L’Alexanderplatz festeggia il Capodanno con Javier Girotto e gli Aires Tango, un concerto unico per celebrare insieme anche il ventesimo anno di attività del gruppo e i trent’anni dello storico jazz club romano. Guidati da Girotto, il pianista Alessandro Gwiss, il bassista Marco Siniscalco e il percussionista Michele Rabbia suoneranno un repertorio con i loro brani di maggior successo, festeggiando l’arrivo del nuovo anno con il pubblico dell’Alexanderplatz.
È il quintetto di Mauro Zazzarini a inaugurare, giovedì 1 gennaio, il nuovo anno all’Alexanderplatz, mentre sabato 3 Natalio Luis Mangalavite e Michele Ascolese propongono il progetto “Luis y Miguel”. Domenica 4 gennaio ritornano I Retrò, il 5 Cinzia Tedesco presenta il suo omaggio a James Taylor in esclusiva per il tempio del jazz della Capitale. Martedì 6 è la volta del Luca Velotti jazz 4et con Michele Ariodante e il 7 gennaio di Sergio Di Natale e Pippo Matino 4et che presentano “Quiet Room”.
Mercoledì 31 dicembre Capodanno all’Alexanderplatz (120 euro cena+concerto) con Javier Girotto & Aires Tango che quest’anno festeggiano anche i 20 anni di attività. Il gruppo, formato da Javier Girotto (sax soprano e baritono, flauti andini), Alessandro Gwis (pianoforte), Michele Rabbia (percussioni) e Marco Siniscalco (basso), nasce infatti nel ‘94 da un’idea del sassofonista e compositore argentino Javier Girotto, che ispirandosi alle proprie radici musicali e fondendole con le modalità espressive tipiche del Jazz crea un terreno musicale nuovo. Facendo esplicito riferimento alla musica del grande Astor Piazzolla, Javier Girotto con Aires Tango arriva a un repertorio di musica originale in progressiva evoluzione, sia per la natura improvvisativa che per il continuo ricambio del materiale musicale.
Nel 95 Aires Tango sono gli interpreti della colonna sonora dello spettacolo teatrale “I Testimoni” (con Gianmarco Tognazzi e Alessandro Gassman), e del film “Banditi” (di Mignucci con Ben Gazzara e Lumi Cavazos).
Nel ‘96 esce il primo lavoro discografico degli Aires Tango intitolato “Malvinas”, dal nome argentino delle isole Falklands (che furono, non molti anni fa, teatro di un’assurda guerra).
Alla fine del ‘97 esce il secondo cd dal titolo “Madres” (pubblicato dalla BMG – Victor), che riprende il discorso stilistico cominciato nel primo e lo porta a un’ulteriore evoluzione. Da notare la presenza di un quartetto d’archi (in quattro brani) e la partecipazione del fisarmonicista Antonello Salis (in due brani).
Dal ‘98 in poi gli Aires Tango partecipano a un grande numero di Festival musicali in tutta la penisola, tra cui Rumori Mediterranei di Roccella Ionica, Nuoro Jazz Festival e Fano Jazz dove dividono la serata con il gruppo di Astor Piazzolla – Gary Burton; inoltre cominciano una serie di collaborazioni dal vivo con vari solisti, tra cui Paolo Fresu, Enrico Rava, Gianni Coscia, Antonello Salis e Peppe Servillo degli Avion Travel.
Uscito nella primavera ‘99, il loro terzo lavoro discografico (dal titolo “Poemas”) è dedicato alla grande letteratura latino-americana contemporanea. Il loro quarto cd, intitolato “Cronologia del ‘900”, è pubblicato nell’Ottobre 2000, in co-produzione con l’etichetta discografica della testata giornalistica Il Manifesto.
Il quinto cd “Origenes” è pubblicato nell’Ottobre 2001, sempre in co-produzione con Il Manifesto. Il sesto cd (un doppio) “En Vivo” è pubblicato in giugno del 2002; disco registrato in 3 concerti live a La Palma club, prodotto dalla Cam Jazz.
Il settimo cd “Aniversario”, è pubblicato nel settembre del 2002, disco che marca il traguardo di 8 anni di vita di Aires Tango e 11 anni di residenza in Italia di Javier Girotto; registrato a Sofia (Bulgaria) con la Orchestra Bulgarian Symphony Orchestra, arrangiamenti e direzione di Paolo Silvestri, prodotto dalla Cam Jazz.
A due anni di distanza (2004) ecco il nuovo progetto di Javier Girotto e Aires Tango e l’ottavo disco. Dall’incontro del leader argentino con il fotografo Giancarlo Ceraudo nasce l’idea di commentare musicalmente le splendide immagini frutto di un reportage fotografico. Ritroviamo inalterate le melodie scritte da Girotto eseguite magistralmente dai 4 componenti del gruppo. I ritmi, il timbro della loro musica ci trasporta in questo viaggio ideale in Argentina, passando per le improvvisazioni che rendono questa formazione davvero speciale nell’abbracciare contesti così diversi, riuscendo a fonderli in una caleidoscopica girandola di emozioni.
Nel 2006 il 9° disco “Trentamila Cuori” è il nuovo, appassionato progetto di Javier Girotto e Aires Tango. Un disco che vuole essere memoria, denuncia, ricordo. Esce nel trentennale del colpo di stato militare argentino, a causa del quale sparirono nel nulla trentamila persone; intellettuali, ma anche operai, studenti, tutta quella vasta umanità progressista che in quel periodo si stava evolvendo. Girotto aveva undici anni all’epoca, ma quel periodo della sua vita gli è rimasto nell’anima. La stessa che nel disco, in tredici brani, trasmette tutta la sua forza evocativa. Del terrore suscitato dai militari, ma anche della rabbia e della determinazione delle madri di Plaza de Mayo, del grido di Nunca más. Mai più.
Un atto di accusa fortemente politico, un disco straordinario, che segna il ritorno, dopo quattro anni, di un disco di Aires Tango con Il Manifesto Cd.
La musica Javier Girotto-Aires Tango rispecchia fedelmente i tratti della melodia tangueira e dell’ improvvisazione jazzistica. Il risultato è una sorta di tango trattato, dalle caratteristiche spiccatamente latine per le melodie e i ritmi che lo animano, ma meno vincolato dai canoni del tango tradizionale e perciò terreno fertile per un’improvvisazione d’ispirazione jazz; in questo modo gli Aires giungono a una musica di notevole libertà espressiva e di grande fascino, nella quale gli echi del passato si fondono con le istanze del linguaggio musicale più moderno.
Nel 2009 esce il loro 10° disco “10/15” che testimonia i 15 anni di vita del gruppo e i 10 dischi fatti in tutto questo tempo di lavoro musicale e di amicizia. Sempre in questo anno Javier Girotto realizza un disco a suo nome per la collana del Espresso “Jazz Italiano Live 2009” invitando a far parte di questo disco il suo gruppo storico di Aires Tango con ospite un altro collaboratore di sempre “Luciano Biondini”.
Giovedì 1 sul palco dell’Alexanderplatz il Mauro Zazzarini 5et. Il sassofonista di Latina presenta il suo album “Live at Alexanderplatz” registrato durante uno dei concerti della scorsa stagione. Zazzarini è accompagnato sul palco da Francesco Lento (tromba), Andrea Beneventano (piano), Elio Tatti (contrabbasso) e Giampaolo Ascolese (batteria).
Il repertorio del quintetto è interamente originale, nelle composizioni di Mauro Zazzarini si ascoltano numerose influenze di stili: blues, bep bop, hard bop, funky e bossa che rendono questa musica fresca e “moderna”, interpretata con un grande blues feeling e swing travolgente.
Mauro Zazzarini ha suonato con Chet Baker, Dizzy Gillespi, ha fatto parte del quintetto di Sal Nistico e Steve Grossaman per diversi anni. Otto cd a suo nome, vincitore degli “Italian Jazz Awards”, è docente di Jazz presso il Conservatorio O.Respighi di Latina.
Sabato 3 gennaio Natalio Luis Mangalavite & Michele Ascolose presentano “LUIS y MIGUEL”, (Natalio Luis Mangalavite, pianoforte e voce, e Michele Ascolese, chitarra) un viaggio attraverso la musica latina: il Tango, la Milonga e lo Choro.
Con questa formazione particolare che vede intrecciarsi il pianoforte e la chitarra acustica in arrangiamenti pieni di rigore che nello stesso tempo lasciano grandi spazi anche all’improvvisazione ed al divertimento dei due protagonisti. Il titolo ideale di questo concerto è sempre stato “L’arte dell’incontro” come diceva Vinicius de Moraes. Il repertorio spazia da brani celeberrimi come “La Cumparsita”,”Libertango” a composizioni originali dei due protagonisti che continuano a portare questa esibizione da anni in giro per l’Italia e l’Europa.
Domenica 4 gennaio salgono sul palco “I Retrò”. “La bellezza viene dal passato, s’interseca con la realtà e si proietta verso il futuro” dicevano gli antichi. Ben si adatta questa massima allo spirito dei Retrò: Sebastiano Forti (sax tenore soprano, clarinetto e voce), Alessandro Russo (chitarra), Alfredo Valentini (sax tenore e soprano), Jacopo Benci (chitarra) e Flavia Ostini (contrabbasso).
Come archeologi musicali, infatti, i componenti del gruppo scovano la bellezza delle melodie del passato, riproponendole con rispetto e divertendosi a variarle con improvvisazioni che ne colgono angolazioni inesplorate. Il miglior gruppo (vivente) degli anni 10!
In esclusiva per l’Alexanderplatz lunedì 5 “James Taylor Songbook”, omaggio di Cinzia Tedesco a Jamesa Taylor. Quello di Cinzia Tedesco è il tributo a uno degli artisti più significativi ed amati della “West Coast” americana degli anni ’70, un viaggio attraverso canzoni immortali arrangiate da Luigi Giannatempo in chiave jazzistica. La voce raffinata di Cinzia Tedesco arricchisce di elementi nuovi questo connubio mai scontato tra melodie pop ed armonie jazz suonate da nomi del calibro di Stefano Sabatini (piano), Luca Pirozzi (contrabbasso), Pietro Iodice (batteria), Mario Corvini (trombone), Roberto Schiano (trombone), Gianni Oddi (sax alto), Marco Conti (sax tenore), Franco Marinacci (sax baritono), Claudio Corvini (tromba), Fernando Brusco (tromba), con gli arrangiamenti di Luigi Giannatempo. Un’anteprima assoluta di questo nuovo progetto che debutta a Roma nel tempio del jazz della Capitale. Un evento da non perdere.
Martedì 6 gennaio è la volta del Luca Velotti jazz 4et con Michele Ariodante. L’amore per il jazz di Duke Ellington, di Benny Goodman, la passione per lo swing e il blues, il piacere di suonare le melodie dei grandi autori di Broadway: questi gli elementi che costituiscono il nucleo dell’incontro artistico tra Luca Velotti e Michele Ariodante, due tra i migliori talenti del “mainstream jazz” italiano, accompagnati per l’occasione da Gerardo Bartoccini al contrabbasso e Carlo Battisti alla batteria. Un’affinità musicale nata più di quindici anni fa e che proprio nella formazione intima ed empatica del quartetto trova la sua più spontanea ed efficace formula espressiva.
Nato a Roma nel 1966, Luca Velotti si è diplomato in Clarinetto presso il Conservatorio “A.Casella” de L’Aquila. Ha studiato arrangiamento, clarinetto e sassofono jazz con Bob Wilber e Bill Smith e collaborato, spesso nell’area newyorkese, a fianco di importanti nomi del jazz americano, quali: Bob Wilber, Dick Sudhalter, Kenny Davern, Peter Ecklund e molti altri.
Dal 1996 è co-leader del Velotti-Battisti Jazz Ensemble con il quale ha realizzato varie incisioni discografiche ed ha partecipato a importanti manifestazioni Jazz internazionali fra le quali l’Heineken Jazz Festival di Beirut.
Da alcuni anni fa parte del gruppo del cantautore Paolo Conte, con il quale ha suonato nelle più prestigiose sale da concerto e teatri europei tra cui la Barbican Hall e la Royal Festival Hall di Londra, il Theatre Champs Elysees e l’Olympia di Parigi, la Philarmonie di Berlino, il Ronnie Scott’s di Londra. Sempre con Paolo Conte ha partecipato a numerosi jazz festivals tra cui il Montreux Jazz Festival, il Northsea Jazz Festival di Den Haag, il Belga Jazz Festival, il “JVC Festival” al Supper Club di New York, ecc. Ha partecipato a programmi radiofonici e televisivi: Radiouno sera jazz, Uno Mattina, La cultura dell’occhio per il DSE, Tandem, RAI International.
Ha inoltre collaborato alla realizzazione di colonne sonore per il cinema (Ennio Morricone, Nicola Piovani, ecc.), il teatro e programmi radiofonici.
Mercoledì 7 gennaio Sergio Di Natale e Pippo Matino 4et presentano “Quiet Room”. Il batterista Sergio Di Natale e il bassista Pippo Matino fanno convergere nel concerto di questo nuovo quartetto idee musicali, collaborazione musicale e amicizia trentennale sotto forma di predilezione per le “forme estese”, improvvisazione, contaminazione, groove ed energia: una musica dunque “organizzata”e “improvvisata.
Tutto ciò grazie alla scrittura dei fiati e alla presenza di Pippo Matino, uno dei pochi bassisti al mondo in grado di non far sentire la mancanza di uno strumento armonico, si riversa anche negli 11 brani di “Quiet room” che vengono riproposti “live” accanto ad altre speculari composizioni del bassista e a “standards” jazz pertinenti. Un concerto nuovo con un organico piano less in cui i due fiati (Emilio Silva Bedmar al sax tenore e il giovane talentuoso, già facente parte di organici importanti come quello di Tullio De Piscopo, Luigi Di Nunzio al sax alto) si ergono protagonisti, sorretti dalla ritmica elettro-acustica di basso e batteria: un “mood” che fonde l’amore per l’arrangiamento e la “pianificazione musicale” con l’espressionismo proprio dell’improvvisazione jazzistica. “Quiet Room” è edito dalla “No Voices –Wakepress record” e vede la partecipazione di Robin Eubanks al trombone e di Javier Girotto al sax baritono .
Alexanderplatz Jazz Club
Via Ostia, 9 – Roma
Apertura ore 20:30 – inizio concerti ore 21:45
Per prenotazioni:
06 3972 1867
booking@alexanderplatzjazzclub.com
sito www.alexanderplatzjazzclub.com