Sabato 8 novembre alle 17.30 nell’Aula Magna della Sapienza Università di Roma (piazzale Aldo Moro 5) prosegue il ciclo della IUC dedicato a Ludwig van Beethoven col Quartetto di Cremona, iniziato nella scorsa stagione e giunto ora alla sua terza tappa. Chi abbia ascoltato i primi due concerti già sa che non deve perdere questo appuntamento.
Da molti anni l’Italia non aveva quartetti d’archi apprezzati e ricercati a livello internazionale come il Quartetto di Cremona, che ha base a Genova ma ha scelto il suo nome in omaggio alla città degli Stradivari e dei Guarneri (il primo violino ha la fortuna di suonare proprio un Guarneri del Gesù del 1737). È considerato uno dei migliori interpreti attuali di Beethoven, di cui sta incidendo l’intera serie dei quartetti, accolta molto positivamente dalla stampa internazionale. È quindi una guida sicura in questo cammino, attraverso uno dei più alti e complessi monumenti di tutta la storia della musica.
La stampa internazionale scrive del Quartetto di Cremona in termini entusiastici: “Emana un’energia e uno slancio fenomenali… un’interpretazione irresistibile” (BBC Music Magazine), “Un ensemble formidabile” (International Record Review). E ancora: “Ampiezza di suono e virtuosismo combinati con perfetta intonazione e insieme” (Gramophone), “Il loro modo di suonare era così semplice, pulito, frizzante e pieno di verve, che semplicemente sentivi di essere in mani sicure” (Evening Post).
Il titolo “Esplorando Beethoven” vuole indicare che all’interno dei diciassette quartetti di Beethoven non si segue un percorso banalmente cronologico ma vengono accostati alcuni quartetti di vari periodi, in modo da evidenziare i diversi aspetti della personalità e dello stile di questo gigante della musica.
Sono in programma due quartetti che rappresentano perfettamente l’alfa e l’omega della produzione quartettistica di Beethoven.
Il Quartetto in re maggiore op.18 n. 3 fa parte del primo gruppo di quartetti di Beethoven, composto tra nel 1798-1800. Vi si riconosce il lascito costituito dai grandi e ancora recentissimi capolavori di Mozart e soprattutto di Haydn, ma già affiora prepotentemente la personalità di Beethoven nella ricchezza tematica, nell’incisività ritmica, nei vigorosi contrasti dinamici, nell’effusione lirica dei movimenti lenti. Il quartetto eseguito oggi è uno dei più equilibrati, organici e complessi dell’op. 18.
Il Quartetto in la minore op. 132 appartiene alla fase estrema dell’arte di Beethoven. Fu iniziato nel 1823, interrotto per la composizione della IX Sinfonia e completato nel 1824. È in una forma molto libera, in sette movimenti, al di sotto dei quali si intravede la forma classica in quattro movimenti, tra cui sono inseriti dei movimenti di transizione e collegamento. Un’opera potente e ardita, il cui tono di fondo è sereno e luminoso. Il movimento più famoso è il Molto Adagio, intitolato “Canzone di ringraziamento offerto alla divinità da un guarito”.
BIGLIETTI: Interi: da 15 euro a 25 euro (ridotti da 12 euro a 20 euro)
Giovani: under 30: 8 euro; under 14: 5 euro
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