Judy Puccinelli J. S. Piccola Orchestra
Standards & jazzsamba sono i leitmotiv della piccola orchestra che ha nella voce di Judy Puccinelli una personale interpretazione; Wayne Shorter, Horace Silver, Jobim, Donald Fagen, Jaco Pastorius sono rivisitati dalla band con originali arrangiamenti curati da tutti i musicisti. Breve e intenso l’omaggio a Flora Purim in cui il talento di Judy catalizza la scena musicale.
FORMAZIONE:
Judy Puccinelli: voce
Fabio Balducci: batteria
Giancarlo Evangelisti: chitarra
Carmine Quintiliani: sax
Stefano Di Grigoli: sax e flauto
Danilo Visco: basso elettrico
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Martedì 2 dicembre
Tony Cercola & Andrea Esposito intro “Confusion”
Tony Cercola e Andrea Esposito, due percorsi e due storie musicali molto distanti, si incontrano in una “Confusion” di suoni, ritmi e armonie, dove scaturisce una linea comune: il “linguaggio musica”.
FORMAZIONE:
Tony Cercola, percussions & voice
Andrea Esposito, guitar & voice
Emanuele Melisurgo, sax
Guest:
Ugo Mazzei
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Mercoledì 3 dicembre
Luca Velotti 4et
Luca Velotti, da più di vent’anni collaboratore stabile di Paolo Conte, è uno dei pochi jazzisti italiani presenti nel francese “Dictionnaire du Jazz” di Carles, Clergeat e Comolli, a dimostrazione del riconoscimento internazionale che in questi anni il suo talento ha ottenuto e che lo ha portato ad esibirsi in jazz festival di tutto il mondo. Alternandosi tra clarinetto, sax tenore e sax soprano, Velotti è infatti tra i pochissimi che siano riusciti ad assorbire la tradizione del grande jazz degli anni ’30 e ’40 rendendola pienamente attuale e personale. Questo suo nuovo quartetto, formato insieme a Michele Ariodante, uno dei più profondi conoscitori della chitarra jazz ‘mainstream’, e completato dalla ritmica fluida e swingante di Gerardo Bartoccini al contrabbasso e Carlo Battisti alla batteria, propone un ideale ‘viaggio musicale’ poliedrico e multicolore: dalle pigre atmosfere di New Orleans alle notti di New York, dalle suggestioni caraibiche e sudamericane di habanera e choro fino ai blues di Chicago. Un repertorio estremamente godibile che il quartetto affronta avendo sempre in mente, come elemento irrinunciabile, la celeberrima descrizione che Duke Ellington diede del jazz: “Non ha alcun senso se non possiede swing”.
FORMAZIONE
Luca Velotti clarinetto, sassofoni
Michele Ariodante chitarra 7 corde e voce
Gerardo Bartoccini contrabbasso
Carlo Battisti batteria
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Giovedì 4 dicembre
Yoron Israel and “High Standards”
Originario di Chicago e ora residente a Boston, Yoron Israel, leader della band, è uno dei batteristi più ricercati della sua generazione. “High Standards” è un quartetto dinamico condue tra i più importanti musicisti jazz italiani: il sassofonistaMaurizio Giammarco e il pianista Teo Ciavarella. A completare il gruppo è il bassista olandese Joris Teepe.
Ogni componente di questo quartetto è un artista con una vasta discografia alle spalle. I quattro hanno suonato e registrato con grandi nomi della musica moderna, tra cui Ahmad Jamal, SonnyRollins, Horace Silver, Art Farmer, Kenny Burrell, Benny Golson, RashidAli, Abbey Lincoln, Eddie Gomez, RoyHargrove, Tom Harrell, Joe Lovano, RandyBrecker, e molti altri. Oltre ad essere artistisensazionali, ciascuno dei membri del quartetto è un insegnante altamente considerato in alcune delle più prestigiose scuole mondiali di istruzione superiore.
Nel corso del prossimo tour europeo, Yoron Israel e “High Standards”celebreranno l’uscita del loro nuovo disco “Visioni- La musica di Stevie Wonder”, che ha ricevuto recensioni entusiastiche a livello internazionale. Gli arrangiamenti di Yoron di queste composizioniclassiche sono immaginifici ed energici, e le prestazioni virtuosistiche del quartetto offrono un’esperienza musicale indimenticabile per ogni ascoltatore.
FORMAZIONE
Yoron Israel, batteria e percussioni
Maurizio Giammarco, Sax
Teo Ciavarella, Piano
Joris Teepe, Basso
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Venerdì 5 dicembre
Javier Girotto presenta l’album “Alrededores De La Ausencia”
Questo nuovo progetto è un atto d’amore, assoluto e irrinunciabile, alla propria musica, alle proprie radici culturali, alle sconfinate terre d’Argentina; dodici brani in cui l’arte altissima di questo musicista infaticabile approda alla piena maturità. L’album intitolato Alredoderes de la Ausencia, ovvero “Intorno all’assenza,” oltre a manifestare la classica saudade di chi manca da molto dalla sua terra d’origine è anche un ricordo verso i trentamila desaparecidos durante la dittatura militare. Questo è un disco molto curato, sofferto ed estremamente piacevole.
Javier Girotto propone questa sua nuova creazione dal vivo affiancato da tre collaboratori di vecchia data con i quali ha condiviso ormai da anni i palchi dei maggiori festival internazionali di musica.
Javier Girotto è uno dei musicisti più sensibili e capaci che ci sia in circolazione. Il suo ambiente musicale è quello del jazz ma anche quello della musica popolare argentina, del tango in particolare, di cui è uno dei principali esponenti in Europa, sin dalla metà degli anni novanta quando pubblicò il primo di dieci dischi con gli Aires Tango, una delle formazioni di riferimento di quella rilettura del tango con elementi jazzistici che ha appassionato decine di migliaia di spettatori nel corso degli anni.
Ma Girotto è anche un musicista che passa con estrema disinvoltura dal jazz classico, alle formazioni in solo, duo o trio, con grandi orchestre o sestetti di soli fiati. Al suo attivo ha una trentina di dischi, come leader o co-leader, in uno dei quindici differenti ensemble che porta in giro per l’Europa.
FORMAZIONE
Javier Girotto, Sassofoni e flauti
Natalio Mangalavite, Pianoforte e voce
Luca Bulgarelli, Basso e Contrabbasso
Emanuele Smimmo, Batteria e Percussioni
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Sabato 6 dicembre
Enzo Scoppa 5et
Lo stile Hard-Bop di Enzo Scoppa tende a valorizzare poesia, feeling e un prezioso limpido senso della costruzione, sviluppando una proficua evoluzione jazzistica. Nella sua carriera ha suonato con famosi musicisti italiani e stranieri come Nunzio Rotondo, Kenny Clark, Benny Golson, Romano Mussolini.
FORMAZIONE
Enzo Scoppa, Sax tenore
Giambattista Gioia, Flicorno, tromba
Claudio Colasazza, Piano
Francesco Puglisi, Basso
Amedeo Ariano, Batteria
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domenica 7 dicembre
Oliver Berney 5et preseta “Horace-Scope”
Omaggio a Horace Silver
Horace-Scope è il titolo di una delle prime composizioni di Horace Silver (pianista, compositore, arrangiatore, leader) che annunciava una carriera di più di 50 anni. Il quintetto Horace-Scope si è prefissato di onorare l’opera del fondatore dello stile “Hard Bop”. Questo stile di jazz moderno affonda le sue origini nel Be Bop di Gillespie e Parker, Bud Powell, Thelonious Monk, etc. Horace Silver propone così una musica fortemente ancorata nella tradizione del jazz, tonica, consonante, offrendo allo stesso tempo delle strutture armoniche a volte complesse, delle tonalità insolite, ma con l’unico scopo di arricchire il colore e l’interesse musicale. La prima versione dei Jazz Messengers, sotto la guida di Horace Silver, rimarca proprio questi passaggi.
La tradizione Hard-Bop è più che mai un riferimento oggi, in particolare nei giovani musicisti afro-americani. In quasto contesto, il contrabbassista Christian McBride ha detto che “Horace Silver ha sempre praticato quello che tanti musicisti hanno sempre predicato ma non praticato, cioè la semplicità di una musica che vi resta in testa, che si può fischiettare, che vi arriva dritta al cuore e che potete facilmente capire, è una musica molto radicata nell’anima.” Da parte sua, Horace Silver specifica: “Non ho mai avuto problemi con i musicisti che vogliono sperimentare nuovi percorsi nel jazz, ma a patto che il jazz non sia mai diluito di altri stili musicali e che non si perda la tradizione. Considero essenziale che lo spirito del jazz sia mantenuto e che i contributi essenziali di Dizzy, Miles e Monk restino intatti, viventi e vibranti.”
Horace Silver ci ha lasciato il 18 Giugno di quest’anno all’eta di 86 anni.
L’HORACE-SCOPE Quintet è nato nel 2008 e riprende le composizioni originali di Horace. Alcune delle sue composizioni sono diventate dei successi come: The Preacher, Song for my Father, Sister Sadie, ecc,) ma la maggior parte non sono abbastanza conosciute dal grande pubblico. L’HORACE-SCOPE Quintet prova a trasmettere il loro entusiasmo suonandole, ma con improvvisazioni ed altri arrangiamenti propri del quintetto. HORACE-SCOPE è orgoglioso di contribuire a fare conoscere l’ormai leggendario Horace Silver.
Olivier BERNEY (Tromba): Originario di Losanna (Svizzera). Trasferitosi in 1973 a Roma. Ha suonato con la maggior parte dei musicisti della capitale, è spesso chiamato in Svizzera dove ha portato numerosi solisti Italiani quali Giancarlo Maurino, Ettore Fioravanti, Mario Raja, ecc. Il trombettista esegue con molta classe e familiarità il linguaggio Hard Bop. Le sue influenze sono Clifford Brown, Kenny Dorham.
Mario RAJA (Sassofono tenore): Sassofonista, arrangiatore e compositore. Ha esordito professionalmente a Roma nel 1977. Attivo nei contesti musicali più diversi, ha collaborato e registrato con moltissimi musicisti come Mel Lewis, Bob Brookmeyer, Joe Lovano, Sal Nistico, Gunther Shuller, Phil Woods, Massimo Urbani. E’ stato primo sax tenore dell’orchestra della RAI di Roma e direttore dell’Orchestra Nazionale di Jazz. Dall’88 dirige la propria orchestra MARIO RAJA BIG BANG, vera e propria “all star” del jazz italiano. Ha composto e arrangiato per numerosi gruppi, dalla “Mingus Big Band” alla Big Band di Pechino. Dal 1983 insegna al Conservatorio di Perugia.
Nokter EBERLE (pianoforte): Nato in Svizzera. Trasferitosi a Roma nel ’86 si iscrive all’ “Accademia Nazionale di Santa Cecilia” sotto la guida di Lya de Barberiis. Svolge apprezzata attività concertistica. Nei primi anni 90 frequenta varie scuole jazz. Nel 2002 incide delle proprie composizioni nel disco “Dove s(u)ono” col gruppo “Jingle Jungle”, promuovendolo in vari festival italiani e all’ estero.
Nicola BORELLI (contrabbasso): Dopo inizi da autodidatta si perfeziona con Agostino di Giorgio. Si trasferisce per un lungo periodo a New York dove studia con Chuck Wayne e Barry Harris. Vanta prestigiose collaborazioni con Larry Smith, Tony Castellano e Bob Mover. Musicista eclettico affronta con facilità tutti gli stili.
Luca FRENGUELLI (batteria): Romano, studia la batteria con Maurizio De Lazzaretti e Roberto Gatto. Nel 1987 ottiene la nomination par la borsa di studio alla Berklee College of Music di Boston. Musicista eclettico si trova a suo agio in diversi ambiti musicali: dal jazz, funk, fusion, R&B. Ha collaborato con vari musicisti Romani.
FORMAZIONE:
Holiver Berney, tromba
Mario Raja, sassofono
Nokter Eberle, pianoforte
Nicola Borrelli, contrabbasso
Luca Frenguelli, batteria
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Alexanderplatz Jazz Club
Via Ostia, 9 – Roma
Apertura ore 20:30 – inizio concerti ore 21:45
Per prenotazioni:
06 3972 1867
booking@alexanderplatzjazzclub.com
sito www.alexanderplatzjazzclub.com