Con la presentazione del nuovo cartellone di prosa del Teatro Yves Montand si conferma anche per la stagione 2014/2015 la felice collaborazione tra il Comune di Monsummano Terme e l’Associazione Teatrale Pistoiese, in atto da molti anni.
Una programmazione importante, come sempre firmata dal direttore artistico Saverio Barsanti, con 8 titoli in abbonamento, da novembre ad aprile, una selezione di spettacoli tra i più interessanti del panorama nazionale, affidati a nomi di primo piano: tra questi un grande maestro della scena come Gianrico Tedeschi, che inaugura la stagione, ed una galleria di vere e proprie ‘signore’ del teatro come Valentina Sperlì, Maddalena Crippa, Anna Galiena, Marina Massironi, Amanda Sandrelli, Giuliana De Sio.
La stagione è realizzata anche grazie al sostegno di Polli, Tiger Flex, BCC – Credito Valdinievole e Arredamenti Goti.
Il sipario si apre giovedì 13 novembre con FARÀ GIORNO, una novità assoluta che Gianrico Tedeschi ha scelto per festeggiare I suoi sessant’anni di teatro e che lo vede nei panni di un vecchio partigiano, dal cocciuto istinto pedagogico, impegnato a fronteggiare un giovane bulletto di periferia per una singolare casualità della vita. Doppio appuntamento, quindi, con la commedia brillante: TI HO SPOSATO PER ALLEGRIA di Natalia Ginzburg, con la giovane attrice Chiara Francini nel ruolo che fu al cinema di Monica Vitti e in teatro di Adriana Asti con, al suo fianco, Emanuele Salce e TRES dello spagnolo Juan Carlos Rubio: in scena un trio di attrici di grande temperamento come Anna Galiena, Marina Massironi e Amanda Sandrelli, dirette da Chiara Noschese: gustosa e divertente riflessione su tematiche ‘forti’ come amore, amicizia, solitudine e maternità.
In programma anche la nuova produzione dell’Associazione Teatrale Pistoiese, MALEDETTO NEI SECOLI DEI SECOLI L’AMORE, che affronta attraverso una potente drammaturgia il delicato tema del rapporto tra amore e morte: tratto dal racconto di Carlo D’Amicis, scrittore, autore e conduttore di Radio 3 Rai, lo spettacolo è firmato da Renata Palminiello per l’interpretazione di un’attrice di rara sensibilità come Valentina Sperlì.
A gennaio Giuliana De Sio dà vita all’interiorità turbata di Adriana, la protagonista di NOTTURNO DI DONNA CON OSPITI, un magnifico testo di Annibale Ruccello, commediografo napoletano prematuramente scomparso nel 1986 a soli trent’anni, autore tra i più rappresentativi della drammaturgia partenopea posteduardiana. Non manca un omaggio alla commedia goldoniana con GLI INNAMORATI, diretto con impareggiabile leggerezza da Andrée Ruth Shammah ed affidato alla verve della bravissima Marina Rocco (già applaudita interprete sulle scene italiane nella passata stagione con il Don Giovanni di Filippo Timi).
Completano il programma due spettacoli che intrecciano in modo intrigante musica e teatro: il percorso attraverso la nostra ‘Paenisula’ che Maddalena Crippa propone, accompagnata dai musicisti della Bubbez Orchestra per la regia di Peter Stein, in ITALIA MIA ITALIA, mescolando Pasolini e Battisti, Leopardi e Cutugno, Fellini ed Endrigo, Battiato, Fossati Conte e LE DOLENTI NOTE, in cui i quattro scatenati attori-musicisti della Banda Osiris, attraverso musica composta e scomposta, musica da camera e da balcone, Beatles e Vasco Rossi, tratteggiano con ironia e irriverenza il ritratto impietoso della figura del musicista: presuntuoso, permaloso, sfortunato, odiato, e, raramente, amato…
GLI SPETTACOLI
L’apertura della stagione, giovedì 13 novembre, è affidata a FARÀ GIORNO, una nuova commedia, scritta a quattro mani da Rosa A. Menduni e Roberto De Giorgi, per festeggiare i sessant’anni di palcoscenico del grande attore Gianrico Tedeschi. L’artista riconferma con questo spettacolo, diretto da Piero Maccarinelli, il suo straordinario ‘stato di grazia’ che lo ha visto vincere nel 2011 il Premio Ubu “Miglior attore protagonista” per La compagnia degli uomini di E. Bond (al Piccolo Teatro di Milano diretto da Ronconi) e, nella scorsa estate alla Versiliana, guidare, nel ruolo più dinamico del testo, il poker di primiattori di Dipartita finale, spettacolo che sarà poi a Marzo a Pistoia.
Il testo ruota attorno alla vicenda di Renato, vecchio partigiano e medaglia d’oro al valore della Resistenza (Gianrico Tedeschi), di Manuel, un ragazzo senza prospettive e con spiccate simpatie neo-naziste (Alberto Onofrietti) e di una figlia che ritorna inaspettatamente dopo anni di silenzio (Elisabetta Femiano): mondi distanti anagraficamente e culturalmente, espressioni caratterizzanti la storia del nostro Paese che nel loro scontro offrono occasioni di divertimento brillante, di sorpresa e anche di dramma. Caratteri che con le loro sconfitte, le loro illusioni e la loro voglia di riscatto diventano figure simboliche di un Paese che cerca di ritrovare il senso di sé. Quando Renato viene a trovarsi sulla strada di Manuel, il loro rapporto nasce già con le caratteristiche dello scontro: il ragazzo, uscendo dal garage condominiale con una manovra scellerata, investe con l’auto Renato e ‘tratta’ con lui un periodo di assistenza domiciliare solo per evitare una denuncia. Comincia così una sfida senza esclusione di colpi, anzi, una partita di poker a due…
Secondo titolo in cartellone, sabato 29 novembre, TI HO SPOSATO PER ALLEGRIA di Natalia Ginzburg, testo del 1965, da cui Luciano Salce (che già aveva diretto in teatro Adriana Asti per cui era stato scritto) trasse il celebre film con Monica Vitti. Da allora la commedia è stata messa in scena da Calenda con Maddalena Crippa e da Binasco per Maria Amelia Monti. Firmato anche questo da Piero Maccarinelli alla regia, lo spettacolo vede protagonista Chiara Francini, attrice toscana dalle spiccate doti brillanti che si è affermata al cinema e in tv, lavorando con registi come Spike Lee, Fausto Brizzi, Angelo Longoni, Alessandro Genovesi, Riccardo Milani (Tutti pazzi per amore) e in programmi come Stracult, BlaBlaBla, Colorado e #Aggratis!.
Protagonista maschile (nella parte creata da Renzo Montagnani e al cinema da Giorgio Albertazzi) il figlio di Salce, Emanuele: inoltre Anita Bartolucci (tanto teatro di ‘serie A’, da De Lullo a Ronconi, da Castri a Patroni Griffi), Giulia Weber (già nello spettacolo di Binasco) e Valentina Virando.
Nella commedia la Ginzburg disegna il ritratto di un matrimonio, di carattere piuttosto borghese, tra l’avvocato Pietro e Giuliana, una giovane donna di bassa estrazione sociale conosciuta ad una festa. Così l’autrice: “In tutto ho scritto, fino a oggi, dieci commedie. La prima è Ti ho sposato per allegria; credo che sia la più allegra delle mie commedie (…). L’ho scritta subito dopo aver risposto a una domanda che una rivista di teatro rivolgeva agli scrittori: perché non scrivete commedie? Ho risposto che non ne scrivevo perché non riuscivo a immaginare una commedia scritta da me senza subito detestarla”.
Sabato 6 dicembre sul palco del Montand la nuova produzione dell’Associazione Teatrale Pistoiese, MALEDETTO NEI SECOLI DEI SECOLI L’AMORE dal racconto di Carlo D’Amicis (scrittore di numerosi romanzi, redattore e conduttore del programmi Rai come Fahrenheit e Pane Quotidiano), diretto da Renata Palminiello (già attrice dal curriculum straordinario – da Salmon a Ronconi, regista debuttante nel 2013 con Maros-Gelo da Tre Sorelle di Čechov): protagonista un’attrice sensibile e di grande temperamento come Valentina Sperlì, già applaudita interprete al Montand dell’altra produzione ATP, L’impresario delle Smirne.
Ci si può assumere la responsabilità della morte di un uomo, dopo aver rifiutato quella della sua esistenza? È quanto accade a Lady Mora, la spregiudicata chiromante protagonista del racconto, quando, unica parente rimasta in vita, è chiamata a decidere il destino di un cugino entrato in coma. Anni prima, fuggì il suo amore. Oggi, lo abbandonerà di nuovo? Sia stato il caso, la vita o l’amore ad averla portata di fronte al cugino, ormai non può andare via: questa è una condizione dove, per quanto si dubiti sempre di saperlo fare, si resta, si sta. E lei resta, sta, inchiodata a terra. L’improvvisa vicinanza con la morte la precipita non solo nello stato emotivo di impotenza e disorientamento, ma anche in un luogo speciale, “fuori dal tempo”, dove, nel continuo flusso di parole, con rabbia e riso, con sarcasmo e rimprovero, con dolore, la vita di lui e quella di lei si sovrappongono, cadono l’una nell’altra. Non è un monologo, ma un dialogo con una persona che non risponde….
Appuntamento prenatalizio, sabato 14 dicembre, con un’altra commedia, TRES, seconda regia di Chiara Noschese, dopo il debutto con Affari di cuore. In scena un trio di attrici di talento ed amate dal pubblico: Anna Galiena e Marina Massironi, ‘nuove’ per il Teatro Montand e Amanda Sandrelli, apprezzata anni fa in Credoinunsolodio di Stefano Massini. Con loro Sergio Muniz, volto noto grazie alla tv, da anni attivo come attore. Una macchina comica, un intreccio di situazioni esilaranti e irriverenti, nata dalla prolifica penna di Juan Carlos Rubio, che in Spagna ne ha curato anche la regia. Tre amiche inseparabili al liceo si ritrovano dopo più di vent’anni, hanno avuto tre vite diverse, con esperienze diverse. Marisa è un’affermata conduttrice televisiva. Carlotta ha divorziato da un marito che la tradiva, ha perso molti chili dal liceo e vive sola con il suo gatto. Angela ha da poco perso il marito e fatica a sbarcare il lunario. Tre donne con un passato completamente diverso che però hanno una cosa in comune, non sono più giovanissime e nessuna di loro ha mai avuto un bambino. Dopo una notte folle tra risse, recriminazioni, risate e alcool giungono ad una conclusione: rimanere incinta insieme e dello stesso uomo. Reclutano così un ‘prescelto’ che, nel loro ricordo, rappresenta e corrisponde all’uomo ideale. Entra così nella vicenda anche un uomo, Adalberto, che però nasconde un segreto… La storia si svilupperà con un finale a sorpresa, paradossale, toccando con levità argomenti come la solitudine, l’infedeltà, la maternità.
L’occasione per apprezzare il talento di una primadonna come Giuliana De Sio, diretta da Enrico Maria Lamanna, è offerta martedì 6 gennaio da NOTTURNO DI DONNA CON OSPITI, il dramma di Annibale Ruccello, autore prematuramente scomparso nel 1986 a soli trent’anni, tra i più rappresentativi della drammaturgia napoletana ‘post-Eduardo’; tra i suoi titoli più famosi, ricordiamo Ferdinando e Le cinque rose di Jennifer). Il dramma andò in scena per la prima volta nel 1983, fu riproposto nel 1997 con la regia di Enrico Maria Lamanna e con Giuliana De Sio nel ruolo della protagonista Adriana, affiancata da Rino Marcelli e Rosaria De Cicco (attrice più volte nei film di Ozpetek). Torna ora in scena, a distanza di 17 anni, nella stessa edizione con l’ingresso, al posto di Marcelli di Gino Curcione (interprete di Nummere, una ‘scostumatissima tombola napoletana’).
Il testo (tra dramma, commedia e thriller) ripropone il viaggio di Ruccello nel panorama desolato della periferia urbana. I canoni sono sempre gli stessi: il luogo isolato, il protagonista barricato all’interno, la minaccia esterna che semina orrore e sgomento fino al finale catartico.
Adriana trascina la sua esistenza, nel caldo afoso, tra musica, televisione ed una terza gravidanza, con un marito che lavora di notte e torna a casa all’alba. Una sera accade che strani individui, temuti e desiderati da troppo tempo, entrano in casa. Improvvisamente riaffiorano i ricordi, angoscianti fantasmi del passato che provocheranno in Adriana una reazione atroce, insensata, ma a lei necessaria per fuggire da quella prigione ossessiva.
Non manca un omaggio al grande teatro goldoniano con GLI INNAMORATI in scena domenica 25 gennaio, nella drammaturgia di Vitaliano Trevisan. Dopo La Locandiera e Sior Todero Brontolon, Andrée Ruth Shammah, direttrice e ‘anima’ del Teatro Franco Parenti di Milano, riprende il suo percorso di ricerca sui classici affrontando un altro Goldoni (già diretto da Enriquez, Guicciardini e Castri). Un testo straordinariamente contemporaneo che intrappola il pubblico in un intreccio dove si ride e ci si riconosce nelle dinamiche che l’autore ha saputo orchestrare con acume e infinita umanità. La compagnia, guidata dalla giovane attrice Marina Rocco, reduce dal successo del Don Giovanni di Filippo Timi, si misura con un testo dove tormentarsi per amore ed essere poi incapaci di amare diventa lo specchio di un oggi fortemente nevrotico, dove si intrecciano cinismo e romanticismo.
Due giovani innamorati, Eugenia e Fulgenzio, si tormentano benché niente si opponga al loro amore. Da questo parte una tensione vibrante che attraversa tutti i personaggi e fa si che agli occhi del pubblico risultano cosi umani e vicini alla nostra sensibilità. Tanto che si può parlare di una commedia moderna, dove l’amore si manifesta attraverso gelosie, musi lunghi per ogni minima ombra, puerili ripicche, arrabbiature, scene di disperazione, clamorose rotture, seguiti da pentimenti, suppliche e solenni giuramenti in un intreccio dove si ride e dove ci si dispera presi da attimi di vera malinconia, non solo dei personaggi ma anche della proiezione inevitabile che ognuno di noi può fare all’interno delle dinamiche amorose in un testo così straordinariamente contemporaneo.
A distanza di cinque anni da E pensare che c’era il pensiero di Giorgio Gaber, torna sabato 14 febbraio al Montand un’attrice versatile come Maddalena Crippa con ITALIA MIA ITALIA, un nuovo viaggio letterario e musicale, diretta stavolta dal marito, il grande regista tedesco Peter Stein, prima di diventare entrambi, rispettivamente, attrice principale e regista della nuova compagnia stabile del Teatro Stabile di Roma.
Così l’attrice presenta lo spettacolo: “È un tempo difficile, molto difficile per l’Italia, in un tempo così mi sento chiamata a fare qualcosa per il mio paese. ITALIA MIA ITALIA nasce da qui, da questo bisogno di reagire, di rompere l’immobilità rassegnata, il lamento continuo, la visione solo negativa e assecondare invece la voglia di spostare il fuoco, di ritrovare un identità positiva del nostro essere italiani, di riconoscere la fortuna, sì la fortuna di vivere adesso questo tempo sbandato, per citare Fossati. Il gesto che meglio esprime lo spirito di questo spettacolo è una carezza che conforta. Una carezza fatta di parole anche mie e musica, mescolando Pasolini e Battisti, Leopardi e Cutugno, Francesco Piccolo e De Andrè, Fellini ed Endrigo, Cassano e Battiato, Gualtieri e Fossati, Farinetti con Modugno e Conte. Si tratta di un viaggio dentro la nostra “Paenisula” scaldato dal pianoforte e dagli arrangiamenti di Massimiliano Gagliardi e dalle atmosfere del violoncello, chitarra e contrabbasso della Bubbez Orchestra.”
A chiudere la stagione sabato 14 marzo i quattro straordinari musicisti-attori della Banda Osiris, per la prima volta sul palco del Montand, con lo spettacolo LE DOLENTI NOTE.
Nata nel 1980 a Vercelli, la Banda Osiris è considerata la massima espressione in Italia della comicità nel teatro musicale. L’originalità della proposta che fonde musica, teatro e comicità riscuote un immediato successo. Il dispendio di energie, il ritmo vorticoso e le continue sorprese diventano la cifra stilistica del gruppo, la musica l’asse portante e al tempo stesso collante drammaturgico. Dopo essersi addentrata in modo irreverente nei meandri del complesso universo delle sette note, aver abbattuto i rigidi accademismi e le barriere dei generi musicali, intrecciando, tagliando e cucendo musica classica e leggera, jazz e rock, il furore dissacratore della Banda Osiris si concentra, in questo nuovo spettacolo, sul mestiere stesso di musicista. Prendendo spunto dall’omonimo libro, la Banda Osiris trasforma le pagine scritte in un viaggio musical-teatrale ai confini della realtà. Con l’abilità mimica, strumentale e canora che li contraddistingue, i quattro protagonisti si divertono con ironia a elargire provocatori consigli: dal perché è meglio evitare di diventare musicisti a come dissuadere i bambini ad avvicinarsi alla musica, da quali siano gli strumenti musicali da non suonare a come eliminare i musicisti più insopportabili. Attraverso musica composta e scomposta, musica da camera e da balcone, Beatles e Vasco Rossi, la Banda Osiris tratteggia il ritratto impietoso della figura del musicista: presuntuoso, permaloso, sfortunato, odiato, e, raramente, amato.
Anche quest’anno rimane invariato il prezzo di biglietti e abbonamenti (riproporzionato in relazione al numero di otto spettacoli).
CAMPAGNA ABBONAMENTI
I vecchi abbonamenti potranno essere rinnovati giovedì 30, venerdì 31, lunedì 3 e martedì 4 novembre); da venerdì 7 novembre partirà invece la campagna nuovi abbonamenti.
PREVENDITA SPETTACOLI
Prevendite per il primo spettacolo Farà giorno
dal 12 novembre
Come NOVITÀ della stagione 2014/2015, la prevendita di tutti gli altri spettacoli in cartellone partirà da venerdì 28 novembre. Nel corso della stagione la biglietteria del Teatro sarà comunque aperta, come di consueto, il giorno precedente e il giorno stesso dello spettacolo. I biglietti potranno essere prenotati e acquistati da martedì 2 dicembre anche presso la Biglietteria del Teatro Manzoni di Pistoia 0573 991609 – 27112.
La biglietteria sarà comunque aperta il giorno precedente e il giorno degli spettacoli in cartellone, come di consueto.
PREZZI ABBONAMENTI
Abbonamento 8 spettacoli
Intero Ridotto
PLATEA 120,00 112,00
PALCO 1° e 2° 112,00 104,00
GALLERIA 88,00 72,00
PREZZI BIGLIETTI
Intero Ridotto Scuole
PLATEA 19,00 18,00 15,00
PALCO 1° e 2° 16,00 15,00 12,00
GALLERIA 12,00 11,00 9,00
RIDUZIONI
Le riduzioni sono riservate al pubblico Ultra65, Under 25, agli abbonati dei Teatri Manzoni di Pistoia, Comunale di Lamporecchio ed inoltre ai non deambulanti (ingresso gratuito per l’accompagnatore).
Il biglietto ridotto scuole è riservato agli studenti di ogni ordine e grado.
Orario spettacoli: ore 21
BIGLIETTERIA Teatro Yves Montand 0572 954474
(nei giorni della campagna abbonamenti e di prevendita)
lunedì dalle 10,30/13 e 16,30/19,30
dal martedì al sabato 16,30/19,30
la domenica di spettacolo 16,30/19,30 nei giorni di spettacolo anche dalle 20,30
COMUNE DI MONSUMMANO TERME tel. 0572 959236 – 959237
www.comune.monsummano-terme.pt.it – e.vigilanti@comune.monsummano-terme.pt.it
ASSOCIAZIONE TEATRALE PISTOIESE tel. 0573 991609-27112 www.teatridipistoia.it