scritto da Christian De Sica, Riccardo Cassini, Marco Mattolini e Giampiero Solariregia di Giampiero Solarie con Daniela Terreri, Daniele Antonini e Alessio Schiavo disegno luci di Marcello Iazzettiregia video di Cristina Rediniscenografie di Patrizia Bocconicostumi di Ester Marcovecchiomusiche dal vivo dell’orchestra diretta dal maestro Marco Tisoal pianoforte Riccardo Biseocoreografie di Franco Miseria produzione BAGS ENTERTAINMENT
Come si chiamano gli studi cinematografici in Francia? E in Inghilterra? E in Germania?
Se escludiamo gli addetti ai lavori e i diretti interessati, nessuno lo sa.
Oltre ad “Hollywood”, l’unico altro termine conosciuto universalmente è “Cinecittà”.
Cinecittà: una parola che riporta ad un mondo fantastico, ad un secolo di storia del cinema scritta da artisti geniali, ma costruita anche sul lavoro di migliaia di comparse, di eccellenti maestranze. Una favola accompagnata da musiche indimenticabili, da parole e canzoni che fanno parte del nostro quotidiano. Una storia che appartiene alla cultura italiana ma che ha ispirato tutto il cinema internazionale.
Il rapporto fra Cinecittà e Christian De Sica è profondo già da prima della sua nascita grazie al padre Vittorio e alla madre Maria Mercader. Christian cresce a Cinecittà prima da adolescente accompagnando il padre, poi con i primi piccoli ruoli per approdare agli Studi da attore affermato. Christian De Sica ha attraversato in maniera trasversale la Città del Cinema: da bambino ha visto girare per casa i mostri sacri del nostro cinema prima e quelli dell’epopea dei kolossal di Hollywood sul Tevere poi. E’ cresciuto con Rossellini e i suoi figli e ha sposato la sorella di Carlo Verdone. Nella sua vita professionale ha partecipato a decine di film da protagonista, raccogliendo, nella quasi totalità, grandissimo successo. Christian De Sica è non solo attore, ma autore, sceneggiatore, regista.
Chi meglio di lui, allora, per raccontare la storia di Cinecittà, in uno spettacolo elegante e sorprendente che va da Mussolini al neorealismo, dal cinepanettone a Santoro e alla De Filippi? Irresistibili racconti di vita vissuta, monologhi poetici sulle figure nascoste che rimangono sempre dietro le quinte, divertenti gag su provini, sugli attori smemorati, sul doppiaggio improvvisato, ma anche canzoni evergreen enfatizzate dalle abili doti del Christian crooner ed entertainer. Con Christian sul palco una compagnia completa, un corpo di ballo e un’orchestra di molti elementi.Christian De Sica vi apre i cancelli di Cinecittà e vi fa entrare contemporaneamente in due mondi magici: il cinema e il teatro.
Christian De Sica è tra i più famosi e popolari personaggi di spettacolo italiani, grazie alla sua carriera professionale, al suo evidente talento multiforme (è showman, attore, cantante, regista, sceneggiatore), alla popolarità e successo commerciale della quasi totalità dei suoi film, serie televisive, spettacoli teatrali. Attore brillante quasi totalmente immerso in ruoli comici, Christian De Sica interpreta i suoi personaggi da serissimo professionista – cura e attenzione ai particolari caratterizzano tutti i suoi personaggi – ed è diventato indispensabile nel panorama cinematografico di casa nostra, con risultati sempre coerenti alle alte aspettative di successo di pubblico. Il suo esordio nel cinema è nel 1968; una partecipazione nella produzione francese “Pauline 1880” di Jean Louis Bertuccelli: il grande successo arriva con la sua collaborazione con il regista Carlo Vanzina per “Sapore di Mare” (1982) e “Vacanze di Natale” (1983) che gli permette di diventare uno dei più famosi interpreti di quelle commedie dal sapore “vacanziero” e “natalizio” che successivamente troveranno nella regia di Neri Parenti un eccellente custode del filone. Prima di seguire le orme paterne non rinuncia alla sua prima grande passione: la musica, e nel 1973 partecipa al Festival di Sanremo.
Al Teatro Verdi abbiamo avuto il piacere di ospitarlo con due spettacoli: Tributo a George Gershwin – Un americano a Parigi (Stagione 2000-2001) e Parlami di me (Stagione 2007 – 2008).
“Sono un saltimbanco, mi sento un attore, uno showman, un commediante. Uno che canta, recita, balla. Quando si fa questo mestiere, si dovrebbe saper fare tutto.”