L’entrata in vigore del decreto ministeriale che fissa i nuovi criteri per l’erogazione dei contributi allo spettacolo dal vivo, a valere sul Fondo unico per lo spettacolo, è stato al centro della “Giornata dello Spettacolo” promossa dalla Regione del Veneto in collaborazione con la Delegazione Agis delle Tre Venezie, a Villa Contarini a Piazzola sul Brenta (Padova), oggi 6 novembre 2014.
Il DM 1 luglio 2014 “Nuovi criteri per l’erogazione e modalità per la liquidazione e l’anticipazione di contributi allo spettacolo dal vivo, a valere sul Fondo unico per lo spettacolo, di cui alla legge 30 aprile 1985, n. 163”, rappresenta una riforma del settore che il Veneto non intende subire, ma vuole soprattutto governare, per fare in modo che le importanti novità in esso contenute consolidino le posizioni raggiunte dal sistema dello spettacolo veneto nel panorama nazionale.
«E’ necessario– spiega Franco Oss Noser, Presidente Delegazione Agis delle Tre Venezie, che le imprese dello spettacolo pensino alle possibili aggregazioni tra di loro, modernizzino la propria pianificazione aziendale pensando triennalità, individuando la nuova mission aziendale con anche possibili nuovi strumenti realizzativi; dovranno poi elevare la propria capacità di rapporto con gli Enti locali. Centrale sarà poi la progettazione e la conseguente applicazione di modelli condivisi per la formazione e lo sviluppo del pubblico».
In questa direzione si muove anche il “Tavolo di analisi e pattuizione” istituito informalmente tra Regione Veneto e Agis una ventina di mesi fa e formalizzato qualche giorno fa con Delibera della Giunta Regionale. Al tavolo tecnico siedono, oltre all’assessore regionale e ai tecnici della Direzione Attività culturali della Regione, i vertici dell’Agis delle Tre Venezie, i due consiglieri regionali designati e i rappresentanti dei diversi settori dello spettacolo.
Nel presentarlo nel corso della “Giornata” Oss Noser ha sottolineato come «sarà l’organismo che dovrà, naturalmente in accordo con il Governo della Regione, tracciare le linee portanti del Sistema dello Spettacolo del Veneto, entro il quale troveranno collocazione i soggetti oggi operanti nel nostro territorio, riconosciuti o non da MiBACT».
La situazione del Sistema Spettacolo del Veneto, pur a fronte di una progressiva riduzione dei consumi culturali, mostra un’attenzione da parte dei veneti per gli spettacoli dal vivo superiore alla media italiana, con segnali incoraggianti di ripresa dei consumi. Nel 2013 gli ingressi agli spettacoli sono aumentati del 3,5% con un incremento del volume d’affari del 5,3%. E’ di oltre 600 milioni di euro la quantificazione del volume d’affari complessivo generato nel Veneto.
«E’ l’intero sistema – ha detto Marino Zorzato – Vice Presidente e Assessore alla Cultura della Regione del Veneto – che ha saputo fare rete e continuare, anche in momento di difficoltà, a promuovere la grande tradizione veneta dello spettacolo. Un settore che si inserisce in un quadro generale che vede il Veneto al primo posto in Italia per incidenza dell’occupazione nell’industria culturale e creativa sul totale degli occupati (7%) e al secondo posto per incidenza del valore aggiunto culturale (6,3%). Nel 2013, ad esempio, tra le prime otto mostre d’arte più visitate in Italia, ben 4 risultano allestite in Veneto».
Il livello della Giornata di lavoro è messo in evidenza anche dallo spessore delle proposte emerse, non ultima quella di veder riconosciuto Teatro Nazionale il teatro pubblico veneto.