Catapultato negli ultimi mesi al centro dell’attenzione della cronaca, il Teatro dell’Opera di Roma ha dovuto accusare l’ulteriore choc di qualche giorno fa quando Riccardo Muti, direttore onorario a vita dell’istituzione, ha deciso di dire addio all’ente romano, impossibilitato a lavorare in un clima che non offra la giusta serenità.
Nonostante tutto il teatro va avanti e reagisce dignitosamente (dopo la stagione di Caracalla che p stata fruttuosa e di gran successo nonostante gli scioperi e le avversità) con la prosecuzione del cartellone del Costanzi che vede in scena la Cenerentola di Prokoviev, ultimo balletto della stagione che si avvia alla conclusione (l’ultima opera è Rigoletto a fine ottobre).
L’atmosfera non è delle più serene, ma il corpo di ballo e l’orchestra fanno il proprio dovere.
La Cenerentola in scena, con l’agile coreografia di Derek Deane (diversa rispetto a quella annunciata a inizio stagione con l’allestimento del Birmingham Royal Ballet e le scene e i costumi di John Macfarlane) è l’essenza della fiaba di Charles Perrault: è classica e tradizionale, graziosa, estremamente corretta, a tratti un po’ fumosa e di certo molto diversa dalla versione disneyana collocata nell’immaginario collettivo (assente anche la figura della matrigna). Di certo non tradisce le aspettative del pubblico pronto a immergersi in un modo fiabesco (con tanto di agognato lieto fine).
Risultano di bell’impatto visivo le scene di Michele Della Cioppa nella riproduzione della tetra e fiabesca cucina con tanto di scale laterali (primo e terzo atto), nello sfavillio del palazzo del re decorato di stucchi, colonne e scalinata centrale da dove fa il suo ingresso il più regale dei Principi, l’elegantissimo Giuseppe Picone (si alterna nel ruolo con Alessandro Macario e Claudio Cocino).
Accanto a lui la minuta Maria Kochetkova, dolce, aggraziata e sognante Cenerentola che arriva trionfalmente a Palazzo su una carrozza-zucca stilizzata, ma lode alle due sorellastre (Annalisa Cianci e Giovanna Pisani) che mantengono alti i toni briosi del balletto regalando un quid di disincantato alla fiaba con tanto di capelli arrufffati e movenze un po’ sgraziate.
Eleganti i costumi di David Walker che opta per una corte di blu vestita in occasione del gran ballo, riservando alla Fata Madrina (con tutta l’eleganza di Alessandra Amato) e alle Stagioni impalpabili vesti.
La direzione di Nir Kabaretti (che non aveva entusiasmato troppo nel Lago dei cigni alle Terme di Caracalla in estate) a tratti ammorbidisce fin troppo l’inquietudine sottile di Prokoviev, ma il balletto nel suo insieme resta godibilissimo e tutto da vedere per sognare un paio d’ore.
Intanto resta da sciogliere il nodo gordiano sul futuro del Teatro romano: nella mattinata di venerdì l’incontro in Campidoglio fra il sindaco Marino e il sovrintendente Fuortes ha inteso far chiarezza sulla situazione, mettendo a tacere le indiscrezioni e le voci che si sono accavallate negli ultimi giorni dopo il gran rifiuto di Riccardo Muti che ha lasciato il teatro romano rinunciando all’annunciata direzione delle due opere (Aida in apertura di stagione e le mozartiane Nozze di Figaro). Insomma tutto rimandato alla giornata di giovedì 2 ottobre quando sarà indetto il cda del Teatro romano, momento in cui Fuortes presenterà, al Ministero, alla Regione Lazio e al Comune di Roma, il piano di risanamento che sarà successivamente reso pubblico.
“La perdita di una figura come Muti ha addolorato tutti ma va rispettato il pensiero di un artista straordinario e al contempo va garantito il futuro di una delle istituzioni più importanti del nostro paese – ha spiegato il sindaco Marino auspicando un eventuale ritorno di Muti – Sono molto soddisfatto del lavoro del sovrintendente Fuortes e della sua proposta di risoluzione nel proseguire il lavoro di risanamento cominciato un anno fa, chiamato nel momento in cui il teatro aveva 12 milioni di euro di debiti”. E anche Fuortes (attualmente anche ad di Fondazione Musica per Roma) ha ribadito la totale intesa con il sindaco in attesa della presentazione del piano di risistemazione del teatro.
Intanto le repliche di questa deliziosa Cenerentola proseguono martedì 30 (ore 20), mercoledì 1 ottobre (ore 20), giovedì 2 (ore 20) venerdì 3 (ore 20) sabato 4 (ore 18), domenica 5 (ore 16.30).