli Carmina e il Trionfo di Afrodite disegnato nella prima metà del Novecento dal musicista tedesco, viene presentato per la prima volta sul palcoscenico dell’Arena di Verona dalla sua Orchestra e dal suo Coro, con solisti specializzati nel genere.
I 24 brani musicati da Orff, prevalentemente in latino, alcuni in alto tedesco antico ed uno in provenzale, sono tratti da una raccolta di testi poetici medievali dell’XI e XII secolo ritrovati nel monastero bavarese di Benediktbeuern, nei pressi di Bad Tölz in Baviera, e tramandati da un importante manoscritto contenuto in un codice miniato del Tredicesimo secolo, il Codex Latinus Monacensis 4550 o Codex Buranus: da qui il termine Carmina Burana, introdotto nel 1847 dallo studioso Johann Andreas Schmeller in occasione della prima pubblicazione del manoscritto.
Lo schema della cosiddetta “cantata scenica” di Orff – che reca il descrittivo sottotitolo Cantiones profanae cantoribus et choris cantandae, comitantibus instrumentis atque imaginibus magicis – è costituito da un prologo, cinque parti e un finale, e non segue una narrazione ben precisa, ma si basa sul concetto del giro della “Ruota della Fortuna”.
Difatti dopo l’invocazione alla Fortuna che costituisce il prologo (Fortuna imperatrix mundi), nella prima sezione si celebra la gioia della primavera (Primo vere), per passare poi nel prato (Uf dem Anger) al gioco degli incontri amorosi; quindi la sezione In taberna rimanda ai goliardici costumi dei clerici vagantes, mentre la quarta parte è caratterizzata da inni all’amore (Cour d’amours) e si conclude nella quinta parte Blanziflor et Helena con il coro Ave, formosissima. Nel finale si ha poi la ripresa del coro iniziale alla Sorte, per chiudere simmetricamente la composizione.
E proprio i Carmina Burana, sia rappresentati scenicamente sia in versione sinfonica, hanno portato Carl Orff all’attenzione internazionale e ne hanno decretato la fortuna. La Prima dei Carmina ha avuto luogo a Francoforte l’8 giugno 1937, mentre la Prima italiana invece è di cinque anni più tardi, al Teatro alla Scala di Milano il 10 ottobre 1942.