Ogni malattia è un problema musicale e ogni cura è una soluzione musicale
Novalis
La musicoterapia viene definita come un processo interpersonale in cui il terapeuta usa la musica in tutti i suoi aspetti – fisici, emotivi, mentali, sociali, estetici e spirituali – per aiutare i pazienti a migliorare, recuperare o mantenere la salute. Gli aspetti della musica sono, alcune volte usati per indagare i bisogni del paziente; in altri essi sono analizzati attraverso i rapporti interpersonali che si sviluppano tra paziente e terapeuta o gruppo. La musica usata in terapia può essere direttamente creata dal paziente o dal terapeuta, o può trarre spunto dai vari stili e periodi della letteratura esistente. (K. Bruscia, 2005)
L’uso terapeutico della musica per i pazienti ricoverati in hospice, nelle cure palliative, in oncologia, viene proposto per coloro che ricevono radioterapia, chemioterapia e in fase di procedure mediche. La musica viene utilizzata per la gestione del dolore e dell’ansia, per l’elaborazione e presa di consapevolezza della malattia e per la depressione che quest’ultima potrebbe comportare.
In questa sede la musicoterapia si rivolge ai bisogni materiali e spirituali, che contribuiscono al miglioramento della qualità della vita del paziente1.
Nel trattamento musicoterapico, si vuole sviluppare l’ascolto dell’altro attraverso improvvisazioni libere, la scelta condivisa di musiche e canzoni per ascoltare o cantare insieme, la scrittura di canzoni e, quando il paziente non può o non vuole suonare direttamente, è importante suonare per lui o lei.
La musica può portare velocemente in “luoghi” diversi, cambiare il tono dell’umore, modificare la percezione soggettiva del dolore e chiarificare il pensiero. Attraverso l’uso di essa il terapeuta cerca di stabilire un’interazione, un’esperienza ed un’attività musicale condivise che portano al perseguimento degli scopi terapeutici determinati dalla patologia del paziente.
L’obiettivo principale della terapia in oncologia e in hospice consiste nel rispetto della dignità del paziente a partire da un’identità da riconoscere e difendere fino alla fine, quindi aiutarlo a sentirsi considerato e a considerarsi un soggetto, alla riconciliazione con se stesso e con gli altri, a ricercare un significato della vita e delle esperienze vissute, alla separazione con le persone care e al bisogno di dire addio.
Altro aspetto importante riguarda i bisogni soggettivi del paziente, partendo dall’elaborazione della consapevolezza della malattia, lavorando sull’ansia e la depressione che essa comporta, evidenziando anche il coinvolgimento emotivo che l’ambiente familiare e sociale hanno su di lui.
La musicoterapia intesa come cura palliativa, vuole essere uno strumento integrativo e non sostitutivo alle classiche terapie medico-farmacologiche; essa viene indirizzata ad una popolazione di malati in cura, in remissione e terminali, coinvolgendo anche i familiari, quando è possibile, in modo da creare insieme uno spazio di elaborazione simbolica, attraverso la musica, della sofferenza fisica e psichica.
Clarissa Bencini e Giorgia Ciannamea
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1 Gallagher, The Clinical Effects of Music Therapy in Palliative Medicine. Support Care Cancer.