Ultime quattro giornate di programmazione del Festival L’Ultima luna d’estate.
Antonia Pozzi, la poesia ha questo compito sublime nella voce di Lucilla Giagnoni è il 4 settembre al Monastero della Misericordia di Missaglia. Scomparsa giovanissima, suicida. Poetessa pubblicata postuma, riscoperta dalla critica solo negli ultimi decenni. Nata a Milano da una famiglia della buona società, Antonia Pozzi fu molto legata alle montagne, nella villa di Pasturo trovava pace ed ispirazione: il paesaggio delle valli lecchesi compare spesso nella sua opera letteraria. La lettura delle lettere, dei diari e delle poesie ripercorre la sua vita attraverso le opere. Il Maestro Luca Maciacchini accompagna l’attrice Lucilla Giagnoni eseguendo alla chitarra brani del repertorio classico.
Lo spettacolo è preceduto alle 18.30 dal’aperitivo teatrale Gli antieroi della Bovisa a Galbusera Bianca, con Luca Radaelli alla voce e Mauro Rossetto alla chitarra.
La canzone milanese degli anni ‘60-‘70 (e a influire su di essa quella francese di Brel e Brassens) si caratterizza per la sua teatralità. Gli chansonnier (i cantautori, si sarebbe detto negli anni 70) raccontano storie, storie realistiche che hanno come protagonisti personaggi strampalati, degli sfigati, degli antieroi. Un filo rosso unisce il collezionista di ombelichi e il teddy boy, il barbùn e la peripatetica, il Cerutti Gino e l’Armando. Racconti di periferia, di grandissima umanità che assurgono alle vette della poesia attraverso la materia più umile. Ma anche un divertentissimo recital, in compagnia di Gaber, Jannacci, Svampa, Dario Fo e Giorgio Strehler.
Venerdì 5 settembre a Villa D’Agostino di Osnago protagonista Zelda. Vita e morte di Zelda Fitzgerald de la Piccola Compagnia della Magnoliacon Giorgia Cerruti Zelda artista poliedrica, moglie dello scrittore Francis Scott Fitzgerald, modello di stile per gli anni ’20. Morì all’età di quarantotto anni in circostanze oscure nell’incendio dell’ospedale psichiatrico in cui era ricoverata a causa della sua instabilità mentale dovuta ad una grave forma di schizofrenia. Sull’ultimo giaciglio dell’artista, sola e convalescente per congestione d’idee in un letto di un oscuro ospedale psichiatrico della provincia americana, si ripropongono le parole di una Zelda già in attesa della morte otto anni dopo il compagno. E da sotto il lenzuolo vengono estratti come rigurgiti dell’anima i simboli di una vita: un pegno d’amore di Scott, carte, lettere, giornali, fotografie. La figura irriducibile di Zelda come metafora di un’inesausta ricerca del sublime. Un lavoro intimo, poetico e vivo, avvolto da un nauseabondo odore di rose rosa.
Nel solco del binomio arte e natura il 5 settembre alle 23.00 Teatro Invito e GEV Parco propongono Costellazioni. Storie di eroi e di dèi, camminata notturna con ascolto dei suoni e delle parole della notte. Gli attori attenderanno il pubblico davanti alla Chiesa di Monte di Rovagnate per poi farli immergere nelle meraviglie della volta celeste.
Chi erano i Gemelli (Castore e Polluce)? Dove è diretta la freccia del Sagittario? Cosa se ne faceva Orione di una cintura? Cosa trasportava il Grande Carro? Da sempre gli uomini hanno dato ai fenomeni della natura un’interpretazione mitica. Le costellazioni sono state ricondotte a figure antropomorfe o zoomorfe per soddisfare l’anelito dell’uomo all’immortalità. Intorno a queste figure si muovono storie e leggende che coinvolgono l’Olimpo degli dèi e quegli uomini che il destino ha voluto simili agli dèi: gli eroi.
Sabato 6 settembre alle 16:30 (Villa Patrizia, Sirtori) Teatro Invito racconta due bluesman, musicisti girovaghi, un po’ straccioni e un po’ poeti in Cappuccetto Blues. Lo spettacolo vuole essere una versione di Cappuccetto rosso “dal punto di vista dei lupi”. I due attori si basano sulla clownerie, una coppia comica che ricorda Stanlio e Ollio. Le canzoni sono originali cantate e suonate dal vivo. Il tutto è condito con un pizzico di magia, dando vita a una performance molto divertente, sia per i bambini sia per i grandi.
Seguono gli “eroi” de La Conquista del Cervino raccontata da Roberto Anglisani (18.30, Cascina Butto, Montevecchia).
La scalata del Cervino è una delle più grandi sfide che la storia dell’alpinismo ricordi. La conquista del Cervino è anche la storia di un rapporto tra due grandi della storia della montagna, due per cui la Vetta non era solo un luogo fisico, ma un punto di attrazione, quasi una vocazione: Carrel, appunto, ed Edward Whymper.
Il racconto ripercorre le tappe della sfida, le scalate e le sconfitte. E così il traguardo si avvicinava a poco a poco: fino a quel luglio del 1865. In dieci giorni tutto ciò che il destino umano può riservare è stato concentrato nella storia personale di pochi.
E’ un racconto corale, proprio come le storie risorgimentali o i grandi poemi epici. E così intorno a Carrel e Whymper si ricordano Amé Gorret e Quintino Sella, il professor Tyndall e le vittime della prima discesa dalla vetta.
La salita, la fatica, la morte, l’amicizia e la fratellanza.
Alle 21.30 all’Arena Chiesa Romanica di Arlate di Calco, Andrea Brunello interpreta il grande fisico premio Nobel Richard Feynman, svelando i misteri della meccanica quantistica con un risvolto molto umano ne Il principio dell’incertezza. In scena si sviluppa l’esposizione del professore che si inerpica attraverso alcuni fra i più misteriosi concetti della meccanica quantistica (l’esperimento della doppia fenditura, il gatto di Schroedinger, i many-worlds di Hugh Everett III) per raccontare un meraviglioso mondo fatto di misteri e paradossi. Ma sotto si nasconde un’inquietante verità. La lezione si trasforma così in una confessione che mescola le teorie più evolute della meccanica quantistica, le teorie dei mondi paralleli, con i segreti del professore, spingendolo a prendere una decisione estrema.
A supportare il lavoro in scena di Andrea Brunello c’èil musicista Enrico Merlin. Si crea così un connubio fra voce, testo, suoni e musica, che porta lo spettatore a vivere una piena esperienza teatrale pur senza negare i rigorosi contenuti scientifici presenti nel testo.
Lo spettacolo prende le mosse dalla figura di Richard Feynman, premio Nobel per la fisica nel 1965. È una vera e propria lezione di meccanica quantistica con un risvolto molto umano. Andrea Brunello, oltre ad essere attore professionista, possiede un Ph.D. in fisica teorica.
Il Principio dell’Incertezza nasce all’interno del progetto JET PROPULSION THEATRE (JPT) – Laboratorio Permanente della formazione e della divulgazione scientifica in coordinamento con il Laboratorio di Comunicazione delle Scienze Fisiche dell’Università degli Studi di Trento.
Domenica 7 settembre due proposte per i bambini: alle 16.30 al Parco Vivo di Casatenovo con I burattini di Christian Waldo e lo spettacolo La colombina furiosa (si terrà poi un laboratorio sul circo aperto a tutta la famiglia a cura di Spazio Bizzarro). Alle 18.30 la Cantina del Prufesur di Montevecchia ospita Cabaret Berlino, aperitivo teatrale con gruppo Gli artigianauti. Ispirato all’arte di Karl Valentin. I Tingel Tangel erano nella Germania degli anni 20 e 30 locali fumosi, stipati di sedie e tavolini, dove si andava per mangiare e assistere a uno spettacolo. Qui, ogni sabato sera, accorreva una folla di bottegai e impiegati per dimenticare le privazioni del quotidiano. La comicità di Valentin denuncia l’inadeguatezza di tutte le cose e la coscienza di un mondo nel quale l’uomo ha perso ogni potere e ogni armonia: logorroici perdigiorno, figurine dalle esistenze scolorite che riproducono meccanicamente situazioni convenzionali vuote di senso, un catalogo di esperimenti falliti, resi irresistibili dalla lucida ironia di un autore acuto.
L’Ultima Luna d’Estate 2014 chiude con la celebrazione di un “eroe musicale”. Alle 21.30 alla Villa Taverna Pegazzano Riccardi di Bulciago va in scena Io, Ludwig Van Beethoven, nell’interpretazione di Corrado D’Elia, definito su Europaquotidiano.it: «un piccolo gioiello, in cui l’attore rinuncia alla mimesi scegliendo semplicemente di narrare Beethoven, trasportato da una «passione antica» che trasuda in ogni battuta e in ogni suo gesto». Partendo da una passione antica, l’attore e regista milanese si accosta a Beethoven con emozione per indagarne i tanti misteri, la sordità, i rapporti col padre e con il suo tempo, il suo talento, gli amori, profondi e contrastati, le sue durezze e soprattutto la sua musica, la sua musica immortale.
INFORMAZIONI E PRENOTAZIONI Teatro Invito, via Roma 19 – Perego (LC) | Tel. 039 5971282 | info@teatroinvito.it
BIGLIETTI Spettacoli serali € 13 | Spettacoli per bambini € 5 | APERITIVI TEATRALI con prenotazione obbligatoria € 13 www.teatroinvito.it