Sesta Stagione per il Funaro di Pistoia che apre i battenti mercoledì 24 settembre con Obludarium, lo spettacolo culto della Compagnia praghese Fratelli Forman. Un evento per la Toscana – il titolo apre anche la II edizione del progetto Infanzia & Città ed è realizzato con Associazione Teatrale Pistoiese, Comune di Pistoia e con il sostegno di Fondazione Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia – ma anche per l’Italia perché rara è l’occasione di vedere questo gruppo, apprezzato nel mondo, all’opera nel nostro paese. Per cinque giorni, lo Chapiteau che verrà allestito sulla splendida Piazza del Duomo, traghetterà il pubblico in un’atmosfera da circo di inizio secolo, che miscela il sapore del cabaret a quello del più raffinato teatro di figura: marionette, talvolta giganti, sirene, cavalli, ballerine, ombre, clown sonnolenti e pupazzi portano in scena il mondo degli esclusi ed il loro fascino, di colpo evidente. Un paradigma che trae ispirazione dall’infanzia e fa tornare bambini mantenendo uno sguardo sempre divertito e curioso, al ritmo di travolgenti musiche tzigane. Lo spettacolo apre la pista al tema-filo rosso della Stagione 2014-2015 del Centro Culturale e parte da una domanda: la Diversità è un limite o una risorsa? Si direbbe un punto di forza se si guarda all’incanto che i “freak” di Obludarium portano in scena e non si può dire di meno pensando al secondo titolo in programma: The valley of astonishment, firmato da Peter Brook e Marie-Hélène Estienne, con Kathryn Hunter, Marcello Magni, Jared McNeill, novità per l’Italia, in scena al Funaro il 20 e 21 novembre (subito dopo il debutto nazionale, il 10 e 11 ottobre, al Teatro Stabile dell’Umbria/Teatro Cucinelli-Solomeo). Questo nuovo gioco mozzafiato, firmato da uno dei più grandi Maestri del nostro tempo, esplora l’affascinante esperienza di persone al limite tra la genialità e il disagio. Un viaggio caleidoscopico nei misteri e nelle meraviglie del cervello umano, ispirato da anni di ricerca neurologica, da storie vere e dal poema epico-mistico di Farid Al-Din Attar La conferenza degli uccelli. Si prosegue l’11 e il 12 dicembre con Jessica and me, di e con Cristiana Morganti, una produzione de Il Funaro con Fondazione I Teatri – Reggio Emilia. In questo suo nuovo spettacolo, nato lo scorso anno in residenza artistica al Funaro – quest’anno in tour in varie città, dal debutto dell’11 e 12 ottobre al Festival Aperto di Reggio Emilia, a Modena, Rimini, Perugia, Roma, Piacenza, Torino – la storica danzatrice del Tanztheater Wuppertal di Pina Bausch, giunta a un momento importante del suo percorso, si ferma a riflettere sul rapporto con il proprio corpo e con la danza, sul significato dello stare in scena, sul senso dell’“altro da se“ che implica il fare teatro. “Diverso” è chi guarda, “diverso”é l’artista fuori e dentro la scena – e Cristiana gioca con questa ambivalenza con feroce ed efficacissimo humor – ma “diverso” è anche il Maestro, colui da cui si eredita un patrimonio artistico ed umano incommensurabile – come nel caso di Pina Bausch – e da cui necessariamente, ad un certo punto, ci si “emancipa” per tracciare un proprio originale percorso. Cristiana Morganti terrà anche, con Kenji Takagi, un workshop per danzatori e attori, dal titolo Teatro per la Danza/Danza per il Teatro, dal 2 al 5 luglio.
Il 2015 si apre ancora con una produzione del Funaro: il 23 e 24 gennaio debutto assoluto per La sposa paracadute, di Francesca Giaconi, con Arianna Marano ed Eleonora Spezi. Alla base della messa in scena- frutto di una residenza artistica al Funaro – la storia che accomuna le donne italiane del secondo dopoguerra, fatta di ombre, ricordi, abitudini quotidiane, risate, lettere, che germogliano dalle macerie e si intessono qui in un grande abito da sposa. Segue, a febbraio quasi un mese dedicato ad una compagnia la cui “diversità” si esprime a partire dalla scelta di privilegiare le case come luogo performativo: l’italo australiana Iraa Theatre di Cuocolo/Bosetti. Tre gli spettacoli, di cui uno a seguito di una residenza creativa: Serata Dickinson il 7 febbraio, l’intramontabile The secret room, dall’11 al 15 e Autoritratto come un altro, in anteprima nazionale il 27 e 28, a seguito della creazione che avverrà nel frattempo al Funaro. Il 21 e il 22 febbraio Cuocolo/Bosetti, per la prima volta, condurranno un workshop dal titolo Teatro e Domesticità. Il Teatro nelle case. Il progetto, con le diverse possibilità di approfondimento offerte, farà entrare il pubblico nel mondo di questo duo che ha fatto del concetto di “perturbante” uno dei cardini della sua indagine insieme ad una dualità che li fa marciare in un territorio teatrale sempre in bilico fra intimo e urbano, privato e pubblico, domestico e internazionale (moltissimi i premi ricevuti a seguito delle ininterrotte tournée in 26 paesi del mondo, oltre 1600 le repliche solo per The secret room). Il 20 e 21 marzo in prima nazionale arriva The Table, dell’innovativa compagnia inglese di teatro di figura Blind Summit. Fondata da Mark Down e Nick Barnes – i due hanno firmato anche una parte della Cerimonia di apertura dei Giochi Olimpici di Londra 2012, curata da Danny Boyle con i loro pupazzi giganti, animati da un cast di 50 burattinai – la compagnia reinventa la tradizione Bunraku, lo storico teatro dei burattini giapponese, per il pubblico occidentale contemporaneo. The Table è un pluripremiato spettacolo di fama internazionale che vede protagonista un burattino-filosofo che, distrazioni permettendo, racconta la sua versione su Dio e Mosé, tramutandosi istantaneamente nel “pezzo di cartone” più divertente mai incontrato prima. . Il 12 giugno andrà in scena Laura Marinoni, diretta da Cristina Pezzoli, in L’amore ai tempi del colera, reading musicale ispirato al romanzo di Gabriel García Márquez.
Oltre alle già citate possibilità di formazione per professionisti, il Funaro prosegue il suo percorso come sede italiana della Scuola sulla Poetica dei sensi di Enrique Vargas e il Teatro de los Sentidos. Dallo scorso anno, la Scuola è aperta non solo ad attori ma anche a psicologi, architetti, insegnanti e a chiunque voglia approfittare dell’incontro con il Metodo di un grande Maestro, risultato di più di 20 anni di ricerca fra antropologia e teatro. Il Corso di Formazione è composto da 8 moduli tematici che possono essere frequentati singolarmente. Ecco il programma di questa stagione: dal 17 al 19 ottobre L’oggetto. Animazione poetica, dal 5 al 7 dicembre Il suono. Il racconto sonoro, dal 30 gennaio all’1 febbraio Gli odori. L’architettura olfattiva, dal 17 al19 aprile Creare e abitare. La ricerca dell’attore, a giugno/luglio (data in via di definizione) Costruzione drammaturgica. Allestimento di un’esperienza sensoriale. Inoltre, è previsto, dal 12 al 14 dicembre, un modulo intensivo, dedicato anche a persone diversamente abili. Giovedì 16 ottobre, alle ore 21.00, Enrique Vargas incontrerà il pubblico sul tema Poetica della coincidenza. Cos’è la sincronicità.
Restando sempre alla formazione, un ambito operativo importante dell’attività del Funaro (e già attivo prima che esistesse l’attuale sede) è certamente quello dei laboratori annuali per tutte le tipologie di pubblico, dai giovanissimi, agli anziani, ai diversamente abili: 14 proposte, che annualmente vedono oltre 300 iscritti e che indirizzano alla recitazione, la lettura ad alta voce, la dizione, la scrittura, il circo, e, novità di quest’anno anche la sartoria teatrale. La partenza è prevista per il 6 ottobre e la prima settimana è aperta e gratuita.
Particolare attenzione è rivolta anche ai bambini. Il Funaro propone infatti, due sabati al mese, due ulteriori laboratoria loro dedicati, incentrati sulla creazione manuale e a cura di Eleonora Spezi, artista e scenografa anche per i Fratelli Forman: Piccoli scenografi – Nel paese dei balocchi e A quattro mani – La Fiaba di Pinocchio. Insieme al progetto Raccontamerende – ogni 3° giovedì del mese letture animate a cura di Massimiliano Barbini – arricchisce la proposta per i più piccoli e le famiglie, un calendario di spettacoli. Sabato 22 novembre va in scena Le magiche sperimentazioni del dottor Ciokken, di e con Christian Prestia, il 13 dicembre Quasi una favola, del Teatro Velato, il 10 gennaio Farfalle della Compagnia TPO, il 7 marzo La Fata Sbiadita, fiabe ad alta temperatura, di Barbini & Sons.
Il progetto musical-culinario Vieni a cena che te le suono quest’anno vede la felice collaborazione con il Conservatorio Luigi Cherubini di Firenze: ogni 2° giovedì del mese concerto e cena nella Caffetteria del Funaro sono diventati un appuntamento fisso che permette di conoscere nuove realtà musicali non solo toscane.
Passando alla letteratura e al cinema riprende anche Leggiamo poi si vedrà: un venerdì al mese si esplorano un libro e il suo “alter ego” cinematografico, accompagnati da un aperitivo (realizzato in collaborazione con Slow Food). Ne è curatore Massimiliano Barbini, anche responsabile della Biblioteca del Funaro (fra le più fornite della Regione Toscana in quanto a testi di Teatro Contemporaneo, arricchita dal 2009 del prezioso Fondo del produttore internazionale Andres Neumann e inserita nella rete documentaria della Provincia di Pistoia). Barbini cura inoltre la programmazione del “cinema più piccolo del mondo”, il Cinetandem dove le proiezioni sono solo per due persone, a richiesta e rigorosamente a sorpresa.
Al via un nuovo anno, dunque per quella che è stata definita la culla dello “Slow Show” (da Andres Neumann, già consulente artistico del Funaro) e che certamente propone una modalità non consueta e a 360° di vivere il Teatro.
Il Funaro Centro Culturale ha il patrocinio del Comune di Pistoia, fa parte del Sistema educazione degli adulti della Provincia di Pistoia e vede la collaborazione di Slow Food.
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