TEATRO EUROPEO / prima nazionale
Lo spettacolo d’apertura della stagione teatrale del Teatro Astra di Torino inizia con l’entrata in scena di due uomini, non più giovanissimi, vestiti di nero con camicia, cravatta e senza scarpe. Si trascinano su due scatole con l’aiuto di un bastone, forse una zattera è il loro mezzo di locomozione e si intuisce che questo viaggio è partito da lontano. Dopo molto girovagare finalmente arrivano in un luogo strano e misterioso, abitato da oggetti bellissimi e, si scoprirà poi, sonori. Coni, globi, sfere, totem con materiali che vanno dal legno al metallo per passare attraverso il bambù, ideati e costruiti da un liutaio visionario (Robert Hébrard) che occupano tutti gli spazi, anche aerei, della scena teatrale. I due personaggi che danno anche origine al titolo sono Jérôme Thomas e Roland Auzet. Il primo è un giocoliere/illusionista molto conosciuto da queste parti, dopo gli applausi ricevuti per le performance e le creazioni presentate tra il 2008 e il 2012 al festival Teatro a Corte e alla Stagione TPE. Mentre il secondo è un percussionista/compositore di fama internazionale.
La danza è un altro elemento di questo spettacolo senza parole, nato nel 2008 e replicato più di un centinaio di volte nella sola Francia che si avvale anche della collaborazione di un acclamato artista di strada: Mathurin Bolze. Dicevamo della danza che coinvolge i due artisti in una specie di gioco doppio, con movimenti plastici e spaziali che creano frasi e storie nell’ambiente a loro disposizione.
Il giocoliere Thomas è un innovatore, ed il suo lavoro ha trovato definizioni nuove come Giocoleria Aperta o Giocoleria Cubista, perché nei suoi numeri c’è una perenne contaminazione con oggetti e suoni. Utilizza sfere, palline, bocce, piume, in un continuo scambio di ritmi e melodie. L’uso degli specchi crea, attraverso particolari tecniche di giocoleria, interessanti effetti di magia che con i suoni scaturiti, a volte anche ipnotici, danno l’illusione di vivere in mondi nuovi e lontani e sconosciuti. Roland e Jérôme raccontano storie di vita vissuta usando tutti gli strumenti a loro disposizione, eccetto il più classico: la parola ed il termine Noveau Cirque trova qui un giusto esempio di contaminazione. Tutto crea suono e melodia, anche una sedia portata in giro sul palco, gli specchi posizionati di fronte al pubblico, il movimento del corpo in un gioco apparentemente improvvisato.
La sala grande del Teatro Astra, comodamente raggiungibile anche dal metrò, era perfetta per questa esibizione, con il pubblico che guardava dall’alto e con grande capienza di spettatori. Si applaudiva spesso ed a scena aperta mentre a volte si creavano situazioni comiche apparentemente involontarie, ed il pubblico sorrideva attento e coinvolto. Sala piena per tre quarti e spettatori visibilmente soddisfatti all’uscita.
Di e con Roland Auzet e Jérôme Thomas
Con la supervisione di Mathurine Bolze
Musica elettronica dal vivo Wilfried Wending
Luci Bernard Revel in collaborazione con Dominique Mercier-Balaz
ideazione e realizzazione strumenti Robert Hébrard