uno spettacolo di Rocco Papaleo e Valter Lupo
con ROCCO PAPALEO
e con
Francesco Accardo chitarra
Jerry Accardo percussioni
Guerino Rondolone contrabbasso
Arturo Valiante pianoforte
Regia di Valter Lupo
costumi Eleonora Rella
luci Marco Palmieri
produzione Nuovo Teatro diretta da Marco Balsamo
Dopo il felice esordio alla regia cinematografica di “Basilicata Coast to Coast”, Rocco Papaleo ha composto per la scena “Una piccola impresa meridionale” e nel 2013 ha diretto l’omonimo film. Lo spettacolo di teatro-canzone già nel titolo evoca i contenuti e le atmosfere che hanno ispirato e dato linfa vitale alla poliedrica carriera dell’artista lucano: canzoni, racconti poetici, monologhi e gag surreali sono il tessuto che unisce e compone la trama dello spettacolo che vede in scena Papaleo accompagnato da una straordinaria band di quattro elementi.
“Una piccola impresa meridionale” è un viaggio attraverso racconti dagli accenti esistenziali alla ricerca di suggestioni, storie buffe e romantiche che vogliono far divertire e sognare. La poesia nello spettacolo di Rocco Papaleo è un linguaggio che si esplica magistralmente nell’incontro tra musica e parole, un incontro senza soluzione di continuità come se fosse una lunga e unica partitura musicale.
Rocco Papaleo – capocomico, attore di cinema e teatro, regista, autore, cantante, musicista – commenta così il suo desiderio di tornare al teatro : “Amo il cinema, ma ho bisogno del palcoscenico. Il teatro ha la forza del presente, è mentre sta accadendo, è vivo e in vista. E ha bisogno di una cosa sola: della vita. Per questo la vita ha bisogno del teatro. E sarà sempre così.”
“Questo esperimento di teatro canzone – prosegue – è come un diario da sfogliare a caso, che raccoglie pensieri di giorni differenti. Brevi annotazioni, rime lasciate a metà, parole che cercavano una musica, storielle divertenti o che tali mi appaiono nel rileggerle ora.
Non è che un diario racchiuda una vita, ma di certo, dentro, trovi cose che ti appartengono, e nel mio caso l’azzardo che su alcune di quelle pagine valesse la pena di farci orecchiette, per riaprirle ogni sera a chi ha voglia di ascoltare.
Fin qui, il senso della piccola impresa. A renderla meridionale, ci pensa l’anagrafe, mia e della band che tiene il tempo. Ma sarebbe meglio dire, il controtempo, visto che il Sud, di solito, scorre a un ritmo diverso. La questione meridionale in fondo è tutta qui: uno scarto di fuso orario, un jet lag della contemporaneità che spesso intorpidisce le nostre ambizioni. Del corpo sociale, siamo gli arti periferici, dita e unghie. Il cuore pulsante batte altrove, mentre a noi, tutt’al più spetta la manicure.
Dunque, un teatro a portata di mano, col desiderio, a ben vedere, solo di stringerne altre.”
Info e prezzi: www.teatrodellapergola.com