Un racconto in musica in prima nazionale di Luigi Cinque
Balanescu Quartet
Mimmo Cuticchio, cunto
Maria Pia De Vito, voce
Sal Bonafede, pianoforte
Luigi Cinque, vox, sax soprano e live electronics
Patrizio Fariselli, tastiere e live electronics
Gabriele Mirabassi, clarinetto
“Hypertext O’rchestra”
Una coproduzione IUC- Istituzione Universitaria dei Concerti e IncontriFestival /Mrf5 mus&film
con la collaborazione di Cadmo/Le vie dei Festival
Videoscenografie a cura di LazyFilm e Kinema
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“Il Jazz visto dalla luna” è un’opera-poesia in forma di cunto. Uno sguardo dalla luna, per frammenti, sul secolo del jazz, e su alcune relazioni pericolose tra jazz e musica colta e pensiero poetico e musica popolare stretti dalla morsa implacabile e teatrale degli avvenimenti del “secolo breve” e della sua crudele etnografia. In prima italiana sabato 13 dicembre alle 17.30 nell’Aula Magna della Sapienza Università di Roma, per la stagione della IUC – Istituzione Universitaria dei Concerti. C’è un Astolfo antico e contemporaneo a raccontare (e intravedere ) dalla luna, per caso, che jazz non è solo musica, è piuttosto quel cromosoma improbabile, quel virus imprevisto, quel linguaggio diverso, generato nella cultura del Novecento, in un luogo preciso, dall’implosione di un mix di etnie, razze, visioni, energie e come una malattia, come un’ombra inarrestabile, come un fantasma delle anime, in musica, e non solo, ha contagiato il mondo. E’ un fantasma che ancora si aggira! Dice Alan Lomax: “Hanno chiamato il Novecento l’età dell’ansia ma avrebbero dovuto chiamarla il secolo del blues… Questa sindrome moderna era la norma per i coltivatori di cotone e per i lavoratori stagionali che un secolo fa vivevano del delta del Mississipi”. “Il jazz visto dalla luna” è il numero zero di un originale concert teso a rilevare con lo spettatore e l’ascoltatore un’indagine e ad identificare il “cromosoma J”. Animato dal cunto mediterraneo di Mimmo Cuticchio, uno degli ultimi eredi della tradizione dei “cuntisti” siciliani, e illuminato da uno dei più importanti quartetti del mondo, il Balanescu Quartet, che nei suoi concerti alterna i grandi classici ai Kraftwerk. Con la voce straordinaria di Maria Pia De Vito, che nella sua ricerca sulla vocalità ha spaziato dal free jazz alla tradizione napoletana e dall’elettronica alla musica barocca. E con alcuni solisti di prima grandezza che arrivano provvisoriamente dalla luna per raccontare questa storia: il pianista Sal Bonafede, premiato per il migliore disco dell’anno dalla rivista Musica Jazz; Luigi Cinque, eclettico strumentista, compositore e regista cinematografico, qui vox, sax soprano e live electronics; Patrizio Fariselli, tastiere e live electronics, già collaboratore di Demetrio Stratos e fondatore degli Area; il clarinettista Gabriele Mirabassi, che ha collaborato con Richard Galliano e Andrea Lucchesini, Mario Brunello e Mina. Tutti insieme daranno vita per questo concerto alla “Hypertext O’rchestra”. Scorrerà un vero e proprio film durante il concerto. Una videoscenografia doppia a cura di Lazyfilm e Kinema. Il progetto e le musiche originali sono di Luigi Cinque con citazioni di grandi del blues e del jazz e di Stravinsky, Varèse, Cage, Davis, Balanescu, AREA, Kraftwerk, African and Balkanian music.
Festival di particolare interesse per la vita culturale della Città 2014-16, Sapienza in Musica, realizzato con il sostegno di Roma Capitale – Assessorato alla Cultura, Creatività e Promozione Artistica – Dipartimento Cultura.
BIGLIETTI: Interi: da 12 euro a 20 euro (ridotti da 10 euro a 16 euro)
under 30: 8 euro
under 14: 5 euro
INFO per il pubblico: tel. 06 3610051/2