Racconto dell’esordio letterario di Giuseppe Patroni Griffi apparso per la prima volta sulla rivista Nuovi Argomenti e pubblicato nel 1955 dall’editore Vallecchi insieme a Ragazzo di Trastevere e Un ospite di passaggio, D’estate con la barca è lo spettacolo di apertura della rassegna Storie naturali e strafottenti: dalle opere di Giuseppe Patroni Griffi, che lo Stabile di Napoli dedica allo scrittore napoletano scomparso a Roma nel 2005 a 84 anni.
Con la regia di Luca De Fusco e protagonista l’attrice Gaia Aprea, lo spettacolo debutta in prima nazionale lunedì 3 novembre alle 21.00 al Ridotto del Mercadante, dove resterà in scena fino a giovedì 13. Le scene sono di Luigi Ferrigno, i costumi di Zaira de Vincentiis, il disegno luci di Gigi Saccomandi, la realizzazione video scenografia di Alessandro Papa.
D’estate con la barca è il racconto della gita in barca lungo la costa di Posillipo a Napoli di due coppie di ragazzi; una gita per fare l’amore, lontano dal mondo, i suoi divieti, le sue ipocrisie. Una bellissima giornata di sole e di ardori giovanili su cui piomba, inaspettata e beffarda, la morte.
«Per la seconda volta, dopo L’amorosa inchiesta di La Capria – scrive il regista nelle note allo spettacolo – mi capita di mettere in scena uno scrittore che ho conosciuto, la cui carriera mi è stata raccontata da mia madre nella mia infanzia come una favola e che rappresenta quindi una parte di me, del mio modo di essere napoletano, del mio modo di intendere l’arte in generale e il teatro in particolare».
«Si parla – continua De Fusco – di quattro ragazzi, di una “doppia coppia” in cui quella protagonista riceve un controcampo umoristico nella coppia di quelli che a teatro chiameremmo i due caratteristi. Mi sono quindi permesso un’ambientazione scherzosa, ludica, come appare superficialmente il racconto ad una prima lettura. Con qualche elemento di piccola spettacolarità in più rispetto alla essenzialità voluta per il racconto lacapriano: innanzitutto la barca evocata nel titolo e poi un lieve, accennato gioco di proporzioni, che è in linea col mio modo di fare teatro degli ultimi anni e che viene naturale di fronte a tutte le splendide descrizioni marine presenti nel racconto. Nel finale, con un vero colpo di scena tipico del teatro e dello stile di Peppino, il racconto si capovolge: smette i suoi panni ingannevoli di leggerezza alla La Capria e mostra la sua vera faccia. Quella che associa l’amore con la morte, il mistero dell’attrazione erotica come rischio ed inizio di perdizione, insomma il racconto rivela l’impronta di quello che sarebbe divenuto lo stile di Patroni Griffi. Ho cercato di assecondare questo strano andamento, che nell’ultima mezza pagina capovolge il senso dell’intera opera, con un piccolo colpo di scena che suggerisce una versione ipnotica, ammaliante di Giulia che diviene in questo modo una specie di “sirena”».
Orario rappresentazioni: 3, 4, 5, 7, 8, 11, 12 novembre alle 21.00 | 6, 9, 13 novembre alle 18.00.
Info: tel. 081.5524214 | info@ teatrostabilenapoli.it | www. teatrostabilenapoli.it
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