“È il momento di rilanciare, di smentire le voci di un’immediata chiusura del Teatro Eliseo: non è così. La stagione 2014-2015 è al sicuro. Quindi voglio dire chiaramente che qualunque cosa accadrà nelle prossime settimane, la stagione di quest’anno la portiamo a casa”. Queste le parole di Massimo Monaci, direttore artistico del Teatro Eliseo di Roma che da una parte vede incombere lo spettro dell’esecuzione di sfratto e dall’altra vede aprirsi nuovi scenari.
I nuovi scenari, nella decisa volontà che l’Eliseo resti uno dei centri culturali della Capitale, si concretizzano con l’arrivo di Giancarlo Sepe nel ruolo di consulente artistico per il triennio 2015-2017 e il regista, indissolubilmente legato alla storia dell’Eliseo, ha pensato a una programmazione in grande stile articolata in tre aspetti diversi, ma complementari.
“Francia, Inghilterra, Russia: tre anni, tre Nazioni, tre romanzi. Ogni anno sceglieremo un testo classico e una novità del paese selezionato da cui saranno tratti gli spettacoli teatrali – spiega Sepe – Il programma teatrale sarà portato avanti con una compagnia stabile, riconoscibile, composta da attori giovani e un drammaturgo interno che aiuterà la riduzione del romanzo prescelto in un momento che coinvolgerà anche il pubblico. La stagione sarà affiancata da una serie di selezioni musicali ispirate alla Nazione prescelta e da una rassegna cinematografica in tema”.
Oltre alla stagione 2014-2015 che sta per aprirsi con Giuliana Lojodice, protagonista de La professione della signora Warren con la regia di Sepe, e alla programmazione teatrale di Sepe (impegnato a titolo gratuito), Monaci intende rilanciare il teatro attraverso il rinnovato legame con Giorgio Ferrara e il Festival di Spoleto e l’appoggio-collaborazione di molti artisti (invocando non pochi nomi tra cui Gigi Proietti e Roberto Benigni), ma sui buoni propositi dell’amministrazione incombe la scure degli affitti arretrati e delle agibilità provvisorie concesse dalla Commissione Vigilanza, l’ultima delle quali è in scadenza il prossimo 15 dicembre. Ma fra i lavori di manutenzione, arretrati da saldare, una stagione da portare avanti e una programmazione triennale annunciata, la speranza è che il Teatro Eliseo sopravviva.